Rilasciati da Apple TV+ i primi tre episodi di Servant, serie di stampo horror psicologico ideata da M. Night Shyamalan e sviluppata da Tony Basgallop. Una giovane coppia deve superare un terribile trauma ma, quando il confine tra realtà e soprannaturale si farà più labile, saranno costretti a confrontarsi con un nuovo incubo.

 

Partito lo scorso 1° novembre, anche in Italia, il servizio streaming di Apple sta presentando diversi prodotti molto interessanti. La curiosità intorno a Servant era parecchio alta per due motivi principali. Il primo è il nome di uno dei produttori e regista dell’episodio pilota della serie: M. Night Shyamalan, per la prima volta alle prese con un racconto seriale. Il secondo è la notizia del rinnovo della serie per una seconda stagione, ancora prima del rilascio della stessa. La narrazione è suddivisa in 10 episodi rilasciati a cadenza settimanale, eccetto i primi tre che sono stati resi disponibili in blocco.

 

Sopravvivere ad un trauma, vivendo un incubo

La storia racconta di una giovane coppia che vive a Filadelfia: Sean, abile chef che inventa piatti di alta cucina tra i fornelli di casa e Dorothy, una reporter locale. Sono passate poche settimane da quando il loro primo figlio, Jericho, è stato vittima di una morte in culla. Dorothy è sprofondata in uno stato catatonico e, per aiutarla, Sean si è rivolto ad uno specialista. Quest’ultimo consigliò loro una bambola creata apposta per permettere alle madri che hanno subito disgrazie simili di superare il lutto. Il problema è che Dorothy si comporterà come se il bambolotto fosse davvero suo figlio. Sia Sean che il fratello di lei, Julian, cercheranno di stare al gioco, anche quando chiederà l’aiuto di una tata per badare al piccolo mentre lei si trova al lavoro.

 

Una tata misteriosa ed antichi riti

Quando la giovane Leanne arriverà a casa dei Turner, non mostrerà nessun segno di disagio nel considerare e comportarsi con il bambolotto come fosse un bambino vero. Il suo passato rimane avvolto nel mistero, sappiamo solo che arriva dal Wisconsin e quello è il suo primo vero lavoro. Il suo atteggiamento la porterà subito a trovare molta complicità con Dorothy, che capisce di aver fatto la scelta giusta nel farla entrare nella famiglia. Sean, invece, troverà i suoi atteggiamenti molto pacati ed estremamente religiosi inusuali per una ragazza della sua età. Anche Julian rimarrà parecchio spiazzato quando farà la sua conoscenza.

Trascorsi alcuni giorni nella casa dei Turner, accadrà però qualcosa di imprevisto e miracoloso: il fantoccio scomparirà ed al suo posto ci sarà un bambino vero. Eccetto Sean e Julian, le due donne si comporteranno normalmente, come se quel neonato fosse davvero Jericho, così come per loro lo era anche il bambolotto. Il punto sarà scoprire come ha fatto un vero bambino ad apparire e soprattutto capire cosa centra in tutto questo la misteriosa Leanne.

 

Una regia angosciante ed ottimi interpreti

Nell’episodio pilota di Servant possiamo ammirare l’abile regia di Shyamalan, che riesce a terrorizzarci già dalle prime inquadrature. Il suo uso delle luci, la costruzione della fotografia, i tagli di alcune parti del corpo dei protagonisti: rendono subito lo spettatore partecipe a quello che accade in casa Turner. La brevità degli episodi, circa mezz’ora l’uno, consente alla narrazione di andare dritta al punto, senza allungare con scene riempitive.

Punto di forza i quattro attori adulti protagonisti che, come in un dramma da camera, devono fare ricorso a tutta la loro bravura nella recitazione sia verbale che gestuale. Toby Kebbell risulta l’ancora per il pubblico alla realtà, il personaggio che si pone le domande che ci faremmo anche noi. Lauren Ambrose riesce, invece, ad essere al contempo sia dolce che inquietante nel perseverare la sua non accettazione della perdita del figlio.

Croci di legno ed anguille morte

Il secondo e il terzo episodio di Servant metteranno ancora di più il focus su Leanne e il suo misterioso passato. Sarà soprattutto grazie alle indagini di Julian che scopriremo davvero quali siano le origini della ragazza. Le risposte saranno a dir poco spaventose e ci forniranno i primi indizi su alcuni comportamenti della ragazza. Ad esempio, mettere delle croci di legno in giro per la casa dei Turner e sopra la culla di Jericho oppure guardare morbosamente Sean mentre uccide delle anguille per i suoi prossimi piatti. Siamo sicuri che con Shyamalan nulla è come sembra e i colpi di scena non mancheranno nei prossimi episodi. Le domande senza risposta sono ancora molte e sappiamo ancora troppo poco dei protagonisti per stabilire cosa è reale e cosa non lo è.

 

Se non lo avete ancora fatto, vi consigliamo di recuperare al più presto questa serie che riesce ad inquietare sin dalle prime inquadrature. Un prodotto comunque d’autore che dimostra ancora una volta il tocco magico di Shyamalan nel sondare i più oscuri e reconditi aspetti dell’animo umano quando entra in contatto con il mistero e l’orrore del soprannaturale.