Rifiutata la ristampa di Total Overfuck di Miguel Ángel Martín da parte di una tipografia italiana.

Ancora oggi, l’opera di Miguel Ángel Martín solleva importanti questioni etiche. A cinque anni dalla prima edizione, le Edizioni NPE hanno dovuto scontrarsi con una realtà che sembrava ormai superata: una tipografia di cui si servono da tempo, si è rifiutata di lavorare alla ristampa di Total Overfuck applicando, difatti, una censura preventiva.

Un rifiuto slegato da problemi di natura legale, dal momento che il volume stesso riporta la sentenza del giudice che ne autorizzò la pubblicazione. Piuttosto una presa di distanza da quello che il «Time» ha definito il miglior fumettista europeo, un artista apprezzato in tutto il mondo, ancora mal digerito nel belpaese.

Una storia editoriale travagliata che nel 1995 vide il sequestro di Psycho Pathia Sexualis – opera raccolta in Total Overfuck insieme ad altre quattro dell’autore – con l’accusa di “pubblicazione di spettacoli osceni a contenuto impressionante o raccapricciante”. Decisione contro la quale si levò un coro di voci autorevoli, tra cui Milo Manara e Oliviero Toscani, poi annullata dalla Cassazione dopo anni di processi poiché il fatto non sussisteva.

Martín fissa sulle pagine vicende realmente accadute,con una linea chiara che ne rivela tutta l’atrocità. L’intento è di generare repulsione e non imitazione verso i fatti raccontati. In ciò risiede la forza etica del suo lavoro: dopo 25 anni ancora sconvolge e genera dibattito, dimostrando che l’orrore quotidiano a cui la cronaca ci ha tristemente abituato, non ha nulla di ovvio.

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