In cantiere dal 2014, Midnight Mass ha finalmente visto la luce ed è approdata su Netflix: si tratta di una miniserie ideata e diretta da Mike Flanagan, autore che ci ha già regalato, sulla stessa piattaforma, The Haunting of Hill House e The Haunting of Bly Manor. Mantenendo alcuni dei suoi attori fedelissimi come Kate Siegel, Henry Thomas e Alexandra Essoe, Flanagan porta sul piccolo schermo un altro successo di critica e pubblico, ricco di suspense e spunti di riflessione.

Trama

Le 7 puntate ruotano attorno alla vita dei pochi abitanti della piccola isola di Crockett. Nella prima puntata, il giovane Riley Flynn (Zach Gilford), dopo aver scontato 4 anni di prigione per aver causato la morte di una giovane donna guidando ubriaco, ritorna dalla sua famiglia sull’isola natale. Già schiacciato dal senso di colpa, Riley trova ancora più difficile il reintegro nella sua piccola comunità avendo perduto la fede. Quasi tutti gli abitanti dell’isola, infatti, sono dei convinti cristiani e frequentato assiduamente la chiesa. L’arrivo sull’isola del giovane padre Paul (Hamish Linklater), inviato a sua detta per sostituire il vecchio monsignor Pruitt bloccato sul continente a causa di problemi di salute, modificherà gli equilibri e porterà a situazioni al limite del delirio.

Le simmetrie

Riley ci viene presentato come protagonista: è lui che vediamo nella prima scena ed è la sua storia che seguiamo. Ex chierichetto, credente e curioso, Riley cresce, va via dall’isola, inizia a bere molto e causa una tragedia. Il suo arco narrativo si avvia dopo questi eventi, che fungono da backstory. Speculare risulta il personaggio di Paul, il giovane e carismatico prete che pare invece non aver mai messo in dubbio la propria fede. Nei dialoghi tra i due si costruiscono due visioni diverse, quella del disilluso e quella del devoto; ma le cose non sono così semplici e i ruoli non così solidi e distinti. Tenetelo a mente, ci torneremo più avanti nella sezione con spoiler.

Altro personaggio interessantissimo è quello di Bev Keane (Samantha Sloyan), nel cui fanatismo riecheggia la Margaret White kinghiana. I dialoghi affidati a questo personaggio sono stilisticamente costruiti per essere manipolatori e per convincere gli isolani a seguire padre Paul, accolto quasi come un nuovo messia: in lingua originale ritroviamo moltissime question tags (isn’t it?; Do you?), le quali generalmente servono al parlante per spingere l’interlocutore a concordare con quanto detto, sia nel caso in cui quest’ultimo sia già incline ad abbracciare quel pensiero, sia che invece ne sia completamente avulso. Inoltre, le frasi di Bev sono molto lunghe, ricche di ripetizioni (che servono per portare in primo piano la parola o il segmento ripetuti) e, soprattutto, di citazioni estrapolate dalle Sacre Scritture. Fare continuamente riferimento a fonti che si ritengono attendibili e inconfutabili, infatti, rafforza la tesi che si sta sostenendo. In questo particolare caso, utilizzare le parole attribuite a Dio per sostenere il proprio discorso funziona a più livelli, psicologico oltre che linguistico: non si può controbattere perché si metterebbe in dubbio la veridicità delle parole del Signore. E sull’isola di Crockett nessuno può concedersi il lusso di andare controcorrente.

I luoghi

I personaggi sono, per ovvie ragioni, isolati fisicamente. Vivono su un piccolo pezzo di terra galleggiante, quasi totalmente separati da ciò che c’è fuori. Pochi quelli che sono andati via e mai più ritornati: di loro non si sa nulla, ma nessuno li celebra o ricorda. Una volta espulsi dalla comunità, cessano di esistere. Come in un folk horror, l’isolamento deforma la realtà; nel caso degli isolani di Midnight Mass, il cui appiglio e fonte di coesione è la religione cattolica, sono le Sacre Scritture a subire un vero e proprio stravolgimento.

Da qui in avanti andrò più nel dettaglio, quindi consiglio a chi non ha ancora guardato la serie di farlo e poi tornare a leggere.

I miracoli cui si inizia ad assistere nel momento in cui padre Paul arriva, possono essere spiegati solo interpretando i versetti in modo che aderiscano alla realtà dei fatti. E siccome questa è una serie che si basa anche sui dialoghi, che alcuni potrebbero trovare eccessivamente verbosi, la critica all’interpretazione deformante delle Scritture è consegnata allo spettatore attraverso le parole di un personaggio. Si tratta dello sceriffo Sheriff, non a caso un forestiero che inizia a diventare sempre più scomodo; forestiero perché non nativo dell’isola e, soprattutto, perché musulmano. Ma Sheriff non ha nulla contro il cristianesimo e anzi ci spiega che i musulmani credono in Gesù, credono che il messaggio del Dio cattolico sia stato rivelato, ma credono anche che quel messaggio sia stato corrotto da preti, papi e fedeli. Non importa quanto vogliano crederlo, ciò che sta avvenendo sull’isola non è un miracolo e padre Paul non è stato scelto. Se un Dio esistesse, selezionerebbe le persone da benedire? E quale criterio seguirebbe? Non siamo tutti uguali ai suoi occhi? Questo è un altro nodo importante di Midnight Mass, in particolare dal momento in cui Riley viene “benedetto” allo stesso modo di padre Paul. La trasformazione di Riley, che avviene dopo la quarta puntata, porta al culmine quel rispecchiamento già citato tra lui e il prete, ma spinge anche Beverly a chiedersi perché un omicida alcolista abbia ricevuto il dono prima di lei.

