Il termine Found Footage si usa per descrivere quei film che usano filmati ritrovati, registrazioni già esistenti che possono essere anche rimontate.

Il Mockumentary invece presenta eventi di fantasia che vengono spacciati per reali attraverso l’uso del linguaggio classico documentaristico. Alcuni esempi sono The Bay (2012) e l’inquietante Lake Mungo (2008). Adottando le caratteristiche di un documentario, diventa relativamente più semplice giustificare ogni ripresa, mentre un found footage deve essere più attento a risultare sempre credibile. 

Found Footage

Scena tratta da The Blair Witch Project (1999)

Non è semplice come potrebbe sembrare

Ci sono ovviamente anche molti esempi di Found Footage che faticano a soddisfare questi requisiti, perchè non è facile mantenere la credibilità dietro ad ogni ripresa. Il realismo è una caratteristica importante per molti film, non solo per un found footage, ma in questo genere è fondamentale che ogni ripresa sia davvero giustificata. Riprendere un litigio o una scena tragica soltanto perchè “devo continuare a riprendere” non è sufficiente. Il coinvolgimento in un Found Footage può arrivare a livelli di intimità e di tensione che non sono facili da ottenere, questo chiaramente dipende da diversi aspetti e non soltanto dal realismo.

Il limite di questo genere è probabilmente quello creativo

Per rendere plausibile ogni ripresa si deve inevitabilmente sacrificare qualcosa nella parte visiva, la composizione dell’immagine e la fotografia. In alcuni film vengono usati escamotage come le videocamere di sorveglianza per avere poi qualche stacco in più in fase di montaggio. E per un mockumentary è più semplice giustificare una bella inquadratura, perchè si tratta comunque di un documentario che poi dovrà essere trasmesso o distribuito. In ogni modo non bisogna dimenticarsi dell’aspetto visivo del film, anche le riprese amatoriali non  devono essere una scusa per mascherare uno scarso talento in ambito cinematografico.

Dal 1980 ad oggi

Nel 1980 usciva il primo vero film di questo genere: Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato. Successivamente il found footage non viene considerato molto, soltanto negli anni novanta usciranno titoli interessanti ma poco conosciuti, il film che veramente rilancia questo genere è The Blair Witch Project del 1999. Probabilmente resta il film che meglio di tutti ha sfruttato il potenziale dietro a questo genere, e molti produttori hanno capito che anche con pochissimi soldi è possibile fare incassi stellari. Con un budget di soli 60 mila dollari il film è arrivato ad un incasso di 248 milioni, sfruttando anche un’ottimo marketing pubblicitario con annunci sui ragazzi scomparsi. 

found footage

Gli annunci dei ragazzi scomparsi

Found Footage e Mockumentary sono stati usati per diversi generi

La fantascienza è stata sperimentata nel 2009 con la prima parte del film District 9, e nel 2012 con Chronicle. Anche nella commedia troviamo degli esempi come Project X (2012) e il film di Taika Waititi What we do in the shadows (Vita da vampiro, 2014), da cui è stata fatta anche una serie tv.

Una variante negli ultimi anni si è avuta con il computer screen movie (o screen life), ovvero quel film dove tutto viene mostrato attraverso gli schermi di computer o smartphone. Alcuni esempi sono il sottovalutato The Den (2013), Open Windows (2014) con Elijah Wood, i due film della serie Unfriended, e l’avvincente thriller investigativo Searching (2018).

 

I nostri 20 consigli, in ordine cronologico:

1)  Cannibal Holocaust (1980) di Ruggero Deodato

Found Footage

Che dire, si tratta del primo vero film di questo genere che ormai avranno visto in molti. Ancora oggi questa opera di Ruggero Deodato è fra le più violente ed estreme mai realizzate.

Trama: Quattro giovani entrano nella foresta pluviale amazzonica per realizzare un servizio sulle tribù che abitano quella regione. Due mesi dopo, l’unica cosa che resta di loro è solo il materiale filmato sulla loro terribile fine.

Alla sua uscità generò diverse polemiche per via della reale uccisione di animali durante le riprese e l’impressionante realismo delle sue scene. Un film molto controverso, e non facile da amare, ma che ha indubbiamente fatto la storia di questo genere.

2)  Ghostwatch (1992) di Lesley Manning

Found Footage

La storia è basata sul caso della famiglia Enfield, da cui sono stati poi tratti altri film, come ad esempio The Conjuring 2. Questo film tv fu presentato come se fosse uno show televisivo in diretta e con veri presentatori, nonostante fu girato in anticipo. Infatti la BBC lo ha trasmesso durante la serata di Halloween del 1992, generando il panico fra molti spettatori. Ghostwatch fu visto da 11 milioni di persone, e a fine trasmissione il centralino ricevette più di 30 mila reclami dalle famiglie britanniche.

