Sono passati 40 anni dall’uscita di Paura nella città dei morti viventi, fu distribuito nelle sale italiane l’11 agosto del 1980. Con questo film Lucio Fulci codificò definitivamente il suo stile nel genere horror, la violenza è ancora più esasperata, con scene splatter alternate ad altre più surreali.

Trama: Nella cittadina americana di Dunwich, costruita sul luogo in cui anticamente sorgeva Salem, il reverendo William Thomas si uccide impiccandosi ad un albero del cimitero. Intanto a New York la medium Mary ha una visione del suicidio del sacerdote e delle terrificanti conseguenze…

Paura nella città dei morti viventi

Un’atmosfera costantemente cupa ed il terrore imminente che sta per scatenarsi. Dunwich e Salem sono già due nomi che non promettono nulla di buono, infatti sono un omaggio a L’orrore di Dunwich di H. P. Lovecraft, e a Le Notti di Salem di Stephen King. In Paura nella città dei morti viventi è notevole il lavoro che è stato fatto con la scenografia e la fotografia, perchè questa cittadina è davvero qualcosa di spettrale.

La Trilogia della morte

A completare la trilogia ci sono L’Aldilà (…E tu vivrai nel terrore!) che in inglese è conosciuto con il titolo The Beyond, e il terzo film, ovvero Quella villa accanto al cimitero. L’attrice Catriona MacColl recita in questi tre film interpretando personaggi diversi. The Beyond è un film più mistico e surreale, mentre il terzo è un film quasi interamente girato in una casa con una trama più controllata. Lucio Fulci non era molto apprezzato in Italia a differenza di quanto lo era all’estero, e soltanto dopo la sua morte nel 1996 hanno iniziato a rivalutarlo anche qui.

Paura nella città dei morti viventi

Fabrizio Jovine nel ruolo di Padre Thomas

I morti risorgeranno e cammineranno sulla Terra

Il suicidio del prete che s’impicca è soltanto l’inizio dell’invasione dei morti viventi, come nella profezia del Libro di Enoch che si avvererà la notte di Ognissanti.

Lucio Fulci aveva già realizzato Zombi 2 nel 1979 (nel Regno Unito Zombie Flesh Eaters, e negli Stati Uniti Zombie) , sequel non ufficiale del film di George A. Romero, ma come sapete in Italia usavano spesso questi escamotage per attirare più pubblico. Il regista è stato chiaramente influenzato dai film di Romero, anche perchè Zombi 2 è stato il primo vero horror che Fulci decide di girare, prima aveva realizzato una lunga carrellata di commedie, western e gialli/thriller. Gli zombi di Fulci trattano scenari e situazioni diverse, innanzitutto è spiegato il motivo per cui camminano sulla terra, e l’autore non sembra molto interessato alla critica sociale che invece caratterizza i film di Romero.

Paura nella città dei morti viventi

Le cover delle VHS, quella italiana, statunitense e inglese.

Paura nella città dei morti viventi è conosciuto all’estero con i titoli: City of the living dead e The Gates of Hell. Doveva intitolarsi Twilight of the dead  ma fu cambiato perchè era troppo simile a Dawn of the dead (Zombi) di Romero.

Come in Zombi 2, anche questa sceneggiatura è opera del mitico Dardano Sacchetti, che aveva cominciato a collaborare con Lucio nel 1977 con Sette note in nero. E non possiamo non citare il compositore Fabio Frizzi, memorabili le sue musiche che sono rimaste nella storia, uno dei suoi brani usati nel film Sette note in nero è stato riutilizzato da Quentin Tarantino in Kill Bill. E anche la colonna sonora di Paura nella città dei morti viventi resta fra le più iconiche composte da Frizzi.

La visione cupa e straziante di Lucio Fulci

Paura nella città dei morti viventi non è un film molto lineare, e non si focalizza molto sui dialoghi, penso che come altri film di Fulci si apprezza meglio se visto come un incubo, in modo viscerale e senza porsi troppe domande. Sicuramente consiglio di prendere per buona la soluzione degli zombi che sanno teletrasportarsi come degli spiriti maligni!

Lucio Fulci è il padre del gore in Italia, oltre ad essere soprannominato il terrorista dei generi, perchè riusciva a mischiare e ad uscire dal genere con molta naturalezza. Smembramenti, viscere, vermi e teste trapanate, ma non si limita soltanto al gore, perchè Fulci è un maestro anche per quanto riguarda le atmosfere. Non è mai stato un vero narratore esteso ma ha sempre creato i suoi film in modo viscerale, per sensazioni ed immagini.

Le scene più impressionanti

Paura nella città dei morti viventi

La scena più iconica è probabilmente quella con il mitico Michele Soavi  (compare nel ruolo marginale di Tom, ma prima di esordire alla regia con Deliria ha spesso lavorato per Lucio Fulci e Dario Argento come assistente alla regia)  – Mentre Tom amoreggia in macchina con Rose, lei scorge il prete impiccato. Padre Thomas con il potere del suo sguardo le fa sanguinare gli occhi, e successivamente vomita le interiora. Tom invece non fa una fine migliore, con il cervello strappato via.

Paura nella città dei morti viventi

Un’altra scena molto violenta è quella del trapano, che il signor Ross usa per torturare ed uccidere senza pietà il giovane Bob. Scena davvero realistica e difficile da sostenere.

Personalmente la sequenza che mi ha colpito di più è invece quella nella locanda quando a mezzanotte, nel giorno di Ognissanti, gli zombi riescono ad assalire i poveri malcapitati. In questa scena Fulci si esprime al meglio: gli zoom, la musica e i colori accesi rappresentano una delle massime espressioni dello stile di Lucio Fulci. La fotografia di Sergio Salvati è un vero distillato di tutto ciò che amo dell’horror anni ’70/’80. Le luci oscure, i colori saturi ed innaturali e la nebbia sempre presente.

Paura nella città dei morti viventi

Un frame della scena in questione

Paura nella città dei morti viventi è un cult dell’horror italiano

Ha ispirato tantissimi registi, e non a caso è uno dei film preferiti di Quentin Tarantino e Sam Raimi. In Kill Bill (oltre alla musica di Frizzi) Tarantino riprende anche la scena con la protagonista sepolta viva, con quello stesso senso di forte claustrofobia. Ricordiamo la bravissima Catriona MacColl in questa sequenza, e quella di Kill Bill: Volume 2 con Uma Thurman che si libera facendo uscire il braccio in stile zombie-movie.

Paura nella città dei morti viventi

Paura nella città dei morti viventi / Kill Bill: Volume 2

Curiosità

– La scena finale fu cambiata in montaggio per un problema con il materiale girato. Pare che il montatore Vincenzo Tomassi suggerì la soluzione per l’ultimo frame del film. E l’idea di lasciare un dubbio senza un happy ending risultò efficace.

– La sequenza dell’assalto dei vermi fu girata con l’ausilio di veri vermi, gettati sugli attori tramite enormi ventilatori. Alla fine delle riprese della scena, gli attori coinvolti nella sequenza ebbero delle crisi isteriche.

– Durante la lavorazione, qualcuno esasperato dalle riprese che prevedevano la pioggia di vermi, introdusse nella borsetta contenente il tabacco per la pipa di Fulci una manciata di vermi. Fulci, ignaro di tutto, introdusse il tabacco nella pipa e la fumò. In seguito, quando contrasse una serie di infezioni, ipotizzò che fossero dovute proprio a quei vermi. Secondo l’operatore del film, a introdurre i vermi fu l’attore Christopher George, che non aveva un bel rapporto con il regista.

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