La maledizione è un tema su cui il cinema horror gioca molto. Che siano reali, inventate a scopo narrativo oppure riadattate da esperienze di vita vissuta, esse donano un tocco affascinante e misterioso al contenuto dei film. Ma quando le maledizioni escono dal film e sconvolgono la vita reale dei suoi protagonisti, allora non è più un gioco..

Ecco a voi 10 film maledetti di cui, forse, non sapevate tutto!

Omen – Il Presagio

Incapace di dare alla moglie la tragica notizia che il loro bimbo è nato morto, il diplomatico americano Robert Thorn lo sostituisce con un orfano appena nato. I particolari della sua nascita rimangono segreti ma quando Damien cresce, diventa evidente che non è un bimbo come gli altri. Accadono misteriose morti, succedono strani avvertimenti. Robert Thorn poco a poco scopre il demonio che si nasconde dietro gli occhi ingenui di suo figlio ed il significato del numero 666, che racchiude in sé una spaventosa rivelazione.

Capostipite di una saga che non ha bisogno di presentazioni, il primo Omen è un film maledetto tanto per gli effetti che Damien suscita nel film, quanto per l’incredibile e inquietante serie di tragedie accadute durante la sua lavorazione. Dalla stazione metropolitana di Green Park a Londra che saltò in aria mentre la troupe cinematografica vi si stava recando all’aereo proveniente da Los Angeles su cui viaggiava Gregory Peck colpito da un fulmine stessa cosa successa a quello su cui era a bordo pochi giorni dopo David Seltzer. Purtroppo con gli aerei non finisce qui: il regista, come riporta wikipedia, noleggiò un piccolo aeroplano che però non fu utilizzato nel giorno inizialmente stabilito. Una decisione che risulterà fatale, in quanto, nel momento del successivo decollo, il medesimo aereo perse quota e precipitò, investendo in pieno l’auto sulla quale viaggiavano la moglie ed i figli del pilota. Morirono tutti. Ma il fatto ancor più inquietante è forse un altro. Lo specialista per gli effetti speciali, John Richardson, che in Omen realizzò la celebre sequenza della decapitazione del fotografo, si trovava in Belgio sul set di un altro film, Quell’ultimo ponte ,quando ebbe un terribile incidente d’auto frontale. La fidanzata, che era in auto con lui, morì decapitata da una lastra di metallo. Quando egli si riprese e scoprì che la ragazza era morta vide un cartello stradale con scritto “Je bent weg van Ommen 66.6 km” ovvero “Siete lontani da Ommen 66,6 km“. Ommen è una città olandese, a 138 km di distanza da Amsterdam, dal nome molto, troppo simile al titolo originale del film: The Omen.. A voi le conclusioni!

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Opera Mortem

Immagini crude ed eleganti citazioni letterarie con riferimenti al suicidio: questo è Opera Mortem, un film surrealista/dadaista che intreccia le visioni di morte di una ragazza suicida con quelle di un serial killer necrofilo. La pellicola, girata nel 1973 dal folle pittore David Fleas, fu proiettata solo una volta alla sua uscita, al Nottingham’s Odeon Film Theatre, dove alcuni spettatori morirono misteriosamente dopo la visione. Nel 2015 Opera Mortem è stato poi casualmente ritrovato, dopo oltre 40 anni, ed ora è pronto a sprigionare ancora le sue immagini sataniche e maledette.
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Poltergeist – Demoniache presenze

