La lunga lista di oggetti maledetti, provenienti da un passato non troppo lontano, si arricchisce di un nuovo terrificante capitolo con Polaroid. Il film di Lars Klevberg ci porterà a scoprire la maledizione che si cela dietro un’apparecchio Polaroid Sx-70 e della lunga scia di morte che ha lasciato negli anni.

L’idea alla base di Polaroid nasce da un cortometraggio che il norvegese Lars Klevberg ebbe alcuni anni fa. Da sempre appassionato al genere horror e soprattutto al filone degli oggetti che recavano qualche oscuro segreto, decise di puntare la sua attenzione su un vecchio modello di macchina fotografica molto particolare. Infatti la Sx-70 venne prodotta per poco tempo durante gli anni ’70, risultando oggi un oggetto di culto per appassionati. Come successo al suo collega svedese David S. Sandberg, con il suo Lights Out che venne adattato in un lungometraggio, anche a Klevberg è stata fatta la medesima proposta. La differenza è che il suo cortometraggio dura circa 16 minuti, presentando già tutte quelle caratteristiche che svilupperà poi nel film.

Vi lasciamo la versione originale norvegese con sottotitoli in inglese in modo che possiate fare anche voi un confronto tra le due opere.

La storia del cortometraggio presenta due ragazze che rispolverando tra i vecchi oggetti appartenuti alla madre di una delle due appena deceduta, trovano una vecchia Polaroid. Nella foto che si scattano appare un’ombra, una misteriosa figura che inizierà a braccarle per la casa. Alla fine scopriremo chi è l’inquietante figura che ha terrorizzato le due giovani. Bisogna ricordare che Klevberg aprirà il suo film con una sequenza molto simile, ma poi gli eventi narrati prenderanno degli sviluppi totalmente differenti. Il cortometraggio ha vinto numerosi premi dal 2015 al 2017 nei più famosi festival europei ed americani, convincendo Hollywood a permettere al cineasta norvegese di dirigerne un lungometraggio.

Polaroid

 

Una lunga produzione per un film maledetto

Il film è prodotto dalla Dimension Films, nome di spicco nel panorama horror che ha regalato al pubblico titoli come Hellraiser ed Halloween. La società dal 2005 era stata acquistata dalla Weinstein Company e sappiamo tutti com’è andata a finire. Con la liquidazione della major di Harvey Weinstein, tutti i film in produzione sono passati alla Lantern Entertainment che ne ha curato la produzione. Polaroid avrebbe dovuto uscire nel 2017, proprio sull’onda del successo internazionale del cortometraggio di Klevberg, ma abbiamo dovuto aspettare altri 2 anni prima di poterlo vedere in sala. Il fatto curioso è che a distanza di poche settimane uscirà il nuovo film del regista norvegese: il tanto discusso reboot della Bambola Assassina. Adesso capite perché vi parlavo della sua passione per gli oggetti che nascondevano oscuri segreti!

Non premete quell’otturatore

La protagonista si chiama Bird Fitcher, una giovane molto timida ed appassionata di oggetti antichi e fotografia, che frequenta la Locust Harbor High School. Dopo la scuola ha un lavoro part-time in un piccolo negozio di antiquariato, dove troverà la maledetta Polaroid Sx-70. Ha una migliore amica di nome Kasey con la quale, dopo aver trovato il terribile oggetto, parteciperà ad una festa di Halloween insieme alla loro coppia di amici Devin e Mina. Qui incontreranno anche Connor, interesse amoroso di Bird e ragazzo popolare del liceo; tutti insieme faranno una foto con la vecchia Polaroid ed inizierà per tutti loro un incubo oltre ogni immaginazione. Durante le indagini avranno anche l’aiuto dello sceriffo locale, che sarà in qualche modo coinvolto a doppio filo con la maledizione, e di alcuni residenti del luogo con misteriosi segreti alle spalle.

Polaroid

 

Un teen horror senza troppe pretese

Klevberg racconta una storia dal ritmo serrato e con un intreccio narrativo alla base abbastanza solido e privo di buchi di trama. Il vero problema del film è che risulta poco innovativo, presentando tutti gli stilemi del sottogenere limitandosi a fare il suo compitino. Questo non significa che sia una brutta pellicola, ma poco propensa a quell’innovazione che possiamo trovare in sempre più film soprattutto di esordienti o esponenti dal panorama indie. La regia è molto precisa anche se sfrutta troppo la tendenza al jump scare, soprattutto facendo leva su ambienti poco illuminati o con luci ad intermittenza e non con espedienti innovativi. La fotografia risulta fredda e si amalgama bene con la cittadina in cui si svolgono le vicende, memore anche della fredda Norvegia in cui il regista aveva ambientato il suo cortometraggio.

Polaroid

Ad interpretare Bird troviamo Kathryn Prescott, che aveva già lavorato ad alcune produzione horror televisive come I fantasmi di Bedlam. Gli altri ragazzi protagonisti sono Samantha Logan, Keenan Tracey, Priscilla Quintana e Tyler Young. Meritano di essere menzionati due grandi attori statunitensi: Mitch Pileggi (X-Files) nel ruolo dello sceriffo Pembroke e Grace Zabriskie (Twin Peaks) nel ruolo di un’anziana che cela un passato traumatico connesso con la Polaroid maledetta.

Polaroid

 

Se amate le storie horror che parlano di oggetti maledetti ed oscuri segreti, allora Polaroid può essere il film giusto da gustarvi in sala in queste torride serate estive