Una love story nera e sconvolgente, un’amore patologico e ossessionato. Tutto questo è Pet, film del 2016 diretto da Carles Torrens, direttore, sceneggiatore, editore e produttore spagnolo, conosciuto già ai più per Apartment 143.

Scritto da Jeremy Slater, The lazarus effect e  la serie The Exorcist, Pet è la storia dell’incontro e delle sue successive conseguenze tra Seth, un uomo timido e riservato, maniacale e ripetitivo, dipendente di un canile e la sua ex compagna di scuola Holly, una bionda e altrettanto affascinante cameriera da bar. Seth è eccellentemente interpretato da Dominic Monaghan, attore inglese, noto per il ruolo di Meriadoc Brandibuck nella trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli e per il ruolo di Charlie Pace nella serie televisiva Lost, mentre Holly è altrettanto ottimamente interpretata da Ksenia Solo, attrice canadese nota soprattutto al grande pubblico per il ruolo di Zoey Jones nella serie Renegadepress.com, grazie al quale ha vinto il Gemini Award nel 2005 e nel 2006.

Pet

Costituendosi come un film in cui a farla da padrone è la prigionia di uno dei protagonisti a discapito degli altri, Pet si inserisce a pieno merito in quella linea di film che è stata definita con il termine trap-movie. Una tipologia di film in cui i personaggi si trovano al cospetto di situazioni naturali o artificiali, di meccanismi, di trappole senza apparente o sicura via di uscita. In Pet rispetto a molti di questi film però c’è uno scopo. E questo è il cambiamento, il salvataggio, da una condizione ancor più peggiore di quella che inizialmente ci viene posta. Perché se da una parte c’è un amore folle e incondizionato, portato agli estremi, dall’altra c’è lucidità ed una lenta e cinica caduta senza fine derivata da delusioni e da un’amore invece non corrisposto, ripetutamente tradito. Dando al pubblico e quindi allo spettatore quel giusto grado di sadismo e sconvolgendo egregiamente i presupposti di partenza con un colpo di mano, Pet è un film pazzo in cui tutto si ribalta e l’amore va di pari passo alla follia. E’ un film riuscito grazie alle superbe recitazioni, alla mancanza di morale, ad un finale perfetto che non ci da spiragli di salvezza. Non ci sono messaggi ne insegnamenti, ne prediche, un solo contenuto coinvolgente ma nello stesso tempo terribile. Aprendosi e concludendosi da se ha una costruzione perfetta.

Pet

Ispirato molto probabilmente come Dogman di Matteo Garrone e Rabbia Furiosa di Sergio Stivaletti, ad un fatto di cronaca nera italiana, il cosiddetto delitto del Canaro della Magliana, in cui i protagonisti, un toelettatore di  cani e un pugile, a seguito di alcune persecuzioni si ritrovarono l’uno contro l’altro, tra torture inspiegabili e non dicibili, Pet è stato molto apprezzato anche da Ruggero Deodato, grande estimatore del film nonché della scelta della sua conclusione.

La pellicola è stata presentata in anteprima a marzo 2016 al South by Southwest e  successivamente al Sitges, Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura. E’ stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 2 dicembre 2016 ed è da poco arrivato in Italia in edizione limitata targata Midnight Factory.

Pet

Un ottimo thriller psicologico, in cui niente è scontato, niente è come è.

Voto 7