Una tempesta che scoppia, un albero che diventa aggressivo e la piccola Carol Anne Freeling che viene risucchiata in un vuoto spettrale. Mentre la sua famiglia si batte contro innumerevoli orrori, ci sono altri aspetti oscuri dietro a questa storia di fantasmi produtta da Steven Spielberg e Frank Marshall e diretta da Tobe Hooper che hanno a che fare con una terrificante scia di morte che ha coinvolto membri del cast e della produzione che hanno lavorato nel primo fortunatissimo capitolo di questa saga e nei suoi seguiti. L’attrice Dominique Dunne è morta il 4 novembre 1982 a 22 anni, strangolata dall’ex-fidanzato, che non ha accettato la fine della loro relazione. L’attore Julian Beck è morto il 14 settembre 1985 a 60 anni per un tumore allo stomaco. L’attore Will Sampson è morto il 3 giugno 1987 a 53 anni a causa di un’insufficienza renale. La piccola attrice Heather O’Rourke, che interpretava la protagonista Carol Anne, morì il 1º febbraio 1988 a soli 12 anni per complicazioni dovute alla giardiasi, poco prima dell’uscita del terzo capitolo. Il regista del secondo film, Brian Gibson, è morto il 4 gennaio 2004, a 59 anni, per una forma di cancro e l’attore Lou Perry fu ucciso con un’ascia da un ex-galeotto, il 1º aprile 2009 nella sua casa di Austin, Texas. “Benvenuti a Casa, Dolce Stregata Casa” recitava la tagline di Poltergeist, che adesso ha un sapore decisamente maledetto.

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Freaks

In un circo che ha tra le sue attrazioni esseri deformi, nascono particolari relazioni amorose. Il nano Hans è innamorato della bella Cleopatra, la quale è interessata solo al denaro di Hans e progetta di ucciderlo con la complicità del suo amante Ercole. Ma quando si arriva al matrimonio e Cleopatra tenterà di mettere in altro il suo piano, dovrà affrontare gli altri freaks che, scopertala, decidono di vendicarsi di lei e di Ercole…
Maledetta è la prima, originale versione di questo classicone, diretto da Tod Browning nel 1932! Sia per il contenuto di alcune scene, sia per quello che hanno causato ai poveri spettatori. A seguito delle disastrose proiezioni di prova, il regista Tod Browning dovette tagliare quasi mezz’ora di pellicola, e le parti tagliate sono tuttora irreperibili perché distrutte o perse (dato riportato dalla pagina ufficiale wikipedia). Queste scene tagliate mostravano la mutilazione di Cleopatra perpetrata dai freaks, che assalivano la donna dopo che era rimasta imprigionata da un albero caduto. Veniva poi mostrato il finale ufficiale, con la donna presentata al pubblico come un’attrazione da circo. Ercole, invece di morire per mano dei freaks, veniva castrato da essi con i coltelli e, nella scena finale del film, compariva effeminato e cantava in falsetto. Alla proiezione vi erano stati casi di persone che si erano sentite male e, secondo diverse voci, una donna, dopo la visione del film, subì un aborto spontaneo..

“Film maledetto e leggendario, prima prodotto e poi rinnegato dalla MGM, “Freaks” costituisce un inno perturbante alla mostruosità innocente contro la normalità colpevole” scriveva Piero di Domenico – Ermitage Cinema, e come dargli torto!

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Ai confini della realtà – Il Film

Erano i venerdì sera del 1959 quando chi si sintonizzava davanti alla tv si trovava a viaggiare, per la prima volta, indietro nel tempo. Con Ai confini della realtà, l’indimenticabile serie televisiva di Rod Serling, lo spettatore viveva dei cambiamenti sorprendenti, sperimentava incontri con gli alieni e provava paura. 24 anni dopo, guidati da quattro autori pieni d’immaginazione, ci troviamo nel 1983 con pezzi da novanta del calibro di John Landis, Steven Spielberg, Joe Dante e George Miller che, unendo le loro forze in un unico film di formato antologico, hanno creato delle storie ispirate agli episodi classici della serie. Landis intesse il racconto di un bigotto colpito da una dose enorme del suo stesso odio. Spielberg dirige una fiaba su anziani cittadini ai quali viene offerto un magico ringiovanimento. Dante confeziona un viaggio nel terrore con la storia di un bambino che usa i suoi poteri ispirati ai cartoni animati per ridurre la sua famiglia in schiavitù. Poi la paura prende il volo con l’episodio finale di Miller su un passeggero psicopatico che crede (soltanto?) di vedere un mostro sull’ala dell’aereo. Ma cos’è che rende Ai confini della realtà – Il Film un film maledetto? La risposta va ricercata nel suo tragico backstage. Nella scena del Vietnam, inserita nel primo racconto, un elicottero, a causa delle esplosioni degli effetti speciali e della quota troppo bassa a cui stava volando, precipitò sul set, uccidendo due giovanissime comparse e decapitando con la pala l’attore principale, Vic Morrow. Un terribile incidente che causò gravi strascichi legali per la produzione e che, una volta appreso, è impossibile non immaginare durante la visione del film.

