Al progredire della notte è un piccolo film italiano che riesce a spaventare lo spettatore attraverso strane presenze ed antichi misteri
Esce oggi al cinema, Al progredire della notte, opera seconda di Davide Montecchi: un film ambientato nella provincia italiana capace di incollare lo spettatore con il suo magnetico fascino. Questo perché il racconto riesce, nella sua apparente semplicità, a sorprendere con una letterale discesa in un vortice di follia. Tanto la protagonista, quanto il pubblico, vivranno un lungo incubo anche se tutto è ambientato in una sola notte.

Una casa misteriosa e strani esperimenti
Claudia (Lilly Englert), una ragazza con parecchie insicurezze, sceglie di partecipare ad un corso di sopravvivenza per un weekend nella campagna romagnola, su consiglio del suo ragazzo. La sera del suo arrivo ha affittato una camera nell’isolata casa di Letizia (Lucia Vasini), garbata signora dall’ambiguo passato. Quando dopo cena la proprietaria dice di essere un’appassionata di metafonia e Claudia proverà a comunicare con una strana radio, la situazione precipiterà in un vortice di misteri e paure. L’inizio di una notte da incubo!

Parlare con i morti
La metafonia è conosciuta anche come Fenomeno delle voci elettroniche (FVE) o transcomunicazione strumentale. In parole semplici, è un fenomeno paranormale che riguarda di voci e suoni, non umani, mediante della strumentazione elettronica. Secondo chi la pratica, in questo modo si potrebbe entrare in contatto con i morti, ma non solo. Infatti si parla anche di altre dimensioni diverse dal piano fisico abitate da entità intelligenti di origine ignota. Ovviamente la comunità scientifica ha sempre sostenuto che questa pratica non abbia fondamenti reali e sia tutto frutto della superstizione di chi la pratica.
Mentre la notte prosegue, Claudia verrà attirata dalla strana radio usata da Letizia per mettersi in contatto con queste entità. Ho molto apprezzato il design dello strumento, perché mi ricorda qualcosa partorito dalla mente di Cronenberg o Giger. Nel racconto, invece, fu l’enigmatico professor Leone Servadio ad affidare la strumentazione a Letizia.

Misteri della provincia italiana
Davide Montecchi, con Al progredire della notte, vuole creare un racconto molto circoscritto (una casa isolata al limitare di un bosco nella provincia emiliana) in un piccolo lasso di tempo (una notte). Il risultato riesce a prendere per mano lo spettatore, trascinandolo dal realismo della quotidianità alla follia dell’animo umano. Infatti, mano a mano che si prosegue nella visione, tutto si farà più intricato, finendo per sprofondare in un incubo. Lilly Englert ha la presenza di una moderna Alice che si addentra, più che nella tana del bianconiglio, in un nero abisso di paura. Lucia Vasini, invece, riesce ad inquietare con mezzi sorrisi e sguardi enigmatici. Le due riescono a funzionare, elemento cardine in un film che doveva essere retto prevalentemente sulle loro spalle. Molto cadenzata la colonna sonora, che aumenta con il battito del cuore di Claudia. Ed ho anche apprezzato la fotografia, mai esageratamente scura e che in alcune sequenze ricorda quella di Tovoli con Argento.

Un racconto che guarda anche al passato
Lo stesso Montecchi ha dichiarato che per Al progredire della notte ha preso ispirazione da maestri del passato. Parlando appunto di Argento, ho trovato parecchie similitudini tra l’arrivo di Claudia alla stazione e quello di Susy Benner a Friburgo nel capolavoro argentiano del 1977. Se in quel caso si passava quasi in un mondo fiabesco da incubo, nel film di Montecchi il contesto rimane inizialmente molto ancorato alla silenziosa vita di provincia. Infatti, lui stesso cita come altra fonte di ispirazione Pupi Avati, autore che con il gotico padano di quelle terre aveva creato incubi ad intere generazioni. Il contesto rurale, lascerà però il posto a qualcosa in bilico tra l’onirico ed il delirio. Infatti sono convinto che qualche citazione lynchiana, tra sbalzi di corrente ed effetto neve su vecchi monitor, non sia affatto casuale. Fino ad un finale con un mostro (se possiamo definirlo così) che all’apparenza può sembrare citare Comunione con delitti (Alice dolce Alice), non dico altro per non rovinare la sorpresa!

Al progredire della notte è un film che riesce ad affascinare e prendere per mano lo spettatore, pronto a trascinarlo verso un nero abisso di puro terrore
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