Trama: Ghostwatch segue un gruppo di giornalisti mentre documentano in diretta quello che succede ad una famiglia tormentata dai fantasmi. Questa entità viene soprannominata Mr Pipes (per via dei rumori delle tubature), i fenomeni paranormali si intensificano mentre la troupe televisiva riprende tutto, e si alternano le scene nella casa con quelle nello studio televisivo.

Anche se difficile da vedere, il fantasma di Mr Pipes appare in diverse scene. Ghostwatch riesce ad inquietare soprattutto alla seconda visione, quando si presta più attenzione ai dettagli.

La BBC ne vietò la diffusione per dieci anni dopo tutte le polemiche che seguirono la trasmissione. Purtroppo resta ancora inedito in Italia, ma è stato un progetto molto innovativo per quegli anni, un esperimento quasi goliardico che finì per terrorizzare il Regno Unito.

3)  The Blair Witch Project (1999) di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez

Il found footage per eccellenza, che è arrivato all’incasso più alto anche grazie ad un’originale campagna pubblicitaria. Sul sito internet del film infatti si trovavano gli annunci delle sparizioni dei protagonisti, con le informazioni relative al video ritrovato. Anche per le strade negli Stati Uniti furono attaccati dei manifesti che ritraevano i ragazzi scomparsi.

Trama: Cinque amici si avventurano nella foresta delle Black Hills, incuriositi dalla leggenda della strega di Blair. Durante la notte assistono a strani fenomeni e il mattino dopo, al risveglio, trovano la loro attrezzatura elettronica distrutta.

Visto oggi potrebbe non fare lo stesso effetto, ma è un film che ha davvero rivoluzionato il genere, e in quell’anno ne parlavano tutti, anche chi non era appassionato di film horror. Il film è costruito lentamente con un crescendo fino al finale che resta forse la scena più agghiacciante del genere found footage. 

Il seguito Blair Witch 2 del 2000 non è un found footage ed è un film decisamente perdibile, mentre Blair Witch (2016) è un sequel diretto da Adam Wingard, ed è già più interessante come film.

4)  Noroi: The Curse (2005) di Kôji Shiraishi

Found Footage

Uno dei primi horror girati come un falso documentario, ed è anche considerato uno dei migliori J-horror. A partire dall’inicpit che non è certo dei più rassicuranti: «Questo documentario è ritenuto troppo inquietante per una visione pubblica» 

Trama: Kobayashi è un regista di documentari che esplora incidenti paranormali apparentemente non correlati, collegati dalla leggenda di un antico demone…

Noroi come molti film di questo regista è inedito in Italia, ma trovate il film completo sottotitolato in italiano su Youtube, cliccando qui. Un altro titolo interessante che trovate è il suo Occult del 2007, ma questo è sottotitolato in inglese.

5)  The Poughkeepsie Tapes (2007) di John Erick Dowdle

Mockumentary horror su un serial killer attivo negli anni ‘90, tutto ricostruito attraverso interviste e video girati dal maniaco stesso che archiviava le VHS come fossero snuff movies. Nel film viene intervistato anche il serial killer Ted Bundy (nella finzione ovviamente), a cui chiedono un parere.

La parte più interessante di questo film, ambientato a Poughkeepsie (nello stato di New York), sono proprio gli efferati video girati dal serial killer che viene soprannominato The Butcher (il Macellaio). Uno stile sporco e realistico, che mira proprio a ricreare l’aspetto dei video amatoriali di quegli anni. Fu girato con un budget decisamente ridotto ed in soli 15 giorni, riuscì ad avere una programmazione video solo nel 2014 e fu poi distribuito in home video (purtroppo solo Stati Uniti e Canada) nel 2017 grazie a Scream Factory.

Il regista ha in seguito realizzato il remake americano di Rec: Quarantena (2008) e Necropolis (2014). 

6)  Rec (2007) di Jaume Balagueró e Paco Plaza

Found Footage

Lo slogan promozionale era: «La paura. In diretta.» Horror spagnolo girato in un palazzo della Rambla a Barcellona, è un film molto efficace per gli amanti dell’horror più viscerale. 

Trama: Nel corso di una notte intera, un’equipe televisiva accompagna una squadra di pompieri nei suoi interventi. Ma quella che dovrebbe essere una nottata di routine si trasforma in un inferno.

