L’11 novembre 1982 approdava in Italia un film destinato a lasciare un segno indelebile nel panorama del genere horror: Poltergeist, diretto da Tobe Hooper.
Un film che getta le basi per i futuri creatori di mondi horror e che non teme di generare alcune delle sequenze più iconiche e sconvolgenti che, a distanza di 38 anni dalla sua uscita, continuano a farci saltare sulla sedia. Vediamo insieme Poltergeist 38 anni dopo.

I coniugi Freelings, come ogni famiglia da film horror che si rispetti, vive una vita tranquilla all’interno della sua abitazione insieme ai tre figli Dana, Robbie e la piccola Carol Anne. Ma la loro vita sta per essere (letteralmente) messa sottosopra da una presenza malvagia che rapisce la piccola Carol Anne intrappolandola in un limbo invisibile sospeso tra la vita e la morte. La presenza invaderà la quotidianità del loro nido familiare sconvolgendolo in modi inimmaginabili e terribilmente inquietanti…

Proprio per il fatto che in Poltergeist la presenza invade il quotidiano, il nido, e tutti quegli elementi con i quali ognuno di noi ha a che fare ogni giorno della nostra esistenza, il film ha un impatto fortissimo sull’animo dello spettatore, innestando in lui la convinzione che il male davvero può trovarsi dietro ad ogni angolo… Ed essere invisibile agli occhi.

Per il coraggio del regista Tom Hooper e l’efficacia di una storia che colpisce il quotidiano, la storia della famiglia Freelings genera sullo schermo alcune delle scene più iconiche di tutta la storia del cinema di genere. Ripercorriamole insieme: le scene cult di Poltergeist 38 anni dopo.

Una TV senza segnale


La piccola Carol Anne osserva rapita lo schermo senza segnale della TV, quando improvvisamente con un frastuono degno dei più tremendi jump scare, una mano demoniaca spunta improvvisamente dallo schermo e, subito dopo, una delle frasi iconiche più inquietanti di tutto il film: Sono arrivatiUna scena veramente di grande impatto, che andrà a influenzare poi in maniera irreversibile molte atmosfere dei moderni film di genere.

Inoltre, a quanti di noi è da sempre capitato di sentirsi a disagio davanti allo schermo senza segnale della TV? Questo dimostra come Poltergeist sappia generare inquietudine e spavento partendo dai più ordinari oggetti intorno a noi, un meccanismo tremendamente efficace.

L’albero vivente 


Mentre il piccolo Robbie, fratello di Carol Anne, riposa tranquillo nel suo letto dei rumori inquietanti fuori dalla finestra iniziano a spaventarlo. Il piccolo cerca di ignorarli ma improvvisamente la scena giunge al suo climax: un enorme ramo dell’albero che si trova dalla finestra entra nella stanza dei bambini e afferra Robbie sotto gli occhi della sorellina e del padre. Una scena che ha un risvolto totalmente inaspettato e scioccante e che costò un impegno produttivo non indifferente alla troupe, ma che colpisce anche qui perché tocca un nervo scoperto nell’immaginario delle paura dei bambini e non solo: il ticchettio dei rami sulla finestra mentre dormiamo ha fatto paura a tutti almeno una volta nella vita.

Oggetti volanti.


Un costante inquietante e terribile del film è sicuramente la manifestazione delle presenze che si “fanno sentire” spostando e facendo volare oggetti di ogni genere. Sicuramente di grande impatto ancora una volta per via della “semplicità” del gesto, che ha un’effetto tremendamente efficace proprio perché entra nella nostra quotidianità. Dopo aver visto queste scene viene assolutamente da guardare gli oggetti attorno a noi pensando che da un momento all’altro inizieranno ad agire senza il nostro controllo. Lo stesso regista Tom Hopper ha affermato di aver vissuto esperienze simili nella sua vita, che lo hanno poi ispirato per la realizzazione del film: “porte che si spalancavano, piatti che volavano per la casa, ed altri bizzarri avvenimenti”

Questo film inoltre è stato fin da subito segnato da un destino oscuro che lo ha classificato tra i film più “maledetti” di sempre, clicca qui per il nostro approfondimento su questo tema e leggi perché Poltergeist 38 anni dopo continua ad essere in questa lista.

Il Clown.


La presenza demoniaca che rapisce la piccola Carol Anne ama possedere come appena detto anche gli oggetti che popolano la casa. In questa scena vediamo come si diverte ad animare un già di per sé inquietante pupazzetto di un clown. Già agli albori degli anni 80 questa figura iniziava a seminare terrore e inquietudine, vedendo poi come, nel futuro, la figura del clown indemoniato avrebbe poi dominato la scena pop del genere.

Una piscina di scheletri.


Iconica anche la scena della piscina: la madre Diane mentre cerca di lottare per recuperare sua figlia dal limbo dentro il quale il demone tiene prigioniera la piccola Carol Anne viene scaraventata nella piscina che i Freelings hanno in costruzione in giardino. Il temporale in corso l’ha allagata, e la donna cerca di farsi strada tra acqua e fango fino a che non si trova circondata da qualcosa di terribile… decine di scheletri la circondano, trascinandola in una morsa claustrofobica e caotica e costruendo una scena terribile e ricca di suspense, dove vediamo Diane non riuscire a lasciare quella trappola mortale. Lascia decisamente senza fiato. Piccola curiosità: gli scheletri usati per questa scena non erano effetti speciali… Bensì veri scheletri umani!

Un volto che si scioglie.

Forse la scena più famosa e terribile del film. Il padre Steve, mentre mangia nella sua cucina durante la notte, inizia a notare che il cibo è avariato e pieno di vermi… Immediatamente corre in bagno che appare illuminato da una strana e sovrannaturale luce e d’istinto si guarda allo specchio, notando qualcosa di strano: la sua faccia sta iniziando in qualche modo a “sciogliersi”. Partendo prima infatti da un piccolo lembo di pelle, Steve inizia a strapparsi ogni parte di essa, rimanendo solo con il teschio e qualche lembo di carne maciullata. Un capolavoro degli effetti speciali, che lascia lo spettatore totalmente senza parole.

Poltergeist 38 anni dopo.

E’ evidente come l’opera di Hooper abbia gettato coraggiosamente le basi per quanto riguarda le forme e le caratteristiche dei più moderni film di questo genere, diventando quasi una sorta di manuale dello spavento per i giovani autori del futuro:


Basta pensare a The Ring per la scena della TV, o ancora ad Insidious per quanto riguarda il limbo nel quale rimane intrappolata la piccola, ai tremendi alberi malvagi di Sam Raimi ne La casa e alle numerosissime apparizioni di Clown malefici negli anni successivi…


Insomma Poltergeist 38 anni dopo sorprende ancora. Per la modernità con cui esordisce sugli schermi nel lontano 1982 e, soprattutto, per come ancora oggi rimane un’opera terrificante e di altissimo intrattenimento nel genere horror; queste scene più che mai racchiudono tutto il coraggio e l’essenza di un film che si dimostra una colonna portante di questo genere, che ha fatto della quotidianità un’esperienza terrificante.