The Haunting in Connecticut, conosciuto in Italia con il titolo Il Messaggero, è un film horror del 2009 diretto dall’ allora esordiente Peter Cornwell e sceneggiato da Adam Simon e Tim Metcalfe. In questa pellicola, in cui immaginazione e jumpscare vengono sapientemente dosati, l’ atmosfera è ben costruita ed il fatto di non mostrare mai “troppo” contribuisce ad un efficace livello di tensione.
Il Messaggero ci parla della famiglia Campbell che, per avvicinarsi all’ospedale dove il figlio maggiore malato di cancro è in cura, si trasferisce in Connecticut. La nuova dimora è una grande casa vittoriana appartenuta ad un impresario di pompe funebri. Qui, però, la famiglia si trova a vivere la terrificante esperienza del contatto con alcune presenze malvage

La trama non sarà originale e di sicuro non inventa nulla di nuovo ma è interessante ciò su cui si basa il film stesso, ovvero il connubio malattia/ morte. Un argomento che porta sviluppi interessanti (penso al recente ed elegante Relic, con il quale potrebbero essere fatti alcuni parallelismi) e che viene ben mostrato nel confondere allucinazioni dovute alle medicine alla realtà da incubo che il ragazzo prima, e la sua famiglia poi, sta effettivamente vivendo. Con alcuni richiami a The Others (impossibile non venga richiamato alla memoria da alcune scene) ed un finale che, visivamente, è davvero d’ impatto, Il Messaggero è un’ efficace storia di fantasmi, che ben si colloca nel genere delle case infestate.

Dietro questo film però, c’è una storia vera e qualche curiosità dove ritroveremo anche qualche vecchia conoscenza:

  • Il Messaggero è basato sui reali (o presunti tali) fatti accaduti alla famiglia Snedeker nella seconda metà degli anni ’80. Carmen Snedeker si trasferì con la numerosa famiglia (3 figli maschi, una figlia femmina e due nipoti) a Southington, nel Connecticut, per vivere nei pressi del UConn Health Center dove uno dei figli di Carmen, Philip, era in cura per il cancro. La grande casa era ben tenuta, l’ affitto era basso, e sembrava il posto ideale per le loro esigenze. Peccato che la casa fosse un’ ex camera mortuaria dove era rimasto ben più che la sola l’attrezzatura.
  • Nel seminterrato gli Snedeker trovarono moltissime foto post-mortem, alcune bare, strumenti per il trattamento dei cadaveri e ben preso iniziarono i fenomeni paranormali di cui Philip sembrava messaggero e bersaglio preferito. Dopo lo scetticismo iniziale e l’attribuzione di queste visioni alle debilitanti cure per il cancro, i fenomeni si intensificarono e presero di mira tutti gli abitanti della casa, convincendoli a rivolgersi a degli esperti. Scoprirono che una delle persone che lavorava nella casa mortuaria praticava atti di necrofilia e che l’ edificio era sede di raduni e sedute spiritiche;
  • Fu uno dei casi su cui investigarono i coniugi Warren. Ed e Lorraine furono infatti chiamati dalla famiglia e restarono ad abitare nella grande casa per qualche giorno. Dopo aver appurato l’ effettiva presenza di manifestazioni maligne, nel settembre 1988, con l’ aiuto di un prete esorcista, praticarono un esorcismo. Ed a quanto pare servì effettivamente a liberare la casa da tutte le malvage presenze in quanto, in seguito, nessuno che vi abitò ebbe più alcun tipo di esperienza paranormale;
Ed e Lorraine Warren
  • Il documentario su Discovery Channel intitolatoA Haunting in Connecticute il romanzo scritto da Ray Garton In A Dark Place: The Story of a True Haunting raccontano la storia vera prima che diventasse un film;
  • Alcune delle foto degli ectoplasmi che vengono mostrate nel Il Messaggero non sono state scattate apposta durante la realizzazione del film ma sono fotografie che mostrano veri (o presunti tali) medium durante sedute spiritiche con manifestazioni fisiche. Anche alcune tra le foto post mortem (memento mori) sono reali;
  • Il cast riunisce gli attori Elias Koteas (che interpreta Nicholas Popescu) e Virginia Madsen (Sarah Campbell) che erano apparsi insieme in L’ultima profezia (1995) quasi quindici anni prima;
  • Nel 2013 è uscito The Haunting in Connecticut 2: Ghosts of Georgia, diretto da Tom Elkins
  • In risposta alla visione de Il Messaggero Lorrain Warren dichiarò che la realtà dei fatti fu “molto, ma molto più spaventosa di qualsiasi film si possa realizzare” e che la pellicola è stata “molto, molto liberamente ispirata” alle loro indagini nella casa.

Che voi crediate o meno alla veridicità dei fatti, sicuramente la storia narrata è davvero inquietante e, come sempre, ad esser ancor più efficace nel farci venire i brividi è quella frase che a noi tanto piace

Tratto da una storia vera.