Memorabile la sequenza finale con una citazione a La Casa di Sam Raimi quando ascoltano la registrazione. Sono stati girati anche dei seguiti fino al quarto capitolo. Mentre il remake statunitense è del 2008, intitolato Quarantena.

7)  Diary of the dead (2007) di George A. Romero

Found Footage

Il maestro Romero è qui al suo quinto film sugli zombi e decide di realizzarlo con la tecnica del finto documentario, è uno dei pochi film che spiega allo spettatore come mai un video teoricamente amatoriale sia montato con effetti sonori e musica.

Trama: Un gruppo di studenti di cinema si trova nei boschi della Pennsylvania quando inizia l’invasione degli zombi. Uno dei ragazzi decide di continuare a girare, in modo da documentare ciò che sta accadendo.

Uno dei migliori mockumentary horror, per chi ancora non l’avesse visto è disponibile sul catalogo di Amazon Prime Video. Conosciuto anche con il titolo: Le Cronache dei morti viventi.

8)  Paranormal Activity (2007) di Oren Peli

Found Footage

Realizzato con 15 mila dollari e girato a casa del regista in soli 10 giorni. Fu un caso mondiale e incassò quasi 200 milioni di dollari. Oren Peli si è poi dedicato alla produzione, girando soltanto un altro film nel 2015: Area 51.

I sequel di Paranormal Activity non sono suoi, e la qualità è nettamente inferiore al primo film.

Trama: Poco dopo essersi trasferiti nella casa nuova, Katie e Micah vengono disturbati di notte da ciò che sembra essere una presenza soprannaturale. Installano delle telecamere in casa, ma non sono preparati agli eventi terrificanti che ne seguono.

Paranormal Activity ha diviso molto, ricordiamo anche un commento negativo da parte di Dario Argento, ma che piaccia o meno è indubbiamente uno dei film che più di tutti ha saputo sfruttare il potenziale di questo genere.

9)  Cloverfield (2008) di Matt Reeves

Found Footage

Monster movie che riesce a mischiarsi bene con la tecnica del found footage. Prodotto da J. J. Abrams, abbiamo un film questa volta con un budget alto, di 25 milioni. Come prevedibile è stato un successo, incassandone 170 milioni. 

Trama: Cinque ragazzi sono alla festa di addio di un loro amico quando, all’improvviso, una creatura mostruosa attacca la città. Uno dei ragazzi decide di filmare tutta la tragedia.

Anche questo ha diviso un pò gli spettatori, resta ancora un prodotto notevole anche se costruito con una sceneggiatura un po’ hollywoodiana, ma vista la produzione direi che ci può stare.

10)  Lake Mungo (2008) di Joel Anderson

mockumentary

Fra i mockumentary è senza dubbio uno dei più inquietanti. Il film ha almeno due sequenze che fanno davvero rabbrividire. Gli spaventi non sono costruiti con banali jump scares, nonostante sia comunque un film che si avvale di clichè molto usati nelle storie di fantasmi. Ed è molto interessante una scena in cui passa dal mockumentary al video ritrovato, tramite il cellulare della ragazza.

Trama: La sedicenne Alice Palmer annega mentre sta nuotando con la sua famiglia in una diga ad Ararat, in Australia. Dopo la sua morte nella sua casa cominciano ad accadere alcune strane cose. La famiglia della defunta chiede quindi aiuto ad uno psichiatra e ad un parapsicologo.

Il nome della ragazza scomparsa è palesemente un omaggio a Twin Peaks. Stranamente questo regista non ha realizzato altri film, e Lake Mungo è ancora inedito in Europa, ma lo trovate su Youtube cliccando qui, con sottotitoli in italiano.

11)  Marble Hornets (2009-2014)

Found Footage

Scena tratta da “Marble Hornets”, con The Operator, ispirato dal mito dello Slender Man

Webserie mockumentary pubblicata su Youtube. I due autori, Wagner e DeLage, idearono questa serie ispirandosi ai Creepypasta su Slender Man, usando uno stile molto simile a The Blair Witch Project. Nel giugno 2009 caricarono il primo video breve intitolato Entry 1. In poco tempo questo horror low-budget ha fatto molto parlare di sè, ed è stato accolto bene anche dal noto critico Roger Ebert.

Se siete curiosi trovate tutti gli 87 video (di breve durata) sottotitolati in italiano su questo link del canale Youtube. La durata complessiva è di circa 524 minuti, che ne fa sicuramente il found-footage/mockumentary più lungo mai realizzato.

