A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors (in italiano sottotitolato I guerrieri del sogno) usciva nelle sale italiane il 10 aprile del 1987. Si tratta del terzo film della famosa saga iniziata nel 1984 con A Nightmare on Elm Street, scritto e diretto da Wes Craven. Craven, contrario allo sviluppo di una saga, dopo l’assenza dal primo sequel (A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy’s Revenge, qui la nostra analisi), ritorna come co-sceneggiatore in Nightmare 3 con l’intenzione di chiudere il franchise. Come ben sappiamo, però, Nightmare ha avuto ben sei sequel, e il regista dovrà attendere il 1994 con Wes Craven’s New Nightmare per concludere le vicende di Nancy e Freddy e vedere compiuta la sceneggiatura che aveva già in mente da qualche anno. Sì, perché Craven quell’idea di un mondo in cui Freddy perseguita gli attori impegnati sul set di un nuovo film della saga avrebbe voluto metterla in scena con Nightmare 3. Questa idea metacinematografica venne però bocciata dalla New Line Cinema, e la sceneggiatura finale di questo terzo capitolo è una rifinitura di un canovaccio iniziale più “profano”, in cui i protagonisti erano un gruppo di adolescenti, senza alcun legame tra di loro, in viaggio verso diverse mete con l’intento di suicidarsi.

Nonostante l’abbandono di questa via, l’elemento del suicidio non fu del tutto accantonato: i protagonisti della sceneggiatura finale sono sempre degli adolescenti problematici che si conoscono in un ospedale psichiatrico e che fanno squadra per sconfiggere Freddy nel suo territorio, ovvero quello dei sogni. Il cast di giovani è composto da Patricia Arquette (al suo debutto cinematografico), Ken Sagoes, Rodney Eastman, Jennifer Rubin, Bradley Gregg, Ira Heiden e Penelope Sudrow. Tra gli altri, ricordiamo anche la partecipazione di Laurence Fishburne e il ritorno di John Saxon, oltre a quello della scream queen Heather Langenkamp. La regia questa volta è affidata a Chuck Russel (Blob) mentre la splendida colonna sonora è firmata da Angelo Badalamenti, noto soprattutto per la sua collaborazione con David Lynch.

Nella sequenza iniziale facciamo la conoscenza di Kristen (Arquette), una giovane che all’1 di notte è intenta a costruire una casa di cartapesta mentre mangia cucchiai di caffè solubile e beve bibite energizzanti sulle note di Into the Fire dei Dokken. Insomma, già l’opening è un masterpiece. Chi conosce Nightmare sa che Kristen non vuole addormentarsi per non incontrare Freddy Krueger nei suoi incubi. Costretta ad andare a letto dalla madre, che ha bisogno di togliersi la figlia dai piedi perché ha un “ospite che non vuole far aspettare”, Kristen viene quasi uccisa da Freddy e si risveglia con i polsi tagliati. Credendolo un tentativo di suicidio, la madre la porta all’ospedale psichiatrico Westin Hills. Qui la ragazza fa la conoscenza di Phillip, sonnambulo e amante delle marionette; Kincaid, che finisce sempre in isolamento a causa del suo comportamento; Jennifer, aspirante attrice autolesionista; Taryn, ex tossicodipendente; Joey, che non parla più a causa del trauma causato dagli incubi e Will, finito sulla sedia a rotelle dopo un tentativo di suicidio.

L’intro del film

Tutti i ragazzi scoprono ben presto di star sognando tutti lo stesso uomo col maglione a righe, cappello marrone, guanto con rasoi e viso bruciato. Ad aiutare il dottor Gordon, che non sa bene che approccio scegliere con i giovani, c’è la nostra Nancy Thompson, da poco laureata ma con moltissima esperienza alle spalle. Lei ha già vissuto quegli incubi e riesce ad andare avanti grazie ad un medicinale sperimentale che impedisce di sognare. Dopo la morte di alcuni dei ragazzi, che Krueger fa sembrare suicidi, Nancy e gli altri “guerrieri” decidono di affrontare Freddy nel mondo onirico mentre il dottor Gordon è incaricato di santificare i resti mortali del demone.

“Welcome to primetime”

Così com’era stato nel primo film, anche in Nightmare 3 i protagonisti sono dei ragazzini figli di una generazione di genitori allo sbaraglio. Come non citare la filastrocca intonata da Kincaid: “ain’t gonna dream no more” (“non sognerò più”), simbolo di quella generazione che non trova rifugio neppure nei sogni e che deve pagare per le colpe di chi è venuto prima. Questo, a livello narrativo, perché i genitori avevano ucciso anni prima Freddy Krueger che ora se la prende con i ragazzini, gli “ultimi bambini di Elm Street”; e, a un livello più universale, l’esperienza dei protagonisti è quella di moltissimi adolescenti statunitensi degli anni ’80 che provavano ad abbracciare la rivoluzione dei costumi mentre gli adulti tentavano di convincerli che i loro problemi mentali derivavano proprio da quella troppa libertà – sessuale e non solo. L’anello di congiunzione è proprio Nancy, da poco uscita dall’adolescenza e unica sopravvissuta tra i suoi amici, che permetterà ai giovani di ritrovare la forza. Nei sogni, infatti, ognuno di loro arriva a sprigionare un potere e a sfoggiare un look peculiare. Nancy, eroina ma qui purtroppo non più final girl, riuscirà anche a far aprire gli occhi al dottor Gordon su quei giovani guerrieri.

Patricia Arquette e Heather Langenkamp // Jennifer Rubin con un look punk bellissimo

In una saga che ha i suoi alti e bassi, Nightmare 3 si è imposto come uno dei preferiti dai fan ed è ancora oggi amatissimo. Tutta la parte finale della battaglia onirica contro Freddy Krueger è ormai più che iconica, se si pensa soprattutto ai costumi degli attori e agli effetti speciali. Un rewatch ci sta sempre, fidatevi.