Il 2020 è stato l’anno di The Turn of the Screw. La novella dell’orrore di Henry James, pubblicata per la prima volta nel 1898, lo scorso anno ha ricevuto ben due adattamenti: il film The Turning – La casa del male, diretto dalla regista canadese di origini italiane Floria Sigismondi, e la serie TV The Haunting of Bly Manor, prodotto Netflix diretto dal regista Mike Flanagan. Proprio oggi, 18 maggio, sbarca su Amazon Prime Video il film di Floria Sigismondi, per la seconda volta alla regia di un film per il cinema dopo The Runaways (2010).
The Turning - Locandina

Trama

The Turning, a metà strada tra l’horror e il thriller psicologico, è la storia di Kate Mandell (Mackenzie Davis), una giovane donna assunta come governante in un isolato maniero di campagna per prendersi cura della piccola Flora (Brooklynn Prince), recentemente rimasta orfana. Quando il fratello di Flora, l’adolescente Miles (Finn Wolfhard), torna a casa all’improvviso dopo essere stato espulso da scuola per rissa, la vicenda prende una piega inaspettata. L’istitutrice inizia ad essere tormentata da incubi spaventosi, a vedere strani individui aggirarsi per casa, e a sentire inquietanti sussurri nella notte. Quando scopre che la casa potrebbe essere infestata dagli spettri di Miss Jessel e Peter Quint, la prima istitutrice dei fratellini e il loro istruttore di equitazione, Kate cerca di proteggere a qualunque costo i bambini dalla minaccia invisibile. Ma i fantasmi di Fairchild Estate non sono gli unici fantasmi con i quali la protagonista deve venire a patti. Nella casa, infatti, Kate sarà costretta a confrontarsi anche con i suoi propri fantasmi, con il suo passato (ignoto agli spettatori) e i suoi traumi. Il mistero che circonda la casa e lo strano comportamento dei bambini saranno per Kate come la chiave che apre il vaso di Pandora.

The Turning - Kate Mandell

La follia di Kate

La storia di Henry James può essere soggetta a molteplici interpretazioni: può essere letta come una storia di fantasmi, l’interpretazione di gran lunga più gettonata, oppure come il racconto metaforico della progressiva perdita della ragione della protagonista, interpretazione meno scontata e persino più spaventosa della prima. Negli Anni ’30 del secolo scorso, il critico letterario Edmund Wilson ipotizzò che nell’opera di Henry James i fantasmi non esistessero affatto e che le presunte presenze infestanti non fossero altro che le manifestazioni delle nevrosi della tata. Nell’Ottocento, quando James scrisse The Turn of the Screw (originariamente pubblicato a puntate), le donne che mostravano sintomi di malattia mentale venivano etichettate come isteriche e internate, senza alcuna possibilità di redenzione. Floria Sigismondi, che non vuole condannare la sua protagonista all’oblio né renderla un mostro, va nella direzione opposta: la regista vuole redimere il personaggio di Kate, e lo fa, innanzitutto, attribuendole una storia e una personalità ben definita. Nella novella di James, la tata non ha né nome né storia. La sua vita, apparentemente senza scopo prima di ottenere il lavoro di governante a Bly Manor, si modella sui bisogni dei bambini a lei affidati. Nel film, i bambini rappresentano un’irresistibile attrazione per l’istitutrice, che è insieme affascinata e turbata dal mistero che li avvolge. Ancora una volta, l’ignoto spaventa ma conquista, e chi solleva quel velo sottile che separa il reale dal possibile finisce, suo malgrado, con l’esserne inevitabilmente attratto.

The Turning - Kate

La casa

In The Turning, la casa è un personaggio a tutti gli effetti. Fairchild Estate, come la sua gemella letteraria Bly Manor, è una casa viva che per certi versi ricorda Hill House, vera protagonista del romanzo The Haunting of Hill House della scrittrice statunitense Shirley Jackson. Sigismondi, come l’autrice di The Haunting (spesso accostato a The Turn of the Screw per l’affinità di temi), crede che le case conservino il ricordo di eventi passati.

The Turning - Killruddery House

La proprietà di Fairchild Estate, immersa nel verde, comprende un koi pond e un labirinto. Quest’ultimo, in particolare, si riconferma una metafora efficace per la complessità della mente umana.

La scenografia

Floria Sigismondi non lascia nulla al caso, e cura i dettagli della scenografia con una minuziosità che solo una fotografa provetta ricerca. Nei primi fotogrammi, Kate appare piccola e isolata, quasi inghiottita dalla grandiosità di Fairchild Estate; in seguito, questo effetto claustrofobico si attenua e l’inquadratura cambia, restringendosi e lasciando spazio a numerosi primi piani del volto di Mackenzie.

The Turning - Kate GIF

Man mano che il film si avvia verso la fine, il cambiamento interiore di Kate si fa evidente anche all’esterno: se all’inizio il suo aspetto è composto e sano, i suoi vestiti alla moda e il suo caschetto di un lucente biondo platino, verso la fine l’aspetto dell’istitutrice si fa trasandato, la ragazza indossa sempre maglioni logori e fuori misura e i suoi capelli diventano stopposi e smorti.

