Il 28 ottobre è uscito nei cinema italiani Dampyr è, con la regia di Riccardo Chemello (alla sua opera prima), il primo film del Bonelli Cinematic Universe. Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo.
I protagonisti sono Harlan, il Dampyr (Wade Briggs), l’integerrimo soldato Kurjak (Stuart Martin) e la vampira Tesla (Frida Gustavsson).

Trama

Il film è ambientato nel 1992 in una zona costantemente in guerra sui Balcani. Harlan, ragazzo dedito all’alcol, assieme al suo “manager” Yuri girano tra i paesi e sfruttano il terrore della popolazione per il diavolo per fare soldi. Harlan si finge un dampyr (nella mitologia, un essere mezzo umano e mezzo vampiro)  in grado di scacciare le forze del male.
Contemporaneamente Kurjak si trova a dover affrontare, assieme ai suoi soldati, dei nemici molto diversi dal solito: vampiri. I soldati di Kurjak che provano ad affrontare i mostri vengono uccisi brutalmente, ed è in questo momento di estremo bisogno che uno dei soldati fa il nome di Harlan.

Dampyr

Recuperato e portato nel villaggio Harlan inizia il suo viaggio alla scoperta di sé stesso e delle sue origini, scopre infatti di essere davvero un dampyr e con il suo sangue di essere in grado di uccidere vampiri ma soprattutto di essere l’unico in grado di sconfiggere i “Maestri della Notte” (gli  unici esseri con la capacità di trasformare umani in vampiri e di dare vita ai Dampyr, questi sono frutto dell’unione tra un Maestro della Notte e un umano). Durante lo scontro notturno tra Harlan e i vampiri viene fatto un prigioniero, la vampira Tesla.
Abbandonati dal resto dei soldati che decidono di disertare rimangono loro tre, un trio variegato che ci accompagnerà verso la battaglia finale.


Recensione

Il film, con un budget di 15 milioni, risulta ben riuscito. È una pellicola sporca, non patinata. Oltre al sangue che c’è e si vede, i personaggi sono sporchi (si vede che non è un’americanata).  Ottime le ambientazioni di guerra, il senso di desolazione e di morte incombe costantemente sulla storia. Il film oltre a creare una tensione costante riesce anche a inserire dell’ironia ben fatta senza essere fuori dalle righe.
Dampyr è un’opera interessante che mischia generi come l’horror al genere di guerra. Ci sono contaminazioni interessanti che rendono le circa 2h di visione molto piacevoli.
Gli attori sono in parte e hanno alchimia tra di loro. Insomma Dampyr riesce nel suo intento non di certo senza difetti.

dampyr

Quello che si può appuntare a questo film è la scarsa caratterizzazione dei personaggi, forse perché è solo un’introduzione a quello che sarà in futuro, ma risultano essere abbastanza bidimensionali. Il personaggio più riuscito è senz’altro quello di Kurjak che riesce a portare in scena qualcosa in più degli altri.

Compartimento tecnico

Musiche, costumi, trucchi e scene d’azione sono ottimi grazie al lavoro delle migliori maestranze del cinema italiano  l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf).

Vi consiglio la visione del film perché, senza essere un capolavoro e senza avvicinarsi nemmeno, riesce a intrattenere, spaventare, divertire e anche commuovere lo spettatore.

Classificazione: 3 su 5.