In una Roma flagellata dal maltempo e da decenni di incuria e cattiva amministrazione comunale, si intrecciano le vite di un giovane regista alla sua opera prima, di uno sfortunato avvocato che lotta per uscire da una voragine stradale e di un esuberante musicista rock alla continua ricerca di goderecce avventure notturne. Roma de profundis di L. F. Santaniello è un romanzo horror “all’amatriciana”, in cui personaggi in apparenza comuni affrontano una serie d’esilaranti e straordinari eventi in una minacciosa cornice metropolitana.

La sinossi
In una Roma flagellata dal maltempo e da decenni di incuria e cattiva amministrazione comunale, il regista Giuseppe Castaldi evoca involontariamente un demone africano che s’impossessa dell’anziana attrice Maria Velia Delle Donne, trasformandola in una creatura sanguinaria. Mentre Giuseppe prova a salvare Maria Velia rivolgendosi a una strega dedita al vuduismo che vive in condizioni d’assoluta indigenza in un palazzo popolare a Centocelle, il giovane avvocato Rosario Salvucci perde il cellulare in una buca stradale. Sceso nel sottosuolo per recuperarlo, non riesce a tornare in superficie e, cercando un’uscita dalle fogne, s’imbatte in un inconfessabile segreto capitolino. Quando riemerge non è più lo stesso. Ha una missione da compiere. Una missione che lo porta a incrociare la strada di Giuseppe, alle prese con l’attrice indemoniata, e quella di Damiano Riccesi, esuberante musicista rock sempre in cerca di goderecce avventure notturne.
Dark comedy all’amatriciana
Forse gran parte della gente non immagina cosa sia una dark comedy all’amatriciana… be’ non lo sapevo nemmeno io prima di scrivere “Roma De Profundis”, commedia degli orrori sulla decadenza e le magagne di una città drammatica, folle, decrepita, una città che ogni volta che esci di casa ti obbliga a prendere tutte le precauzioni possibili. Potrebbe inghiottirti una voragine, cascarti un ramo in testa, investirti un monopattino. Potresti andare a fuoco sul GRA. Roma è l’unica città che ti dà la prova di cosa significa essere miracolato. Non per la sua bellezza, ma perché quando esci la mattina non sai se tornerai a casa la sera. Su queste rosee premesse ho costruito un romanzo horror mascherato da commedia. Un romanzo caciarone, un tour de force goliardico, una satira sanguinaria con richiami ai b-movie anni Ottanta col quale ho provato a spostare il punto di vista del weird e del fantastico sugli incubi che avvelenano il cuore di Roma fino alle sue estreme propaggini.
Un orrore dissacrante.
Una farsa de noantri.
Una tetra commedia romana.
Una dark comedy all’amatriciana.
E chi altro avrebbe potuto pubblicarla se non quei cannibali di Nero Press Edizioni?
Ragazzi, grazie infinite, se il libro ha un corpo, lo devo a voi.
Io non ho fatto niente a parte scriverlo.
E tu sarai abbastanza impavido da leggerlo?
L. Filippo Santaniello
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