Ricordando David Lynch

Questo articolo nasce come un omaggio a David Lynch, in occasione del suo compleanno, il 20 gennaio. Purtroppo, però, il 15 gennaio il grande regista di Missoula ci ha lasciato. A seguito di questa triste circostanza, l’articolo diviene anche ricordo della sua incredibile filmografia. Affronteremo in particolare Eraserhead (1977), che ha segnato l’inizio di una carriera unica e visionaria.

Eraserhead, l'esordio di David Lynch

La versatilità di David Lynch

Oltre a lavorare come regista, Lynch era anche sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e compositore, dimostrando di essere capace di avere un controllo totale su ogni aspetto della sua opera. Durante la sua carriera, ha realizzato cult come Blue Velvet (1986), Wild at Heart (1990), Mulholland Drive (2001) e Inland Empire (2006), caratterizzati dal suo stile inconfondibile, che mescola surrealismo, noir, e psicologia.

Più di ogni altro regista, Lynch ha esplorato il mondo onirico, ma non come una mera forma di escapismo. Nei suoi film, i sogni e le allucinazioni sono infatti spesso visti come una speranza, una possibilità di trasformare la realtà, di affrontare le paure più profonde e di liberarsi dalle angosce esistenziali. La sua visione del sogno non è mai passiva; è un luogo di potenziale crescita, in cui il subconscio può essere utilizzato per comprendere meglio il mondo esterno.

I riconoscimenti

Lynch ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, come la Palma d’Oro a Cannes nel 1990 per Wild at Heart e il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006. Tuttavia, nonostante le quattro nomination agli Oscar, ricevette “solo” l’Oscar onorario nel 2020.

Eraserhead, l'esordio di David Lynch

Non solo un maestro del cinema, ma fu anche un pioniere della serialità televisiva. Lynch è stato infatti il primo grande autore a cimentarsi nella forma della serie TV con Twin Peaks (1990). Questa serie ha rivoluzionato la televisione, portando il medium a un nuovo livello di complessità narrativa e artistica. La sua capacità di combinare elementi di mistero, dramma e surrealismo ha influenzato intere generazioni di cineasti e creatori televisivi.

Eraserhead, l'esordio di David Lynch

Lynch aveva anche rapporti consolidati con molti dei suoi attori, che diventavano veri e propri collaboratori artistici. La sua lunga e profonda collaborazione con Laura Dern, per esempio, ha prodotto performance iconiche in film come Wild at Heart e Inland Empire. Isabella Rossellini è stata centrale in Blue Velvet, dove la sua interpretazione sensuale e tormentata è diventata una delle più celebri del cinema contemporaneo. Ricordiamo anche Kyle MacLachlan, che ha lavorato con Lynch in numerosi progetti, tra cui Dune, Blue Velvet e Twin Peaks, dove interpreta il protagonista Dale Cooper.

La trama di Eraserhead

Eraserhead segue la vita di Henry Spencer (Jack Nance), un uomo introverso e timido che vive in una città industriale grigia, desolata e caratterizzata da rumori meccanici incessanti. La sua esistenza solitaria e monotona viene sconvolta quando si ritrova a dover affrontare la paternità di un bambino deforme, avuto con un donna di nome Mary (Charlotte Stewart). Questo bambino, che emette suoni inquietanti e ha un aspetto grottesco, diventa il catalizzatore per una serie di eventi che portano Henry a un progressivo smarrimento mentale.

Eraserhead, l'esordio di David Lynch

Mentre la realtà attorno a lui sembra sempre più deformata e alienante, il protagonista è tormentato dalla responsabilità di essere un genitore e dalla crescente sensazione di inadeguatezza e incapacità di affrontare il suo nuovo ruolo. La sua ansia cresce, alimentata dalle continue visioni oniriche che lo portano a confrontarsi con paure profonde, desideri repressi e il senso di impotenza di fronte alla vita. La città, con i suoi paesaggi industriali deprivati di umanità, diventa una sorta di riflesso del caos interiore di Henry, un luogo in cui la solitudine e l’incomprensione sembrano regnare sovrane.

Temi affrontati

In Eraserhead, Lynch esplora temi universali come la paternità, ma li inserisce in un contesto surreale, dove la realtà e il sogno si mescolano e dove l’essere genitore diventa un incubo, anziché un’esperienza di gioia o speranza. Eraserhead non offre facili risposte, ma solleva interrogativi sulla condizione umana, sull’alienazione e sul contrasto tra l’individuo e una società che sembra spingerlo verso la follia.

La lotta interiore di Henry diventa una riflessione sulla solitudine, sulla fuga dalla responsabilità e sulla paura dell’ignoto, il tutto raccontato attraverso immagini fortemente simboliche, che sfidano ogni convenzione narrativa tradizionale. In un mondo che appare privo di significato, la speranza e la redenzione sembrano lontane e irraggiungibili, alimentando l’angoscia del protagonista e la sensazione di essere imprigionato in un incubo senza via d’uscita.

10 curiosità sull’esordio di David Lynch

La produzione di Eraserhead

Eraserhead è un film a basso budget, realizzato con circa 10.000 dollari (molti dei quali provenivano dai risparmi personali di Lynch e dai finanziamenti di amici e familiari). La produzione si è estesa per un periodo incredibilmente lungo: il film è stato girato per ben cinque anni, dal 1971 al 1976, con molte pause a causa di difficoltà economiche. Lynch ha lavorato a stretto contatto con la sua squadra, coinvolgendo attori e tecnici che condividevano la sua visione per il progetto. Questo lungo processo di produzione è in parte dovuto al fatto che Lynch non avesse ancora esperienza nella regia di lungometraggi, ma aveva una visione ben precisa di come voleva che il film fosse realizzato.

