Il lungometraggio, un political – horror, coproduzione internazionale Italia-Canada, prodotto da Stemo Production, Evoque Art House e Odflix, dopo il posticipo dell’uscita nelle sale cinematografiche percorre la “nuova via” dello streaming per fronteggiare le chiusure derivanti dal Covid – 19 e regalare al pubblico una storia adrenalinica, insolita ed emozionante.

Il 18 dicembre, grazie a Minerva Pictures, è arrivato sulle piattaforme on demand “CHILI” e “The film club” il film “La Danza Nera” di Mauro John Capece.

La storia a tinte noir ha per protagonisti un politico, sindaco brillante e benvoluto dai suoi concittadini, candidato alla Camera, e una ballerina laureata, delusa e controcorrente: il divario generazionale tra i due dà vita a un political – horror avvincente e violento, ricco di colpi di scena noir e di salti temporali.

Un cast stellare e di qualità completa la narrazione: Corinna Coroneo, Franco Nero, Flavio Sciolè, Daphne Scoccia, Adrien Liss, Michela Bruni, Giorgia Trasselli, Ladislao Liverani e Gabriele Silvestrini danno vita a personaggi in grado di raccontare il perverso e spaventoso mondo de La Danza Nera.

L’opera, in uscita contemporaneamente in Italia e in Canada, è ambientata tra l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e la Puglia.

Il regista Mauro John Capece dichiara in merito all’uscita sulle piattaforme online:

“mi dispiace molto non essere nelle sale ma abbiamo già posticipato l’uscita a causa del Covid sia a aprile che a novembre e non si può più aspettare. Al contempo, sono estremamente felice, dico estremamente felice, di uscire sulle piattaforme e di farlo a Natale! Sappiamo che si tratta di un periodo in cui vengono rilasciati i film più importanti e per questo gioisco sia per me e, soprattutto, per tutte le persone che mi hanno supportato in questo meraviglioso progetto.

La Danza Nera è l’ultimo tassello della “trilogia della riflessione”, un ciclo di film che comprendeva anche La Scultura e SFashion.

Qui faccio un viaggio, senza troppi fronzoli, nella mente di una donna della mia generazione e dentro la sua rabbia che è, anche, il grido di vendetta delle generazioni nate dopo i settanta, che hanno visto i loro diritti svanire lentamente a causa della corruzione imperante della classe politica. Ma fino a che punto è lecito ribellarsi in modo violento contro i soprusi?”.

NOTA DEL REGISTA

La politica è da anni al centro degli interessi degli italiani che stanno reagendo in modo divisivo alla pressione mediatica.

La politica sta diventando sempre più “Spettacolo” e sempre meno “Arte del Governare”. Il populismo e l’astensione hanno preso il posto dell’impegno sociale e dell’attivismo ma alla base dei discorsi politici ci sono sempre gli stessi concetti: l’eterna lotta tra i conservatori e i rivoluzionari.

La Danza Nera fra il vecchio e il nuovo è come la lotta fra due forze contrapposte: si lotta per ottenere la conservazione o il cambiamento e i nostri personaggi danno vita a una danza violenta. Manola e il Sindaco parlano spesso di etica e di morale, dell’odio che la generazione dei trentenni e quarantenni italiani nutre nei confronti delle autorità e LA DANZA NERA utilizza questo aspetto per creare un’opera cinematografica avvincente e piena di suspense che si affranca da una dimensione propriamente sociologica e culturale per diventare un thriller mozzafiato in cui la storia si compone come un puzzle.

Leggi anche -> Azzurrina, arriva (per davvero) l’attesissimo film