Villains, diretto Dan Berk e Robert Olsen, è un film del 2019 che, finora inedito in Italia, da poche settimane è sbarcato su Netflix con il titolo Malvagi.

Ecco a voi la recensione (no spoiler) di questa interessante dark comedy.

La trama

La trama è semplice: Mickey e Jules sono due criminali dilettanti; innamorati follemente l’uno dell’altra, i due vivono facendo furti bizzarri e improvvisati. Dopo aver messo da parte un bel gruzzoletto, sono pronti a fuggire insieme, ma a causa di un problema alla macchina, decidono di entrare in una villetta per rubare un’altra vettura. All’interno della casa, però, troveranno una brutta sorpresa. I proprietari, infatti, sono due folli sadici che faranno di tutto per non far fuggire Mickey e Jules.

Un home invasion al contrario

Berk e Olsen non mettono in scena niente di particolarmente originale: Malvagi è il classico home invasion al contrario, proprio come il ben riuscito Man in the dark di Fede Alvarez, anche se in Villains i toni sono decisamente più leggeri e scanzonati. I due protagonisti sono interpretati da due volti noti del cinema horror, ovvero Bill Skarsgard (Pennywise in IT Capitolo 1 e IT Capitolo 2) e Maika Monroe (celebre per It Follows), entrambi ben calati nei ruoli. A interpretare i due sadici proprietari di casa troviamo invece Jeffrey Donovan e Kyra Sedgwick.

Insomma, Malvagi non è niente di particolarmente originale o imprevedibile, ma è un film che intrattiene e diverte, mettendo in scena situazioni paradossali e grottesche. Una pellicola giocata sul ribaltamento dei ruoli, con le vittime che diventano carnefici e viceversa, anche se la coppia di giovani ladri (a differenza dei protagonisti di Man in the dark) fin dall’inizio riesce a suscitare simpatia nello spettatore, grazie all’impreparazione e all’inadeguatezza alla criminalità dei due ragazzi.

Un film che non lascia il segno

Una visione, quindi, più che piacevole quella di Malvagi, che però non lascia il segno. Penalizzato da una sceneggiatura poca incisiva e un po’ “timida”, Malvagi è un film che si lascia dimenticare facilmente. Diverte, intrattiene e funziona, ma quando ha l’occasione di osare di più non lo fa, cadendo a volte nel banale o nel già visto.

Il film oscilla tra il thriller e la commedia, ma presenta diverse scene grottesche, una sfumatura camp e tanto umorismo nero. I due protagonisti, ragazzacci che, come abbiamo detto, suscitano simpatia fin dall’inizio, vengono tratteggiati come anti-eroi (emblematico il finale del film, in cui i due sembrano aver completato una sorta di redenzione che, però, è appena abbozzata). La coppia che vive nella casa assume, invece, tratti più ambigui anche se i due personaggi si potrebbero definire come la moglie svampita e l’assassino imbranato. Ritorna anche il tema della coppia benestante che, nonostante l’apparente signorilità, nasconde oscuri segreti ed endemiche perversioni (quasi trash la scena in cui la donna tenta di sedurre Mickey con un improbabile spogliarello). La domanda che lo spettatore si pone è assai retorica: chi sono i veri malvagi?

Un finale che divide

Il finale, non così prevedibile (in quanto poco in linea con lo stile e l’impostazione iniziale della narrazione), è la classica conclusione che divide il pubblico: personalmente mi è piaciuto ma sono convinto che molti non ne saranno entusiasti.

Conclusioni

In conclusione, Malvagi è sicuramente un film che merita di essere visto, anche per le ottime interpretazioni da parte del cast. È una pellicola che intrattiene con spunti davvero molto interessanti, ma rimane un po’ l’amaro in bocca perché le potenzialità erano tante, ma gli sceneggiatori hanno preferito non osare e rimanere nella loro safe zone.

E per questo, purtroppo, è un film destinato ad essere dimenticato.

Classificazione: 3.5 su 5.