La scelta del bianco e nero

Il bianco e nero in Eraserhead non è solo una scelta stilistica, ma una mossa legata al budget limitato del film. Lynch, infatti, ha usato il bianco e nero per manipolare la luce in modo da creare quel contrasto intenso che rende ogni scena claustrofobica e surreale. La maggior parte degli oggetti che vediamo nel film, come il letto o il tavolo della stanza di Henry, erano in realtà molto più banali di quanto appaiano. Quello che rende tutto così inquietante è il modo in cui la fotografia e l’illuminazione trasformano il quotidiano in qualcosa di distorto. Lynch stesso ha ammesso che gran parte del “magico” di Eraserhead è venuto fuori proprio dalla necessità di adattarsi a risorse limitate.

L’incontro con Mel Brooks

Dopo aver visto Eraserhead, il famoso produttore e regista Mel Brooks rimase così colpito dal lavoro di Lynch che decise di produrre il suo film successivo, The Elephant Man (1980). Nonostante l’incredibile differenza di toni tra i due film, Brooks, noto per il suo stile comico e satirico, intuì il talento unico di Lynch. Decise così di supportarlo in un progetto che, a differenza di Eraserhead, aveva un budget più ampio e un importante cast (John Hurt e Anthony Hopkins). Questo incontro segnò un passaggio cruciale nella carriera di Lynch, che passò da un’esperienza totalmente indipendente a una produzione con risorse hollywoodiane.

Eraserhead sul set di Shining

Stanley Kubrick era un grande fan di Eraserhead. Secondo alcune testimonianze, Kubrick, durante le riprese di Shining (1980), lo mostrava continuamente ai suoi attori e alla sua troupe. Lo riteneva di ispirazione per l’atmosfera inquietante e surreale che stava cercando di creare nel suo film. Kubrick, noto per la sua attenzione maniacale ai dettagli e la sua ricerca di atmosfere disturbanti, apprezzò molto l’approccio visivo e l’intensità emotiva di Lynch, riconoscendo un’affinità con il suo stesso stile di regia.

Il bambino

Il bambino deformato che appare in Eraserhead è uno dei simboli più enigmatici e inquietanti del film. Per realizzare questo inquietante “bambino”, Lynch ha utilizzato un pupazzo meccanico, che era controllato manualmente in modo da farlo sembrare vivo. Questo piccolo “mostro”, con il suo aspetto grottesco, simboleggia la paura e la responsabilità della paternità.

Un omaggio all’Espressionismo tedesco

La geometria visiva di Eraserhead non è casuale, ma un chiaro omaggio all’espressionismo tedesco, in particolare ai lavori di registi come F.W. Murnau e Robert Wiene. Lynch utilizza forme distorte, angoli acuti e scenografie distopiche. Le ombre e le linee angolate che pervadono il film creano una sensazione di alienazione, riflettendo il turbamento interiore del protagonista. In questo modo, Lynch non solo rende omaggio a un movimento che ha rivoluzionato il cinema, ma reinventa il suo linguaggio visivo, fondendo l’estetica espressionista con il surrealismo.

La macchina del rumore

Un aspetto cruciale di Eraserhead è il suo paesaggio sonoro, che contribuisce in maniera fondamentale a creare l’atmosfera inquietante del film. Il sound designer Alan Splet ha realizzato molte delle tracce sonore utilizzando tecniche di registrazione e manipolazione del suono che erano innovativi per l’epoca. Una delle creazioni più uniche è la cosiddetta “macchina del rumore”, un dispositivo utilizzato per produrre i suoni industriali e inquietanti che caratterizzano il film, come il ronzio continuo delle macchine e il sibilo del calore.

La scena del liquido

Una delle scene più simboliche e disturbanti di Eraserhead è quella in cui Henry osserva il suo bambino mentre un liquido caldo esce dalla sua bocca. Questa sequenza richiese settimane di preparazione e un lavoro minuzioso da parte di David Lynch, che non solo ideò la scena, ma si occupò anche direttamente degli effetti speciali. Per ottenere l’effetto desiderato, il regista utilizzò tubi e una pompa per simulare la fuoriuscita del fluido dalla bocca del bambino.

Jack Nance

Jack Nance, protagonista di Eraserhead, è stato una presenza ricorrente nei film di David Lynch. Dopo Eraserhead, ha recitato in altri film iconici, tra cui Blue Velvet (1986), dove interpreta il ruolo di Paul, un membro della polizia locale. Ha interpretato il personaggio di Sheriff in Wild at Heart (1990). Ma forse uno dei suoi ruoli più emblematici nella filmografia lynchiana è in Twin Peaks (1990-1991), dove interpreta il personaggio di Pete Martell.

Il progetto di remake di Eraserhead

Nonostante Eraserhead sia un film unico e inimitabile, nel corso degli anni ci sono stati alcuni tentativi di rielaborarlo o farne un remake. Nel 2010 Shinya Tsukamoto, celebre regista giapponese noto per Tetsuo: The Iron Man (1989), aveva proposto di fare un remake di Eraserhead. Lo volev reinterpretare attraverso una visione più moderna e probabilmente più splatter, pur mantenendo intatto lo spirito della pellicola originale. Tuttavia, la proposta non è mai andata oltre le parole e il progetto non è mai stato realizzato. Nonostante ciò, il desiderio di rendere omaggio a Eraserhead e la sua influenza su registi contemporanei sono segno di quanto l’impatto del film di Lynch sia ancora forte e vitale nella cultura cinematografica.

Leggi anche: David Lynch, i suoi capolavori su Paramount+ e Pluto TV

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