Mercoledì 28 Maggio, alle ore 18.30, Mario Calabresi incontra Piero Colaprico, giornalista di cronaca nera, autore e voce della serie podcast GANGSTER, che in sei puntate ricostruisce le storie dei più noti esponenti della malavita milanese tra gli anni Sessanta e Ottanta.

L’evento, gratuito e aperto al pubblico, si inserisce nell’ambito di Orbita, la rassegna organizzata da Chora e Will, in collaborazione con Triennale Milano e powered by UniSalute, ospitata ogni mercoledì all’interno del nuovo spazio Voce Triennale.
SINOSSI
C’è stato un periodo, tra gli anni ‘60 e ‘80, in cui a Milano sembrava di vivere dentro un film noir. Anni di rapine, sparatorie e rapimenti, anni in cui si giocava pesante nelle bische clandestine e si sparava senza sosta nelle strade. Piero Colaprico quella Milano l’ha conosciuta bene, passando 40 anni della sua vita la redazione di un giornale e la strada, il tribunale, le caserme e la questura. Ha conosciuto poliziotti e criminali, avvocati e assassini, carabinieri ed ergastolani e in questo podcast parlerà di loro e con loro, per raccontare le storie più nere del nostro Paese e i loro protagonisti.
PIERO COLAPRICO
Piero Colaprico, scrittore di gialli, giornalista, direttore artistico del teatro Gerolamo. È stato inviato speciale e caporedattore di Repubblica, ha seguito numerose storie di criminalità e corruzione (è l’”inventore” del termine Tangentopoli) e scritto saggi e fiction. Tra i primi, Manager Calibro 9. Vent’anni di malavita a Milano, diventato un film (Lo Spietato, con Riccardo Scamarcio) e Le cene eleganti.
Tra i romanzi, Requiem per un Killer, Trilogia della città di M. e la raccolta Le vie della Katana. Inoltre ha creato una serie di gialli che hanno per protagonista Pietro Binda, maresciallo al vertice della sezione Omicidi dei carabinieri di via Moscova. I primi tre sono stati firmati con l’anarchico Pietro Valpreda, altri tre da solo, non volendo abbandonare un protagonista amato dai lettori.
Per il teatro ha scritto Qui città di M., arrivato al ventesimo anno di repliche, e alcuni testi che vanno dalle canzoni dell’osteria alle hit di Giovanni D’Anzi.
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