Il 21 settembre del 1947 a Portland, nel Maine nasceva il Re del brivido, Stephen King.
Prolifico autore di innumerevoli romanzi si è guadagnato il titolo di maestro nel campo dei romanzi horror, scritti anche sotto diversi pseudonimi. I riconoscimenti al suo talento, però, sono arrivati molto più tardi rispetto all’ inizio della sua carriera. A lungo osteggiato dalla critica è stato infatti rivalutato solo dopo la metà degli anni novanta. Ma sono i dati che parlano. L’ autore ha stabilito parecchi record in fatto di vendite e best sellers ed il cinema horror ha attinto, e continua a farlo, dai suoi romanzi sin dagli albori regalandoci adattamenti cinematografici più o meno riusciti, ma sicuramente di successo.

Ma come è diventato, King, l’ autore di successo che tutti conosciamo?

Solo due anni dopo la sua nascita, nel 1949, il padre ex capitano della Marina Mercantile, esce di casa per una passeggiata e non farà più ritorno. Questo evento segnerà il piccolo Stephen profondamente, tanto che il difficile rapporto padre-figlio comparirà spesso nei suoi libri.
L’ amore per il lato oscuro dell’essere umano si manifesta in King già da piccolo, cosi come quello per la scrittura. Dopo esser rimasto affascinato e inquietato dall’ ascolto alla radio dell’adattamento del libro “Marte è il paradiso” di Ray Bradbury crescendo inizierà a leggere da solo tutto ciò che troverà in giro per casa. A sette anni scriverà il suo primo racconto e, pochissimi anni dopo, durante la visione del film “La terra contro i dischi volanti” scopre la paura. A dodici anni scova nella soffitta della zia alcuni vecchi libri del padre, appassonato di Edgar Allan Poe e Lovecraft. E sarà amore immediato e senza fine.
Inizierà cosi a scrivere ed in gioventù anche a spedire i suoi racconti a varie riviste, senza però riscontrare, inizialmente, alcun successo.

La svolta

Dopo la laurea all’università nel 1970, King diventa un insegnante di inglese alla Hampden Academy. Si sposa, ha un figlio, e nel 1972 arriva anche un secondogenito. Far quadrare i conti in casa inizia ad essere difficile, e King inizia a pensare che il suo sogno di diventare uno scrittore di successo sia, appunto, solo un sogno. Le difficoltà economiche si fanno sentire, King inizia a bere ed inevitalmente la situazione precipita. Ma la realizzazione del suo sogno è proprio dietro l’angolo. Nel 1974 esce infatti Carrie, il suo primo successo. I successivi Le notti di Salem (Salem’s Lot1975) e Shining (1977) vendettero rispettivamente oltre 3 milioni di copie il primo e più di 4 milioni il secondo. Nel giro di quattro anni il giovane Stephen, non ancora trentenne, passò dal modesto stipendio da insegnate, a guadagnare milioni di dollari tra diritti d’autore e diritti cinematografici.

stephen king

Traumi

E’ proprio durante questo primo periodo di affermazione personale che la madre di King muore di cancro. Questo evento tragico segnerà nello scrittore un altro trauma portandolo a seri problemi di dipendenza da alcool e cocaina tali da portarlo a pronunciare il discorso d’ addio al funerale completamente ubriaco. Questa sua dipendenza in realtà venne a lungo sottovalutata in quanto non incideva sul suo lavoro o sulla sua creatività. Fu soltanto anni dopo, nel 1987, che la sua famiglia ed i suoi amici più stretti lo portarono ad un faticoso processo di disintossicazione che durò più di un anno.
Tuttavia i suoi successi non accennavano a diminuire, anzi. King scriveva ogni giorno, riposando solamente la domenica.
I suoi fan crescevano numerosamente in tutto il mondo e si preoccuparono tantissimo quando, nel 1999, lo scrittore subì un brutto incidente. Bryan Smith, un quarantaduenne con diversi precedenti per incidenti stradali, alla guida di un minivan Dodge blu, travolge in pieno King mentre camminava sul ciglio della strada. L’urto fu devastante e lo scrittore venne trasportato in elicottero al Central Maine Medical Center di Lewiston. Gli vennero diagnosticati una serie di gravi traumi ma fortunatamente, dopo un lungo tempo e diverse operazioni chirurgiche, riuscì a rimettersi completamente.

Stephen King oggi

L’ autore oggi è ancora più che attivo ed il suo 53esimo romanzo uscirà negli Usa il 2 marzo 2021. Si intitolerà “Later” e il nuovo libro unirà crimine e suspence.
Cosi come innumerevoli sono i suoi romanzi, altrettanto sono gli adattamenti cinematografici delle sue opere. Alcune di incredibile successo come Shining di Stanley Kubrik a cui ha fatto da poco seguito il secondo capitolo Doctor Sleep o Il miglio verde…
It, Carrie, Pet Sematary… stilare una lista o sceglierne solo alcuni sarebbe riduttivo. Molti di questi film stanno rivivendo una seconda ondata di successo grazie ai remake più recenti, ma io ve ne voglio consigliare due in particolare al di fuori dei grandi classici, forse meno conosciuti ma che, reperibili sulla piattaforma Netflix, mi hanno piacevolmente colpita. Parlo di “Nell’erba alta” e de “Il gioco di Gerald

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Nell’ erba alta

Nell’erba alta (In the Tall Grass) è un film del 2019 scritto e diretto da Vincenzo Natali. La pellicola si basa sull’omonimo romanzo del 2012 di Stephen King e di suo figlio, Joe Hill (Joseph Hillström King). Narra di due fratelli, Becky e Cal DeMuth che, in viaggio verso la California si fermano lungo la strada, in aperta campagna. Circondati solamente da campi sentono la voce di un ragazzino gridare aiuto. Decidono quindi di avventurarsi nell’erba alta, ma capiscono presto di non poter più trovare una via d’uscita. La cosa peggiore è che insieme a loro si nasconde qualcosa di malvagio…
Distruibuito su Netflix da ottobre 2019 a livello visivo, è un ottimo film. Le immagini dall’alto sono spettacolari ed il livello di tensione soprattutto nella prima parte è molto ben tenuto sia dagli attori che dalla regia.

Il gioco di Gerald

Il secondo invece è un film del 2017 diretto da Mike Flanagan. La pellicola è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, Il gioco di Gerald. Adattamento più che meritevole, aggiungerei. Jessie Mahout e suo marito Gerald Burlingame lasciano la città per un weekend lontano da tutto e tutti. Lo scopo? Riallacciare il loro rapporto e soddisfare la fantasia sessuale da sempre soppressa del brillante avvocato. Le cose però non vanno come dovrebbero e Jessie si trova catapultata in un vero e proprio incubo…
Il film è in catalogo Netflix dal 2017 e sopperisce alla mancanza di trasposizione cinematografica di questo romanzo del 1992. Mike Flanagan si riconferma uno dei più promettenti registi in campo dell’ horror regalando una messa in scena all’altezza delle aspettative per qualcosa che era davvero difficile da rendere in immagini. Claustrofobico e ad alta tensione è l’esempio perfetto per confermare il fatto che, per fare un ottimo film, non servono grandissimi budget ma basta capire l’anima del romanzo.

Ho volutamente scelto due tra i film più recenti e meno famosi perchè dei grandi e intramontabili classici si è parlato più e più volte. Questa scelta vuole essere un augurio unito alla speranza che il nostro maestro del brivido continui a sfornare romanzi ancora per molti anni e che talentuosi registi possano adattarli al grande schermo fedelmente, continuando a regalarci brividi e emozioni…

Buon compleanno Stephen King!