Me and the Devil è il secondo film di Dario Almerighi che ci porta a scoprire le storie di tre emarginati che in qualche modo verranno toccati dal Male. Tre destini apparentemente diversi che in realtà saranno molto più simili di quanto si possa immaginare

 

Dopo aver esordito nel 2017 con 42 – 66 Le origini del Male, Dario Almerighi ritorna dietro la macchina da presa per Me and the Devil. Un film che parla anche di solitudine, andando a seguire le storie di tre personaggi molto diversi tra loro. Possiamo anche definirla una visione intimista dell’animo umano al cospetto del Male ed alle sue lusinghe. Il tutto viene però narrato con un crescendo di tensione e pathos, in modo che lo spettatore sia partecipe a quello che accade in scena. Il film presenta anche alcune svolte abbastanza interessanti, che sono ulteriore stimolo alla visione ed a scoprire il destino dei protagonisti.

 

Tre reietti al cospetto del Male

La storia segue le vicende di tre personaggi principali che, in diverso modo, arriveranno ad interagire tra di loro. Mario, durante una gita in tenda insieme alla fidanzata, scopre che quest’ultima, durante la notte, è stata barbaramente uccisa. Non si hanno tracce del colpevole e lui ne uscirà sconvolto. Da quel momento la sua vita sarà in caduta libera, tra alcool e droghe, non riuscendo ad andare avanti dopo la perdita del suo grande amore. Giada, invece, è una ragazza molto problematica con un misterioso passato, che coltiva un hobby molto fuori dal comune: rapire e torturare altre persone. I motivi che l’hanno spinta a compiere tali gesti ci verranno svelati in parte durante il film. Infine Darim, un assassino a sangue freddo con un feticismo per un manichino femminile che lui identifica come la sua fidanzata. Talmente folle sarà la sua morbosità, che uccide solamente donne al fine di tagliare loro la vagina per applicarla alla sua finta fidanzata. Sarà però il Diavolo a muovere i fili facendo così incrociare i loro destini.

Vittorio Boscolo interpreta l’incarnazione del Male

 

Un piano oscuro e diabolico

La figura misteriosa che compare diverse volte nel corso del film è nientemeno che il Diavolo, interpretato da un enigmatico Vittorio Boscolo. In Me and the Devil, la sua figura sarà il motore degli eventi e la loro tragica conclusione, muovendo i fili nell’oscurità. Anche lo spettatore, come i protagonisti, resterà affascinato ed incuriosito da quale sia il suo losco piano. Inoltre il messaggio sulla pericolosità e il fascino che può esercitare sul cuore dell’uomo ci viene anche esplicitato sin prima dell’inizio del film:

Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il Diavolo, va attorno come un leone ruggente, cercando chi possa divorare

Le parole di San Pietro riecheggiano profetiche per quello che lo spettatore vedrà durante gli eventi narrati, avvertendolo sui rischi dovuti al fascino del Male.

 

Il regista e sceneggiatore, Dario Almerighi

Un film malinconico e d’atmosfera

Me and the Devil è un horror, per molti versi, anche atipico. Risulta essere molto costruito sulle sofferenze che provano i tre emarginati protagonisti della storia, nonostante alcuni loro riprovevoli comportamenti. Inoltre, viene data molta importanza all’atmosfera di alcune sequenze. Questo grazie ad un uso della fotografia abbastanza curato, che permette di assaporare ancora di più quello che accade sullo schermo. La colonna sonora risulta un elemento fondamentale, infatti risulta spesso disturbante per lo spettatore ma al contempo incalzante con il procedere degli eventi. La regia è abbastanza pulita, riuscendo a cogliere le varie situazioni che coinvolgono i protagonisti. Purtroppo si perde leggermente nelle sequenze più movimentate ed in qualche scena di raccordo. Il risultato finale però è godibile per una storia intrigante e nuova, frutto della sceneggiatura dello stesso Almerighi. La recitazione degli attori è tutto sommato buona, con un’ottima performance di Angelo Grandi nel ruolo di Darim, killer freddo e spietato.

Un film particolare ed innovativo per la storia raccontata, Me and the Devil ha il potenziale per affascinare il moderno spettatore del cinema di genere. Una pellicola non esente da difetti che riesce però ad avere molti punti di forza