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Rosemary’s Baby

Guy Wodehouse, giovane attore teatrale, e sua moglie Rosemary, allacciano amichevoli rapporti con i loro nuovi vicini di casa, gli anziani coniugi Castevet. Mentre Guy comincia a frequentare assiduamente i Castevet, Rosemary dimostra ben presto di non gradire l’invadenza dei nuovi vicini. Allorché Guy si afferma clamorosamente come attore, di comune accordo i due giovani coniugi decidono di avere un bambino. La gravidanza di Rosemary si rivela particolarmente difficile: un continuo stato di malessere, violenti dolori addominali, incubi notturni. Rosemary’s deve fare attenzione perchè questi problemi potrebbero ripercuotersi sulla sua gravidanza..
Capolavoro diretto da Roman Polanski nel 1968, Rosemary’ Baby ha ottenuto un successo senza tempo, attstandosi come un mix di orrore, eleganza e isteria psicologica forse mai eguagliato. Ma dietro a questo trionfo cinematografico si cela molta oscurità, perchè niente andò come inizialmente progettato. William Castle voleva girare il film, ma poi lo fece Polanski. Lo stesso Castle si sentì male nel post-produzione ed si sottopose ad interventi chirurgici. Il direttore della colonna sonora Krzysztof Komeda ha subito una caduta accidentale che lo ha portato al coma e, infine, alla morte. Polanski voleva come protagonista uno tra Robert Redford, Warren Beatty e Jack Nicholson, ma alla fine per il ruolo di Guy Woodhouse fu scelto John Cassavetes con cui il regista ebbe vari problemi, personali e professionali, che gli hanno fatto persino dichiarare pertamnte “Cassavetes non è stata la mia migliore esperienza con un attore, se devo essere onesto“. Ma questo è niente se pensiamo a quanto successo l’anno successivo a Polanski, ossia l’assassinio della moglie Sharon Tate, anch’esso, come nel film, legato al nome di Satana attraverso la setta di Charles Manson..

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Cigarette Burns – Incubo mortale

Il signor Bellinger  (interpretato magistralmente da Udo Kier) è un appassionato collezionista di rarità cinematografiche. Impegnato nella più difficile ricerca della sua vita, quella del film “La Fin Absolute du Monde“, Jimmy scopre una terribile leggenda: il film è stato proiettato un’unica volta ed è stato la causa della morte di un’intera platea e del violento incendio che ha distrutto la stessa sala. La ricerca ossessiva della pellicola diventa per Bellinger un vero e proprio incubo mortale, in cui coinvolge Kirby Sweetman (col volto di Norman Reedus, il Deryl di The Walking Dead), commerciante di film profondamente indebitato con il padre della moglie defunta e che ha bisogno dei 200.000 dollari del signor Bellinger per salvare il suo piccolo cinema. La fin absolute du monde è l’emblema assoluto del film maledetto. Un film nel film – o meglio, un episodio clamoroso della prima stagione della serie antologica Masters of Horror– che spinge lo spettatore alla stessa avidità di visione con cui lo ricerca il protagonista, che investe anima e corpo per trovarlo e scoprire se ciò che si dice è vero. Se non siete ancora convinti? Ecco, sappiate che la regia è di John Carpenter, e ho detto tutto.

Anzi no, per la recensione approfondita in collaborazione con Recensissimo clicca QUI.