Trama: Lo studente cinematografico Jay riceve alcuni nastri dal suo amico Alex, questi contenengono le riprese di un progetto cinematografico chiamato Marble Hornets. Si accorge di essere seguito da un’entità chiamata The Operator (ispirato da Slender Man), e inizia a scoprire i segreti dietro i nastri…

Marble Hornets resta ancora un punto di riferimento per chi pensa all’horror indipendente, ed è la prova che un’idea forte può spesso sopperire alla mancanza di budget. Ha sicuramente i suoi difetti, ma è un’esperienza davvero realistica che consigliamo a tutti i fan dell’horror.

12)  Troll Hunter (2010) di André Øvredal

Found Footage

Interessante mockumentary fra il fantasy e l’horror. Film d’esordio scritto e diretto da Øvredal, che in seguito realizzerà The Autopsy of Jane Doe (2016) e Scary stories to tell in the dark (2019).

Trama: In Norvegia tre studenti stanno girando un documentario su un cacciatore d’orsi. I ragazzi scoprono che l’uomo in realtà sta lavorando a un progetto governativo segreto e dà la caccia ai troll, i giganti che abitano le foreste del nord Europa.

Si può trovare in home video, un film coraggioso che ha vinto diversi premi e sa mischiare abilmente i generi, portando la mitologia dei Troll in un mockumentary.

13)  Megan Is Missing (2011) di Michael Goi

Found Footage

Uno dei found footage più estremi che divide molto, ma che va sicuramente visto se vi piace questo genere. Secondo me risente di una recitazione a volte poco credibile, anche per via dei dialoghi, per un film strutturato in questa maniera avrei preferito che ci fosse più empatia con le due protagoniste.

Trama: Megan ed Amy sono due grandi amiche, condividono tutti i loro segreti ed amano chattare online con i ragazzi. Ma nel giro di pochi giorni scompariranno improvvisamente senza lasciar traccia.

Inedito da noi, potete trovarlo su Youtube in inglese ma senza sottotitoli in italiano, cliccando qui. Megan is missing è comunque un film che resta impresso, tutta la sequenza finale è di forte impatto visivo ed emotivo. Potrebbe essere una visione consigliata anche alle adolescenti per sensibilizzare sui rischi dietro ai predatori del web.

14)  P.O.V. – A Cursed film (2012) di Norio Tsuruta

Found Footage

Questo film giapponese è dello stesso regista di Ring 0 (2000) e Premonition (2004), e prende sicuramente molto in prestito dalla Sadako di The Ring, che aveva veramente influenzato moltissimi J-Horror. Le iniziali stanno per Point of view, punto di vista, quando appunto le riprese vengono effettuate dall’attore stesso. 

Trama: Due conduttrici tv ricevono, nel corso di un programma sul paranormale, un video inquietante su una scuola. Decidono di andare a vedere di persona di che si tratta e scoprono che c’è uno spirito maligno nell’edificio.

Un buon esempio di horror che non usa jump scares e cerca invece di generare ansia con soluzioni meno scontate. Interessante anche il finale che gioca con il metacinema. Purtroppo è ancora inedito in Italia.

15)  Mr. Jones (2013) di Karl Mueller

Questo film indipendente purtroppo non ha avuto una bella accoglienza, e in Italia non è stato distribuito, ma se vi incuriosisce vi consiglio di provare a recuperarlo. Visivamente è molto interessante, come anche le inquietanti sculture di Mr Jones.

Trama: Scott e Penny si sono appena trasferiti lontano dalla città per sfuggire alle pressioni del mondo. Ma presto scoprono di non essere soli: un artista solitario conosciuto come Mr. Jones vive nelle vicinanze, con le sue strane e sinistre sculture fino alle profondità del bosco.

L’ultima parte del film non è girata in stile found footage, il film si trasforma in qualcosa di più onirico, mantenendo comunque un senso all’interno del racconto.

16)  A Record of sweet murder (2014) di Kôji Shiraishi

Found Footage

Stesso regista di Noroi, che ha realizzato anche altri found footage interessanti: Occult (2009), Shirome (2010) e Cult (2013).

Trama: Una giornalista sudcoreana e un cameraman giapponese si dirigono verso un appartamento abbandonato, lì hanno appuntamento per intervistare Sang-joon (vecchio amico della giornalista), un uomo che dichiara di aver già ucciso 25 persone…

Girato quasi interamente in un unico piano sequenza, è un film estremo che riesce a sorprendere senza mai perdere di credibilità. Probabilmente il miglior lavoro di questo regista e uno dei migliori in assoluto di questo genere. Purtroppo ancora nessuno si sta muovendo per portare in Italia i film di questo interessante regista giapponese: Kôji Shiraishi.

