Samuel Bodin ci regala Marianne, serie Netflix che parla di una demoniaca strega, tornata a tormentare una brillante scrittrice horror ed i suoi amici d’infanzia. Il Male farà ritorno nella cittadina di Elden ed il passato reclamerà a gran voce la sua vendetta.

 

Si è parlato moltissimo negli ultimi giorni sul web di questa produzione francese che sta terrorizzando gli spettatori di tutto il Mondo, come successo forse solo per Hill House. Abbiamo visto anche noi la serie, ed è riuscita a catturare anche la nostra attenzione. La storia si svolge in 8 episodi in cui lo spettatore deve piano piano scoprire chi fosse Marianne, perché la protagonista Emma sia scappata da Elden molti anni prima e quali sono i rapporti tra i personaggi che ci vengono presentati. La narrazione soffre però di cambi di ritmo al montaggio che rendono la visione discontinua, riuscendo a dissipare anche la tensione creata in alcuni casi. La fotografia e la messa in scena di alcune scene cariche di pathos, alcuni interessanti sviluppi nella trama ed anche un finale coerente con tutto quanto visto: rendono però Marianne una buona serie assolutamente da vedere.

 

Orrore letterario e maledizioni reali

La storia inizia quando Emma Larsimon, durante il tour per promuovere il suo ultimo libro tratto da una storia horror che la tormenta da anni, assiste al suicidio di Caroline, sua amica d’infanzia. La sfortunata ragazza poco prima le aveva chiesto di tornare nella sua vecchia casa ad Elden, perché convinta che sua madre fosse stata impossessata dalla strega Marianne. Emma si deciderà a tornare insieme all’inseparabile assistente Camille, inconsapevole dei pericoli a cui andranno incontro. Ad Elden ritroverà i vecchi amici di scuola: la timida Aurore, la sua vecchia cotta Séby, il divertente Arnaud e suo fratello Tonio. Ritroverà anche i genitori con cui aveva perso i rapporti dopo essere andata via anni prima, anche se qualcosa è cambiato in loro come si accorgerà molto presto. Padre Xavier avrà un ruolo fondamentale per Emma, in quanto l’unico a conoscere il suo segreto che l’ha spinta a fuggire da Elden.

Marianne

Durante tutti gli anni che trascorse lontano da casa, Emma descrisse i suoi incubi con Marianne. Fu in questo periodo che creò Lizzie Larck, suo alter ego letterario, che aveva il compito di distruggere la malvagia strega. Il successo dei suoi libri fu enorme ed Emma divenne una scrittrice di fama mondiale, ancora tormentata dai suoi incubi. Un personaggio centrale dei primi episodi è l’anziana madre di Caroline, la signora Daugeron. La bravura e l’espressività di  Mireille Herbstmeyer hanno reso subito questo personaggio iconico e virale in Rete, capace di infestare gli incubi degli spettatori di tutto il Mondo. La parabola del personaggio è anche significativa per dimostrare cosa voglia dire essere toccati dal Male.

Marianne

Il passato ritorna sempre

Tutta la storia di Marianne ha a che fare con il passato: infatti tutti i protagonisti saranno messi di fronte alle scelte compiute anni prima e le relative conseguenze. Emma scoprirà presto che la sua improvvisa fuga da Elden, con la speranza che gli incubi che la tormentano abbandonino i suoi amici e seguano solamente lei, non servì a molto. Marianne si rivelerà essere un avversario difficile da battere, anche perché si impossessa dei corpi delle persone care e ci proietta delle illusioni per ingannarci. Emma e i suoi amici dovranno ricorrere a tutte le loro risorse, compreso l’aiuto del caparbio Ronan ovvero l’ispettore di polizia della cittadina, per sconfiggere la strega. Tra antichi rituali ed indagini serrate, il gruppo arriverà a scoprire la verità su chi fosse Marianne e perché Emma sia così importante per lei.

Marianne

Molta tensione e qualche scivolone

Marianne è una buona serie che offre anche parecchi spunti interessanti dal punto di vista narrativo, purtroppo ha un ritmo troppo discontinuo in alcuni punti che rompono il pathos del racconto. Non parlo di momenti per alleggerire la tensione, sacrosanti per far respirare il pubblico, ma scene caratterizzate da un montaggio serrato. Queste servono a raccontare di alcuni momenti insieme dei protagonisti dopo essersi ritrovati. Momenti in cui non mancano siparietti comici fuori contesto, facendo perdere allo spettatore la sospensione dalla realtà creata fino a quel punto. Ci sono però anche molte scene costruite in maniera claustrofobica, in cui l’utilizzo del jumpscare è quasi sempre ben contestualizzato. La fotografia di Marianne risulta ben curata per tutti gli episodi. Inoltre si ricorre ad un ampio uso di effetti speciali e non solo visivi, che rende il tutto ancora più tangibile e reale.   

Marianne

 

Marianne e la sua ossessione perché Emma continui a scrivere di lei, pari solo a quella della Misery letteraria, vi regalerà spaventi ed emozioni. Inoltre il finale aperto lascia spazio a nuove e più inquietanti domande. Vi consigliamo di vederla prima di andare a letto ed addormentarvi. Convinti che i due puntini luminosi nell’angolo buio della vostra camera, sono gli occhi di Marianne che vi osservano in silenzio.