The Turning - Kate GIF

Anche i colori contribuiscono a raccontare la storia. All’inizio, e da una certa distanza, tutto, nella camera di Kate, suggerisce un’idea di comfort; ma ad un’occhiata più attenta, gli arredi, di un lussureggiante rosso cremisi, appaiono logori e fuori moda.

The Turning - Kate

Nel realizzare gli scenari, lo scenografo Paki Smith e la Sigismondi hanno preso spunto dalle opere dei pittori Caspar David Friedrich e Arnold Böcklin, e dalle fotografie spettrali di Francesca Woodman. Un dipinto di Friedrich è stato riprodotto sulla carta da parati in camera di Kate. I decori sembrano vivaci, finché non si vede la mano di Mackenzie Davis sfiorare la parete durante i titoli di coda. E’ allora che il velo dell’inganno scivola via: gli uccelli riprodotti sulla carta stanno cadendo dagli alberi e le foglie che li circondano sono nere e marce.

Le differenze tra il film e la novella

Nella novella di James, Miles è più giovane del protagonista di The Turning. La regista sceglie di renderlo adolescente per ottenere una maggiore tensione tra lui e Kate. Miles ha un lato oscuro che viene fuori solo con l’istitutrice; con la sorellina, è sempre affettuoso e protettivo. In un’intervista per la promozione del film, la regista ha dichiarato:

“Qualcosa che mi ha sempre affascinato è cosa si annida nel nostro Io nascosto, nel nostro lato più oscuro.”

The Turning, diversamente dalla novella, è ambientato negli Anni ’90, un’epoca che la regista definisce “arrabbiata” e “proiettata verso l’interiorità“. L’interiorità e l’inconscio umano, molto più delle esperienze paranormali vissute dall’istitutrice a Fairchild Estate, sono centrali nel film della Sigismondi. “Gli Anni ’90,” dice la regista, “erano un contesto perfetto in cui inserire Miles”, che risponde perfettamente all’immagine di adolescente ribelle e in guerra con il mondo. A confermare quest’idea, il fatto che il ragazzo abbia in camera il poster di un personaggio estremamente controverso ed icona degli Anni ’90, il frontman dei Nirvana Kurt Cobain.

La regista di The Turning mantiene il finale aperto del racconto di James. Lo spettatore, così come il lettore di The Turn of the Screw, è parte della storia: si lascia influenzare da ciò che vede e legge e corregge continuamente il suo punto di vista, fino ad offrire attivamente il suo contributo alla vicenda scegliendo il finale della storia. Il finale di The Turning è, però, diverso da quello della novella. Nel film della Sigismondi, il focus è sulla storia personale di Kate, ed è questa la novità rispetto ai precedenti adattamenti dell’opera di James.

Cattive influenze

Nei fratelli Fairchild, coesistono corruzione e bellezza. Floria Sigismondi ha detto in proposito:

“La vita è così – sotto la superficie, c’è qualcosa di oscuro.”

L’oscurità è stata instillata nei due bambini da due eventi traumatici che hanno preceduto l’arrivo di Kate a Fairchild Estate: la fuga della loro ultima istitutrice, Miss Jessel, e la morte di Peter Quint, il loro insegnante di equitazione. La relazione tossica tra Quint e Jessel, che dalla morte dei genitori di Miles e Flora vivevano entrambi nella proprietà e avevano sostituito, seppur per un breve periodo, le figure genitoriali, costituisce un elemento cruciale in The Turning. La scena iniziale del film mostra una Jessel terrorizzata che tenta di lasciare Fairchild Estate nel bel mezzo della notte, prima di venire fermata al cancello dal suo aguzzino. Da quel momento, nessuno rivede più la governante. Quanto a Quint, l’uomo perde la vita in seguito ad una caduta da cavallo. Tuttavia, pare che neanche la morte riesca a tagliare il cordone che tiene legati Miles e Quint. Anche dopo la morte del suo istruttore, infatti, il ragazzo continua a subire la sua cattiva influenza. Il personaggio di Miles incarna la perdita dell’innocenza e una mascolinità tossica tramandata di generazione in generazione. Le ossessioni di Quint si trasmettono a Miles, che rivolge a Kate attenzioni inappropriate e tutt’altro che richieste, come quando, di notte, sgattaiola in camera dell’istitutrice e si siede sul bordo del suo letto, per poi stamparle un brusco bacio sulla guancia quando la ragazza apre gli occhi. Nella sua intervista per IndieWire, la regista ha dichiarato:

“Lo sguardo maschile sempre vigile, onnipresente ma difficile da cogliere, è il vero orrore (in The Turning).”

Floria Sigismondi e il soprannaturale

L’approccio di Floria Sigismondi alla storia di James è peculiare. La regista, che ha dichiarato di credere nel soprannaturale, ha affermato:

“Se devi dirigere qualcosa, devi credere in ciò che stai dirigendo.”

Forse si deve proprio a ciò l’efficacia della narrazione di The Turning, che raggiunge il suo scopo suscitando una certa angoscia in chi lo guarda.

Sigismondi, che in un’intervista per Lucca Changes ha descritto la sua personale esperienza con il mondo degli spiriti, ha raccontato di aver vissuto delle esperienze paranormali anche a Killruddery House, l’imponente maniero irlandese del XVII sec. in cui è stato girato The Turning.

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