Un thriller che si dimostra anche un grande omaggio ad uno dei più famosi registi di genere italiani, Onirica è una sentita lettera d’amore a Dario Argento ed al suo cinema.

 

Presentato in diversi festival ed uscito negli scorsi mesi, Onirica è l’opera prima del regista e sceneggiatore Luca Canale Brucculeri. Il film indipendente italiano risulta essere un atto d’amore verso tutto il cinema di Dario Argento. Un teso thriller per i neofiti, ma anche un gioco metanarrativo alla citazione per gli appassionati di cinema di genere. Un racconto di omicidi e paura, nel contesto di una Torino sospesa tra palazzi e monumenti. Realizzato con pochi mezzi ma tanta passione, il film vede anche un comparto tecnico molto buono. Fotografia e regia risultano molto ricercate, con alcuni guizzi veramente notevoli. Peccato per qualche scivolone nella recitazione degli attori, che in alcuni punti ferma la sospensione della realtà.

 

Assassino sulle orme di Argento

Onirica inizia pochi giorni prima di Ferragosto, in una Torino che si sta svuotando per le ferie. Una signora viene uccisa nel suo palazzo, vicino a piazza Cln, nella tromba delle scale con la collana impigliata all’ascensore. Un modus operandi molto simile a quello con il quale si conclude il film Profondo Rosso di Dario Argento. L’ispettrice di polizia Gianna Nicolodi arriva sulla scena per seguire il caso. Interessante l’uso dei nomi fatto da Brucculeri, commistione tra i nomi di attori e personaggi delle opere argentiane. In questo caso, Gianna sta per Gianna Brezzi, personaggio di Profondo Rosso, interpretata da Daria Nicolodi, compagna del regista. Viene convocato per partecipare all’indagine anche Michael Tobias, scrittore di saggi sul regista romano. Anche in questo caso il personaggio unisce i due nomi del protagonista di 4 mosche di velluto grigio.

 

Delitti in filmografia

Da qui partiranno le indagini che accompagneranno lo spettatore per tutta la durata di Onirica. In una continua caccia al killer per le strade di Torino. Gli omicidi citeranno celebre opere, da L’uccello dalle piume di cristallo fino a Il Cartaio. Si arriverà anche a riprendere uno scorcio bucolico fuori città, tra arnie di api. Qui verrà trovato un nuovo cadavere che riprenderà un omicidio citato in Phenomena. A dimostrazione dell’ossessione malata del killer per i film di Argento. Molto apprezzata anche una sequenza ambientata in una ipotetica Tanz Academy. Brucculeri ci fornisce un omaggio a Suspiria, grazie anche ad una fotografia che riprende molto quella di Luciano Tovoli. Una ricerca maniacale di colori caldi e freddi, mentre due ragazze sono braccate all’interno della scuola dall’assassino. I loro nomi sono: Jessica Benner, Sarah Casini ed Olga Magnolfi. Un continuo gioco di rimandi tra finzione e realtà tra i personaggi del film del 1977 e le attrici che le hanno interpretate.

 

Buon esperimento di thriller indie italiano

Brucculeri ci ha messo parecchio impegno nella realizzazione di questo progetto. Onirica risulta un’ottima opera prima sotto il profilo tecnico, con citazioni per quanto riguarda inquadrature e movimenti di macchina a parecchie pellicole del regista romano. Menzione anche per le musiche di Giorgio Mirto, abile di rielaborare all’occorrenza brani dei Goblin e colonne sonore. Come dicevo, una pecca è la recitazione degli attori principali. In molte scene, seguendo le direttive del regista, hanno un’ottima presenza scenica. Il problema è che alcuni dialoghi risultano forzati e molte volte l’audio in presa diretta non ha la stessa qualità del restante ottimo comparto tecnico. Paradossalmente, hanno funzionato di più i personaggi secondari in fase recitativa.

 

Il mio consiglio è di dare una possibilità a questo piccolo film indipendente, se siete appassionati di gialli con sfondi thriller. Per tutti i fan di Dario Argento invece, Onirica è una visione altamente consigliata. Anche solamente per ricercare tutte le citazioni disseminate da Brucculeri al suo interno. Un atto d’amore sincero ad uno dei grandi maestri della paura all’italiana.