Maniac è una pellicola appartenente al sottogenere dello slasher diretta da William Lustig e scritta e interpretata da Joe Spinell. Il film, rilasciato solo in maniera limitata nei cinema statunitensi tra il 1980 e ‘81, vide la luce durante il boom dei film slasher a basso costo e non fu certo esente da controversie e censure.

Sinossi

Frank Zito (Joe Spinell) è un uomo che, traumatizzato dalle violenze subìte da bambino da parte della madre prostituta, ha sviluppato un’ossessione malsana nei confronti del genere femminile che lo ha portato a diventare un serial killer. Frank però non si limita a pedinare e uccidere le donne che si ritrova lungo il cammino: dopo aver ucciso le vittime, infatti, ne asporta lo scalpo per spillarlo sulle teste dei manichini che popolano il suo appartamento newyorkese.

Maniac è il ritratto e l’analisi di un serial killer, il quale funge sia da personaggio principale, sia da lente attraverso cui viene filtrata l’intera vicenda narrata. Frank è grosso e a tratti ripugnante, ma possiede anche un particolare fascino e una certa gentilezza che gli permetteranno, nel corso della pellicola, di stringere amicizia con una giovane fotografa, Anna (Caroline Munro). Credendo di aver conosciuto una donna con cui potersi relazionare, Frank sembra aver trovato finalmente il suo equilibrio. Ma questo non è un film romantico e Anna non è la “donna salvifica”: i demoni di Frank non lo abbandonano e, in balìa delle allucinazioni, perderà sempre di più il contatto con la realtà. Inoltre, anche se Frank è il protagonista (dunque un personaggio in viaggio verso qualcosa che non ha), il film appare come una biografia senza redenzione, per cui la ricerca di ciò che lo fa sentire incompleto e danneggiato non andrà a buon fine.

Frank e Anna.

Considerazioni

Le controversie che il film ha suscitato nel momento della sua uscita erano legate soprattutto alla forte misoginia che sembra permeare le vicende narrate. Frank, l’uomo che odia le donne, si accanisce contro queste ultime, soprattutto prostitute e modelle: donne cioè considerate a-morali e devianti rispetto al modello di donna convenzionalmente accettato. Frank è invece l’uomo dalla virilità compromessa, la cui posizione di potere viene minacciata: in primo luogo, la prima a sminuire il suo orgoglio maschile è stata la madre che, attraverso le violenze anche di natura sessuale, lo ha reso vulnerabile; in seguito, nell’età adulta, la sua visione malata dei rapporti uomo-donna lo porterà a vedere nei sorrisi e nella disinvoltura delle donne una pericolosa possibile sovversione dello status quo.

Lo slasher è probabilmente il sottogenere dell’horror che più si cimenta nella rappresentazione delle relazioni tra i sessi e delle problematiche di genere. Con un killer maschile che non rientra appieno nel ruolo di maschio “normale” perché traumatizzato e/o deforme – in ogni caso, debole – che si accanisce soprattutto contro giovani donne o adolescenti alla scoperta del sé attraverso la sessualità, per ristabilire un ordine percepito come naturale e immutabile, Maniac si inscrive perfettamente in questo paradigma. Il focus però resta sull’anti-eroe mentre le vittime, rese manichini senza vita, vengono silenziate e oggettificate.

Curiosità

La pellicola vanta la partecipazione del grande Tom Savini per la realizzazione degli effetti speciali. Per la scena che prevedeva l’esplosione della testa di uno dei personaggi, Savini preparò un calco della sua per provare l’effetto, riempiendolo di avanzi di cibo e sangue finto. Proprio a causa del basso budget, per cui non era possibile creare un’altra finta testa, Savini finì per interpretare lui stesso quella scena.

Tom Savini nella scena sopracitata

Sempre a causa del ridotto budget, il film è stato girato in “guerrilla style”, ovvero girando frettolosamente nei luoghi pubblici, non avendo i soldi o il tempo per ottenere i permessi necessari o per costruire set realistici.

Il film ha avuto un remake nel 2012 diretto da Franck Khalfoun, scritto e prodotto da Alexandre Aja, e interpretato da Elija Wood.

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