La trasposizione teatrale de L’Esorcista diretta da Alberto Ferrari fa riferimento sia al film cult omonimo di William Friedkin (1973) che al libro di William Peter Blatty (1950), naturalmente per questioni di adattamento al medium ci sono alcune varianti rispetto alle precedenti opere, ma la trama e in particolar modo i dialoghi crudi sono quelli che hanno caratterizzato il romanzo inoltre ritroveremo alcune delle scene cult della trasposizione cinematografica.

L’opera riesce senza dubbio a incutere timore nello spettatore grazie ai fondamentali giochi di luci stroboscopiche, alcuni jump-scare e soprattutto grazie alle carismatiche interpretazioni di Claudia Campolongo (Regan Macnail) e di Viola Graziosi (Chris Macnail).

L’elemento horror è in questo caso funzionale ad una narrazione in realtà drammatica poiché ognuno dei personaggi ha subito una perdita personale importante: la protagonista sta affrontando il divorzio dei genitori, ha visto il padre abbandonare la famiglia e troverà conforto nella compagnia di quello che inizialmente sembrerà solo un amico immaginario, ma in seguito si scoprirà la vera natura di questa identità; dall’altro lato c’è Padre Damien Karras (Andrea Carli) che ha da poco perso sua madre e, in seguito a questo tragico avvenimento, ha anche smarrito la fede nella religione.

Lo spettacolo si svolge in due atti duranti i quali vedremo la scenografia principale, la casa di Regan, con il salotto e la camera da letto dove si trova l’iconica finestra, il tutto arredato in modo da essere funzionale agli effetti speciali che sorprenderanno il pubblico in sala, mentre l’altra scenografia importante è quella della chiesa che non sarà arredata sul palco ma bensì proiettata. In questo modo il pubblico verrà guidato all’interno delle due storyline, ovvero quella di Regan e quella di Padre Karras, finché queste non si incroceranno all’interno della camera della protagonista dove verrà eseguito l’esorcismo guidato da Padre Merrin (Gianni Garko).

Esorcista

Questa nuova trasposizione e rivisitazione del grande cult di Friedkin non deluderà sicuramente gli amanti dell’horror e dell’opera cinematografica, anzi riuscirà a sorprendere anche gli spettatori più scettici nei confronti del teatro come medium, che invece ancora oggi si dimostra sempre capace di trasmettere grandi emozioni al suo pubblico, compresa la paura.

L’opera sarà messa in scena sul palco del Teatro Nuovo di Milano dal 18 Ottobre al 10 Novembre, dopo di che si sposterà al Teatro Olimpo di Roma per poi terminare il tour al Teatro Alfieri di Torino.

Voto Finale
80%

 

A cura di Jenny Pace.