After Work è un documentario dall’approccio esistenziale, curioso e cinematografico.  Attraverso le esperienze dirette dei suoi protagonisti in quattro nazioni emblematiche – Kuwait, Corea del Sud, Usa e Italia – After Work esplora cos’è oggi l’etica del lavoro e come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro.

La nostra è una società basata sul lavoro. Fin dall’infanzia ci viene insegnato ad essere orientati al risultato e ad essere competitivi. La maggior parte dei lavori esistenti oggi potrebbe scomparire nei prossimi 15 anni  per via dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Potremmo presto dover ripensare al ruolo che il lavoro ha nelle nostre vite come elemento centrale della nostra esistenza.

Ha detto il regista di After Work

Ho un incubo personale ricorrente: arrivare alla fine della mia vita e con rimpianto, rendermi conto di aver lavorato troppo. Essere colpito, troppo tardi, dalla consapevolezza di aver sbagliato a stabilire le priorità per tutta la mia esistenza a causa di un’idea, radicata in me, che fa parte della cultura di cui sono il prodotto. Il lavoro è un’idea normale come l’aria che respiriamo, quindi difficile da mettere in discussione. La nostra società è una società basata sul lavoro. Fin dall’infanzia ci viene insegnato a seguire l’etica del lavoro, a istruirci per prepararci a trovare un lavoro.

Ho sempre visto il documentario come un modo per catturare, esporre e dare un senso al mio tempo (La teoria svedese dell’amore, The Rebel Surgeon, Videocracy, Surplus). Con After Work ho voluto fare un passo avanti, cercando di documentare una realtà che non è ancora completamente accaduta. Attraverso il metodo del What-if? Cosa faremo quando non dovremo più lavorare? Questo film non è fatto con l’intenzione di ritrarre le cose come sono. Piuttosto come potrebbero essere. È girato nel presente, con l’obiettivo di creare una proiezione nel futuro. Il futuro attraverso il presente.

After Work è una produzione Fasad Production AB in coproduzione con Propaganda Italia con Rai Cinema e Indie Film con il sostegno del Fondo Selettivo per le Coproduzioni Minoritarie e il Tax Credit Cinematografico del Ministero della Cultura Italiano.

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