Riley ed Erin

Chi invece è andato via dall’isola e poi tornato, ha incontrato solo sventure: oltre Riley, anche la sua amica d’infanzia Erin (Kate Siegel) ha tentato la sorte altrove, ma è ritornata sola e incinta dopo aver subito violenze da chi diceva di amarla. Anche Erin e Riley sono due personaggi che si riflettono l’una nell’altro. Come già detto, Riley è stato chierichetto e non ha avuto un’adolescenza particolarmente turbolenta, mentre Erin è scappata di casa appena ne ha avuto l’occasione. La famiglia di Riley è una famiglia amorevole ed estremamente devota (sua madre non ha mai smesso di aspettarlo e di amarlo, nonostante tutto), mentre Erin è cresciuta con una madre violenta dalla quale ha sempre voluto allontanarsi, solo per poi rendersi conto di essere finita a condurre la sua stessa vita e a svolgere il suo stesso lavoro. Dopo aver costruito questo ulteriore parallelismo, l’arco narrativo di Riley, quello che pareva il protagonista, si chiude e il testimone passa ad Erin. A lei è ora affidato il compito di fermare la follia. A lei, che stava portando in grembo una bambina della quale è stata privata, viene data una seconda occasione per “dare la vita” – di salvarla, in questo caso. Seconda occasione che, purtroppo, non tutti riceviamo, e qui arriviamo ad un altro tema portante.

La colpa

Okay, non l’ho detto, ma questa è una serie sui vampiri senza annunciarsi come tale. I vampiri sono il contorno di tutto (anche perché il bagno di sangue non ci sarà fino all’ultima puntata), cioè non si guarda questa serie perché ci sono i vampiri. E neppure si capisce che si tratta di vampiri per le prime puntate. Ma quando padre Paul parla del suo incontro con quello che riteneva essere un angelo che gli ha donato la vita eterna e lo ha fatto tornare giovane, rivelando di essere in realtà il monsignor Pruitt, tutto ha perfettamente senso. Capiamo immediatamente di essere di fronte a qualcosa che non può definirsi miracolo. In fondo, ancora, perché Dio avrebbe dovuto scegliere chi benedire? Paul/Pruitt crede che, nella sua infinita misericordia, Dio abbia voluto donargli una seconda occasione – e si sa che a caval donato non si guarda in bocca. Una seconda occasione per essere di nuovo giovane e prendere la strada che avrebbe voluto con la donna amata. Ecco perché, come dicevo prima, i ruoli dei personaggi non sono fissi. Anche Pruitt ha messo in discussione le sue scelte e anche la sua fede ha vacillato; a questo punto il protagonista sembrerebbe essere proprio lui. È da Pruitt che parte tutto, è a causa del suo vacillare che gli abitanti di Crockett troveranno la morte, e probabilmente il suo viaggio in Terra Santa rappresentava l’ultimo tentativo di ritrovare Dio prima della morte – viaggio che finisce per mettere in moto l’orrore. La sua voglia di tornare indietro, di riprovarci, di cancellare il passato lo rendono il vero eroe tragico della storia, un uomo dilaniato che ha fatto prevalere il dovere sull’amore. Non si può tornare indietro, e tutti lo sanno bene, soprattutto Riley che con quella colpa non poteva più convivere.

“Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza”.

Questa preghiera, ripetuta come un mantra da Pruitt e Riley, racchiude perfettamente il cuore di Midnight Mass. Nel finale, la serenità arriva: Pruitt si ricongiunge finalmente alla sua famiglia, lanciando via il colletto che lo aveva vincolato e affidandosi all’amore, ma non quello verso Dio; Bev tenta il tutto per tutto pur di non morire, cercando di guadagnare anche solo pochi secondi di vita in più, bruciando via con tutta la sua ipocrisia; lo sceriffo prega Allah insieme al figlio, rivendicando la loro alterità fino alla fine; gli altri isolani, guidati dai genitori di Riley, intonano un canto a Dio mentre attendono la propria fine; Erin invece muore da eroina, dopo aver messo in salvo due ragazzini e danneggiato le ali del mostro, e negli ultimi istanti di vita immagina di parlare con Riley. La situazione è simile alla scena della quarta puntata in cui i due si sono confidati su cosa credevano ci fosse dopo la morte, ma le parole di Erin questa volta sono diverse e molto più vicine a quelle di Riley: i due continuano a contaminarsi e, anche se Riley non c’è più, Erin porta avanti il credo di lui, consegnandolo all’infinito. È in questa immensità, nelle infinite galassie e nelle infinite vite che si susseguono che si può trovare il divino e si può comprendere qualcosa sull’esistenza. La morte non è la fine, ma l’inizio per qualcun altro, un continuo divenire. Le idee continuano ad esistere, il corpo nutre altri corpi, l’energia non si consuma, l’amore continua ad ardere… ed è questa quella che si può chiamare vita eterna.