17)  Creep (2014) e Creep 2 (2017) di Patrick Brice

Found Footage

Disponibili su Netflix, due found footage girati con pochi soldi ma che riescono a catturare subito l’attenzione, esplorando la psicologia di questo serial killer senza mai essere banale o di cattivo gusto.

Trama: In entrambi i film vediamo un videomaker rispondere ad un’offerta di lavoro per un impiego di un giorno in una remota località montana, ma scoprirà che il suo cliente non è ciò che sembra…

Davvero bravo ed inquietante l’attore Mark Duplass, che in molte scene si è ritrovato a dover improvvisare. Ed è già diventata iconica la sua maschera da Lupo MannaroDa non confondere con Creep – Il chirurgo del 2004.

18)  Necropolis – As above, so below (2014) di John Erick Dowdle

Mockumentary che fu davvero girato nelle Catacombe di Parigi, è stato il primo film ad ottenere questa speciale autorizzazione. Dowdle qui decide di mettere da parte lo stile più sporco del suo film d’esordio (The Poughkeepsie Tapes), ma non perde il realismo. Il titolo originale è decisamente più interessante, e si riallaccia con la parte finale del film.

Trama: Un’archeologa trascina nelle catacombe di Parigi qualche collaboratore per cercare la fantomatica Pietra Filosofale di Nicolas Flamel. L’impresa, come previsto, si rivela tuttaltro che facile.

Film spesso sottovalutato ma che riesce ad essere molto coinvolgente, con delle scene tutt’altro che prevedibili. Lo trovate anche sul catalogo di Amazon Prime Video.

19)  The Visit (2015) di M. Night Shyamalan

Shyamalan è un regista che non ha bisogno di presentazioni, qui decide di cimentarsi con questo genere e ci riesce piuttosto bene. Interessante l’idea di usare come protagonisti due adolescenti che quindi usano la loro telecamera per fare le riprese.

Trama: Due adolescenti (fratello e sorella) vengono mandati a stare per una settimana nella fattoria dei loro nonni in Pennsylvania. Appena i ragazzi si accorgeranno che l’anziana coppia è coinvolta in qualcosa di veramente inquietante, vedranno diminuire ogni giorno le loro possibilità di tornare a casa.

The Visit ha più di una scena che riesce davvero ad inquietare, e riesce a distinguersi da molti altri film, seguendo soluzioni narrative che non sono mai prevedibili.

20)  Searching (2018) di Aneesh Chaganty

Regista esordiente, costruisce un thriller investigativo avvincente, mantenendo sempre alta la tensione già dai primi minuti. La tecnica dello screen movie non risulta mai troppo ripetitiva ma sempre plausibile.

Trama: David ha una figlia sedicenne che scompare nel nulla. Le indagini della polizia non portano a nulla. L’uomo decide quindi di seguire le tracce digitali lasciate dalla ragazza.

Il regista è sempre attento ad evitare ingenuità o esagerazioni per risultare sempre credibile, con un montaggio serrato e funzionale. Girato con pochi soldi ha incassato più di 70 milioni di dollari, accolto positivamente da pubblico e critica. Oltre che su Sky si trova facilmente anche in dvd/bluray.

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Ci sono stati tanti altri film che meritano di essere citati, fra questi: Rec 2 (2009) riuscito sequel degli stessi autori, My Little Eye (2002) costruito come un reality televisivo, Willow Creek (2012) con una coppia che va a girare un documentario in cerca del Big Foot, Found Footage 3D (2016) film d’intrattenimento che risulta simpatico e godibile, The Bay (2012) falso documentario su una cittadina marittima colpita da dei parassiti, The Taking of Deborah Logan (2014) con quella scena d’impatto che ricorda il dipinto di Goya “Saturno che divora i suoi figli”, e il film coreano del 2018 Gonjiam: Haunted Asylum (2018), su un manicomio abbandonato, in stile Esp.

Invece fra i film più commerciali (che possono piacere o meno) vengono spesso citati: Blair Witch (2016) un sequel comunque godibile, Esp Fenomeni Paranormali (2011) su una troupe che fa le riprese in un manicomio abbandonato, The Last Exorcism (2010) a tema possessioni demoniache, la serie di film V/H/S che sono un insieme di diversi episodi, Devil’s Pass (2013) sul mistero del passo di Dyatlov, e Il Quarto Tipo (2009) mockumentary sui rapimenti alieni.

found footage

una scena tratta dal film coreano “Gonjiam: Haunted Asylum”, purtroppo inedito in Italia

Negli ultimi cinque anni sono usciti meno found footage, eppure è una tecnica che permette di realizzare film con budget contenuti. Dovrebbe quindi incentivare soprattutto i giovani registi che vogliono esordire ma faticano a trovare finanziamenti.

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