The Ring

Si parla di maledizioni e come poteva non fare una comparsa nella nostra lista anche Sadako! Anzi, non Sadako, ma Samara! Perchè è la versione americana di The Ring, il remake uscio nel 2002, quella che nei suoi retroscena nasconde i fatti più inquietanti. E sono i simboli stessi che hanno importanza centrale nel film ad essere protagonisti di certi strani fatti sul set, come l’acqua. Nel settimo giorno delle riprese si verifica un guasto alle condutture che causa l’allagamento degli uffici di produzione. La reazione generale? La richiesta di un intervento di purificazione del set, magari per calmare un pò l’indispettita Samara. L’intervento risulterà comunque vano, visto che giorni dopo ci furono nuovi allagamenti. Non solo acqua, ma anche insetti. Nel film compare la mosca, nel backstage uno sciame d’api impazzito che ha costretto la produzione ad evacuare completamente la zona.. Sarà solo un caso?
La fonte da cui abbiamo attinto le curiosità su The Ring è quest’articolo.

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Il Corvo

Il 30 ottobre, in una città americana del duemila, è la notte del Diavolo: bande di teppisti incendiari percorrono i quartieri, ed una di queste penetra nell’appartamento di Eric Draven, che il giorno dopo deve sposare la fidanzata Shelly. I teppisti gettano lui dalla finestra e violentano e malmenano la donna, che muore all’ospedale dopo dolorosa agonia. Solo Albrecht, un poliziotto di colore, le è vicino, ma i suoi tentativi d’indagini vengono paradossalmente intralciati da una ambigua figura di commissario. Intanto un misterioso corvo vola sulla tomba di Eric, che risorge per mettere in atto, guidato dall’uccello, la sua vendetta.
Cult (non solo generazionale, come sostenuto da molti), diretto da Alex Proyas nel 1994, Il Corvo è un film maledetto per la tragedia che si è consumata durante la sua produzione e che si intreccia in modo macabro con la stessa vicenda raccontata nel film. Era la sera del 31 marzo 1993 quando veniva girata una delle ultime scene, quella della colluttazione. La pistola che era puntata verso il protagonista, Brandon Lee, per un drammatico errore, era carica.
Tutta la troupe credeva che l’attore stesse continuando a recitare dopo lo sparo, perciò quando si accorsero della disgrazia la ferita era ormai grave. Brandon morì più tardi al New Hanover Regional Medical Center di Wilmington dopo una lunga e vana operazione per rianimarlo da cui scaturì l’ogiva vera di un proiettile. Da quel momento Brandon diventerà per sempre una leggenda. “Non può piovere per sempre“..

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L’Esorcista

Non poteva non trovare un posto in questa lista di film maledetti uno degli horror più importanti di tutti i tempi. L’Esorcista è infatti uno dei film horror con più retroscena maledetti in assoluto. Dall’incendio che a pochi giorni dalle riprese distrugge quasi tutte le stanze dell’abitazione dei protagonisti lasciando inquietantemente illesa la camera di Regan, fino alle minace di morte ricevute dalla sua interprete, Linda Blair, da parte di fanatici cattolici che “la credevano vera reincarnazione di Satana” (fonte). E non mancano anche qui le morti, stranamente concatenate, a partire da quella di Jack MacGowran, interprete nel film del regista Burke Dennings subito alla conclusione delle riprese, fino a quella di Vasiliki Maliaros, l’attrice che impersonò la madre di Padre Karras (Jason Miller) passando per la morte del bambino neonato dell’assistente cameraman e di uno dei guardiani notturni del set. E per suggellare completamente la maledizione un ultriore fatto a dir poco simbolico: durante la prima del film, a Roma, una croce in ferro precipitò, colpita da un fulmine, dal tetto di una Chiesa nei pressi del cinema che proiettava il film.
Come fonte per le curiosità su L’Esorcista abbiamo usato questo articolo.

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Leggi anche -> 10 film estremi imperdibili (Pt.1)