As Bestas, il nuovo film di Rodrigo Sorogoyen, distribuito da Movies Inspired e Lucky Red nelle sale italiane a partire da giovedì 13 aprile.

Dopo essere stato presentato fuori concorso al 75° Festival di Cannes e alla Festa del Cinema di Roma, As Bestas di Rodrigo Sorogoyen (Il Regno, Stockolm, Che Dio ci perdoni), si è aggiudicato ben 9 premi Goya (tra qui quello per Miglior Film e Miglior Regista) e un César come Miglior Film Straniero.

Trama

Antoine (Denis Ménochet) e Olga (Marina Foïs) sono una coppia francese che si è stabilita da molto tempo a Bierzo, un piccolo villaggio nel cuore della Galizia. Lì conducono una vita tranquilla, coltivano ortaggi in maniera eco-sostenibile e riabilitano gratuitamente i rustici abbandonati, nella speranza che sempre più persone vengano ad abitare in un luogo che oramai entrambi chiamano con orgoglio “casa”.

As Bestas

Tuttavia, la loro convivenza con la gente del posto non è così idilliaca come vorrebbero. Il loro rifiuto di realizzare un impianto eolico in cambio di piccoli incentivi economici farà scaturire vari disaccordi con i vicini. In particolare con i fratelli Xan e Lorenzo, nati e cresciuti a Bierzo, portando la convivenza a una situazione di non ritorno. Iniziano così piccole tensioni e battibecchi che si tramutano pian piano in vere e proprie violenze, psicologiche e fisiche. Gli abitanti di Bierzo si trasformano in bestie.

L’atmosfera minacciosa è data tanto dalle parole quanto dai fatti (incursioni notturne nel giardino di Antonie e Olga, avvelenamento dei pozzi che rovinerà il loro raccolto di pomodori), via via in un susseguirsi di azioni sempre più violente. Antoine inizierà a filmare di nascosto i suoi incontri con Xan e Lorenzo con una piccola camera, per tentare di portare prove utili alla polizia in caso un giorno venisse aggredito. Ma la polizia, come vediamo in sempre più film negli ultimi anni, si rivelerà inutile, arrivando quasi ad assecondare le azioni di Xan e Lorenzo.

Il cast

Sorogoyen mischia attori francesi e spagnoli (ricordiamo che si tratta di una co-produzione tra Spagna e Francia), portando alle estreme conseguenze l’incontro tra due diverse “culture”. Da una parte i forestieri, eruditi, acculturati; veniamo infatti a conoscenza del fatto che Antoine fosse un professore e che prima di stabilirsi a Bierzo avesse viaggiato molto. Stessa cosa vale per la moglie Olga, che vediamo quasi sempre con un libro tra le mani. Dall’altra parte invece ci sono i “montanari”, gente che non ha viaggiato o studiato (“qui puzziamo di merda”). Nella fattispecie i due fratelli Xan e Lorenzo (Luis Zahera – già attore per Sorogoyen in Che dio ci perdoni e Il regno – e Diego Anido).

Tuttavia, Sorogoyen non cade in generalizzazioni e polarizzazioni. Ci sono infatti degli anziani di Bierzo, certamente poco abituati a incontrare stranieri nel loro piccolo paesino, che ugualmente sostengono Antoine e Olga e sono d’accordo per quanto riguarda l’insensatezza di far stabilire un’impresa norvegese di impianti eolici nel territorio di Bierzo.

La scelta di attori e attrici è secondo me perfetta, in particolare per quanto riguarda l’attore protagonista, Denis Ménochet, che abbiamo visto in moltissimi film, francesi e non. Personalmente sono molto affezionata alla sua collaborazione con il grande regista francese François Ozon con cui ha lavorato in Nella casa, Grazie a Dio e nel recente Peter Von Kant.

Ménochet, oltre a essere un ottimo attore, è estremamente versatile. Il suo viso e il suo corpo a un primo impatto ci trasmettono inevitabilmente durezza e paura, vista la sua notevole stazza e il suo sguardo penetrante. Nonostante ciò, Ménochet sa trasmettere perfettamente quel senso di vulnerabilità e fragilità umana che è fondamentale in As Bestas e che mi aveva fatto innamorare di lui quando vidi Grazie a Dio. L’attore risulta quindi adatto per interpretare un personaggio assolutamente credibile come bestia, quindi carnefice, ma allo stesso tempo anche vittima innocente.

As Bestas

Il titolo

As bestas, a cui nell’edizione italiana è stato aggiunto La terra della discordia, si rifà, lo capiremo in corso d’opera, a quella suggestiva scena iniziale in cui vediamo degli uomini al rallentatore atterrare dei cavalli senza altri strumenti se non lo loro stesse mani. Un lento e folle corpo a corpo in cui a vincere saranno i due uomini e a soccombere il cavallo. Questo è lo scenario del film, quello di uomini che pongono la forza al primo posto e che si mettono sul medesimo piano delle bestie.

Olga

Se la prima parte del film è tutta incentrata su Antoine, la seconda lo sarà su Olga. La donna infatti, in seguito a diverse vicende è costretta a farsi forza da sola e a fronteggiare Xan, Lorenzo e il resto degli abitanti di Bierzo, minacciosi e giudicanti. Olga, a differenza di Antoine, cerca di far fronte alla violenza con la razionalità e la pazienza, non attacca ma si difende, senza dare troppo nell’occhio e senza perdere il controllo. Questa calma e attesa del momento giusto per colpire, che viene erroneamente scambiata da alcuni personaggi per passività, le permetterà di avere giustizia e di porre fine alla violenza subita fino a quel momento.

As Bestas

As bestas è un buon thriller d’assedio, in cui gli spettatori vivono assieme ai protagonisti una minaccia sempre più incombente. Sorogoyen dimostra di saper creare un clima di tensione crescente che è cifra riconoscibile del suo cinema, grazie a un buon montaggio e un’efficace colonna sonora, rispettivamente curati dai sodali Alberto del Campo e Olivier Arson. Ottima la scelta del cast.

Classificazione: 3.5 su 5.