Gaspar Noè, amato, odiato e discusso per le sue pellicole psichedeliche e disturbanti come Enter the void, Irreversible e Love, non è da meno neanche questa volta con Climax, il film scandalo di Cannes 2018 ispirato ad un evento di cronaca reale.

In Climax, lo spettatore sarà accompagnato fin dall’inizio dalla magnifica, violenta e incessante colonna sonora, vertiginosi piani sequenza e luci al neon in un vero e proprio bad trip causato dall’LSD e si troverà di fronte a personaggi, che privi di inibizioni, metteranno in mostra tutte le loro paure e Insicurezze. Nonostante il cast sia composto prevalentemente da ballerini e quindi non da attori professionisti (ad eccezione di Sofia Boutella, apparsa al cinema in La Mummia di Kurtzman) dimostreranno di essere all’altezza del grande schermo mostrandoci nel corso del film tutto il loro terrore e la loro rabbia.

La pellicola si apre con le interviste registrate su VHS dei ballerini, che saranno poi i protagonisti, dove essi rispondono quasi imbarazzati a domande su sesso, droga e il loro rapporto con la danza. Successivamente assistiamo alle loro ultime prove prima dell’inizio dei festeggiamenti.

climax

Durante la festa, dopo i primi bicchieri, inizia a svanire l’ipocrisia presente nelle relazioni fra i protagonisti; è solo quando si renderanno conto che uno di loro ha messo dell’LSD nella sangria che la loro vera natura verrà mostrata sullo schermo e nessuno, compreso lo spettatore, riuscirà a sfuggire alla violenza che si manifesterà. Provando ad allontanarci, dalla festa ci ritroviamo a correre per corridoi labirintici e claustrofobici seguiti da urla di dolore, paura e piacere che si fondono con la musica.

Il film richiama l’atmosfera di famose opere horror, a cui vi è un omaggio anche all’inizio della pellicola, dove si possono vedere libri e VHS di Suspiria di Dario Argento e Possession di Zulawski, limitandosi però solo alla citazione visiva; successivamente avrà inizio l’esperienza sensoriale.

La pellicola inizia come un inno alla vita, ne parla definendola un dono e ringraziando chi ci ha creati riferendosi non solo ai genitori ma, nel caso dei protagonisti, anche alla danza, elemento principale del film. Dopo i titoli di testa (inseriti a metà), invece parlerà di vita come scelta, toccando i temi del suicidio e soprattutto dell’aborto e scendendo sempre di più negli inferi della mente umana, fino alla morte e mostrando allo spettatore che vivere è un’impossibilità collettiva.

Avete disprezzato I stand alone, odiato Irrevérsible, detestato Enter the void, maledetto Love, ora provate Climax.

 

Voto Finale 80%

 

A cura di Jenny Pace