Rilasciata su Netflix la miniserie indiana Typewriter, interessante esperimento su una macchina da scrivere maledetta tra strani fantasmi e sette segrete.

 

Sujoy Ghosh ci regala un’inedita miniserie che richiama molti prodotti occidentali con protagoniste inquietanti presenze, con però una spruzzata di folklore del suo Paese. Typewriter rappresenta anche un interessante esperimento per l’India che vuole affacciarsi in produzioni moderne ed accattivanti. Grazie soprattutto ad un cast ben assortito ed una storia interessante, Ghosh è riuscito a suscitare l’attenzione del pubblico nel seguire un misterioso racconto in 5 episodi.

 

Maledizioni, fantasmi e macchine da scrivere

La storia di svolge a Goa, nella costa sud-ovest dell’India, dove Jenny e la sua famiglia tornano nella casa appartenuta ai nonni di lei. Jenny è sposata con Peter ed hanno due figli: Nick ed Anya. La donna aveva vissuto nella Villa Bardez quando era ancora molto piccola insieme alla madre ed al nonno. Quest’ultimo era uno scrittore di racconti horror e la macchina da scrivere al centro della storia apparteneva a lui. Purtroppo una notte, mentre stava scrivendo il suo nuovo romanzo: Il fantasma di Sultanpore, venne ucciso in circostanze molto misteriose. La giovane Anya ritroverà quella stessa macchina in soffitta, facendo partire una catena di eventi davvero misteriosi.

Typewriter

Sarebbe davvero riduttivo parlare solo di un oggetto maledetto al centro della storia, perché centrale sarà anche il tema del doppelganger. Infatti strane e frequenti apparizioni di versioni differenti di alcuni protagonisti alimenteranno il mistero di Villa Bardez. Senza dimenticare figure enigmatiche come Amit Roy, all’apparenza professore di matematica ma desideroso di entrare in possesso del cimelio della famiglia di Jenny.

Inoltre il punto di vista è spesso centrato su un gruppo di bambini del paese che hanno costituito un Club dei fantasmi, il cui compito è indagare sui misteri della Villa e sui nuovi proprietari. La leader del gruppo è Sam, figlia dell’ispettore di polizia Ravi Anand, ragazzina grintosa e che non si ferma di fronte a nulla per capire i misteri che avvolgono Goa. Insieme a lei ci sono anche il razionale Bunty e il simpatico Gablu, a cui si unirà anche il piccolo Nick per capire cosa stia succedendo nella sua nuova casa. La mascotte del gruppo è il cane Buddy, a cui si rivolgeranno più volte quando saranno in cerca di indizi nelle loro indagini.

Typewriter

 

Un innovativo esperimento seriale

Siamo sicuri che pensando ai membri del Club dei fantasmi vi saranno venuti in mente i ragazzini protagonisti di Stranger Things, esempi del filone di film anni ’80 con protagonisti giovanissimi catapultati in situazioni spaventose. Anche in questo caso la leader del gruppo è una ragazzina, senza particolari poteri ma con tanta determinazione. Inoltre il tema del doppelganger lo abbiamo già ritrovato proprio quest’anno in Us di Jordan Peele. In questo caso la situazione è diversa perché riguarda più una maledizione legata alla famiglia di Jenny rispetto alla pellicola del cineasta americano. Inoltre l’uso di pochi effetti speciali e non visivi, rende Typewriter ancora più calata nel reale nonostante la scia di morte che sconvolgerà Goa.

La bellezza di piattaforme come Netflix è anche nel distribuire prodotti di Paesi a noi lontani che forse non avremmo mai potuto vedere sui nostri schermi. Avverto anche che la serie non è doppiata ma, ovviamente, sottotitolata anche in italiano. I 5 capitoli che la compongono sono la giusta durata per raccontare una storia di fantasmi e maledizioni però da un punto di vista diverso da quello a cui siamo stati abituati. Provare per credere!