L’unica formula che la filosofia ripercorre da sempre, in ogni tempo e luogo è “conosci te stesso“. Ma conoscere davvero se stessi può essere fatale. Questo è ciò che ci insegna Rick DuFer nella sua raccolta antologica: I racconti della vera nuova carne. Pubblicato da Poliniani nel 2020, e parte della collana Saturnia, il volume propone otto racconti di “trasformazione del corpo, dell’anima e del mondo”. Corpi estranei, emozioni che assumono forma fisica e ricerche filosofiche dai risultati scabrosi scavano nella mente del lettore, per riportare alla luce aspetti sconosciuti e terribili dell’essere umano.

Oltre il velo di Maya

In uno squisito mix di filosofia, horror e weird Rick Dufer analizza il rapporto che intercorre tra l’essere fisico e quello interiore. Nel primo racconto, La Caverna, uno studente universitario cerca di comprendere chi sia davvero. Attraverso riferimenti a Schopenhauer, Platone, Nietzsche e altri filosofi, il protagonista intraprenderà un viaggio che lo cambierà profondamente sia nella sostanza che nella forma. Oltrepassare il velo di Maya può portare alla conoscenza di noi stessi, ma siamo davvero disposti ad accettare la nostra vera natura?

E pensate che anche loro, in realtà, hanno fallito: Nietzsche si è accontentato di concupire creature equine; Cioran ha abbandonato la ruvidezza del linguaggio rumeno per darsi alla molle borghesia francese; Schopenhauer si è accontentato dell’invidia della misantropia; per non parlare di Heidegger, trasformato dagli anni in un rancoroso ex-nazista con scarsa voglia di parlare delle sue scelte passate. Poca cosa per coloro che desideravano sviscerare la propria natura, non vi pare?

Nel libro sono presenti le illustrazioni di Arianna De Rizzo e un’introduzione di Mortebianca.

La Grande Insonnia

La Grande Insonnia presenta pagine di diario e lettere di dottori, prigionieri e soldati della prigione di Butyrka. È in questo luogo, infatti, che negli anni ’70 del ‘900 si svolge un esperimento volto alla comprensione della mente umana, sottoposta alla privazione del sonno. Anche in questo caso, la sete di conoscenza si rivela deleteria per l’essere umano. Il concept della storia potrebbe ricordare la celebre creepypasta L’esperimento russo del sonno.

I personaggi di Rick Dufer sono degli “overreacher”: degli uomini che vogliono superare i limiti imposti dalla natura, come il dottor Frankenstein di Mary Shelley.

Racconti come L’apocalisse, sbronzi, Impressione e L’Esorcismo perdono le sfumature filosofiche che caratterizzano le altre storie, per fare spazio a voci narranti con un evidente senso dell’ironia. Le vicende, seppur ambientate in contesti lugubri o tragici, sono portate all’esasperazione, in modo da provocare un effetto grottesco attraverso un “avvertimento del contrario”, per dirla con Pirandello.

Un omaggio a David Cronenberg

Rick DuFer si rifà a Lovecraft e ad altri autori che, dall’inizio del ‘900, hanno rivoluzionato il panorama dell’horror in ambito letterario e cinematografico. L’apocalisse degli sbronzi potrebbe ricordare L’alba dei morti dementi (Richard Wright, 2004). Non manca una fondamentale componente di fantastico macabro, derivante da opere come Le metamorfosi di Kafka e Il pasto nudo di William S. Burroughs. La trasformazione del corpo, non a caso, è il filo conduttore delle storie di Racconti della vera nuova carne. E quando si parla di “mutazioni” non si può fare a meno di pensare a David Cronenberg: il cineasta canadese che più di tutti ha sviscerato il tema.

Basti pensare a pellicole come La mosca, Scanner e Spider. DuFer ha voluto rendergli omaggio, immaginandolo come protagonista del racconto Lunga vita alla vera nuova carne. Nasce così un’interessante riflessione sulla possibilità di dirigere un sequel di Videodrome. Ma il VHS – che gioca un ruolo fondamentale nel film originale – ormai è stato soppiantato. Perciò David dovrà fare l’abitudine con frequenze, segnali, reti e pacchetti di dati che viaggiano a velocità supersoniche…

Nel libro è presente anche un racconto di Mario Palladino: Le Lontre.

I racconti della vera nuova carne non lasciano scampo. Il lettore dovrà fare i conti con una verità universale, quella del panta rhei: tutto scorre, tutto si trasforma. E talvolta, durante la metamorfosi, vengono fuori dei mostri che non avremmo mai voluto risvegliare.

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