La recentissima uscita Netflix Il prodigio, visibile dal 16 novembre, è un thriller dai risvolti psicologici e sociali che ci trasporta in un passato attuale per quanto lontano. Il patto con lo spettatore è sancito fin dalla prima inquadratura quando, dall’interno di uno studio cinematografico, veniamo fatti entrare in una scenografia che ci trasporta nella metà dell’ 800, in un’ Irlanda rurale, povera e devota.

Il crollo della quarta parete sembra voler mettere subito in chiaro che il racconto al quale assisteremo (tratto dal romanzo di Emma Donoghue) necessita della nostra fede di spettatori, quella fede che sarà motore e cardine della vicenda narrata…

LA TRAMA

Un’infermiera inglese viene inviata in Irlanda, in una piccola comunità di ferventi religiosi, per verificare le voci attorno ad un possibile fatto miracoloso.  Pare che una giovane, unica figlia superstite di una poverissima famiglia, da quattro mesi viva pur non mangiando, nutrendosi solo di “manna dal cielo” ottenuta con intervento divino. L’infermiera, alternandosi con una suora in una quotidiana sorveglianza, cercherà di venire a capo del misterioso evento.

TRA FEDE E DISPERAZIONE

Il prodigio è una pellicola che, pur nelle vesti del thriller in costume, riesce a toccare svariati e cruciali argomenti che affondano le loro radici nella nostra storia di persone, credenti e non.

 La meraviglia e lo sconcerto per il fatto miracoloso dona nuova linfa ad una comunità povera che conta i morti di carestia tra i suoi figli, ma si sente benedetta e prediletta grazie a un tocco divino, un segno di beatitudine che ha come protagonista una quasi bambina il cui digiuno testimonia quanto la povertà non sia nulla di fronte alla fede. La comunità crede, vuole credere e verificare questo fatto. Gli uomini più influenti si organizzano in una commissione e incaricano due donne di assistere la giovane per certificarne lo stato.

Si apre quindi il sipario su una storia fatta di miseria, redenzione e speranza. La speranza che un gesto apparentemente inspiegabile possa ripagare un’intera comunità da una vita di stenti regalandole un futuro di prosperità. Ad arginare i facili entusiasmi la figura di una forestiera, elemento estraneo portatore di ragione in un idillio costruito sulla cieca fede. Una donna che cercherà la verità contro ogni possibile interesse esterno, in un mondo aspro cieco e sordo, che ha perso il senso della meraviglia per i doni che possiede già.

DA VEDERE PER…

Il prodigio è un film esteticamente raffinato, con una fotografia fredda come lo stato d’animo corroso da un’ esistenza grama, fatta di fame e discriminazione.

La regia è funzionale ad una recitazione sobria e mai sopra le righe, con una protagonista che trasmette in maniera efficace i dubbi e i tormenti di un personaggio coraggioso e straordinario nella sua umanità. Da vedere per il piacere di ritrovare quei piccoli film che riescono ancora a parlare di cose grandi, utilizzando il genere per scandagliare gli abissi della persona.

Classificazione: 3.5 su 5.