Una ferita aperta, l’apertura della trilogia

La routine di Salvatore, giornalista intento a scrivere un romanzo sulla pedofilia, viene stravolta dalla telefonata di Cosima, la badante della madre, che lo informa della morte di quest’ultima. Dopo molti anni, l’uomo farà così ritorno in Puglia, nel suo paesino natale, dove il figlioletto di Cosima farà riaffiorare in lui il ricordo del fratello Francesco, morto quarant’anni prima in circostanze misteriose. In un torrido giugno, mentre la comunità si prepara per la festa di San Giovanni, scrittura e realtà inizieranno a seguire un unico filo conduttore, alternando le vicende di Salvatore con quelle del libro che sta scrivendo, una storia di delitti e colpe, morti atroci e bambini privati della loro spensieratezza, dove gli “orchi” esistono davvero e sono molto più terribili di quelli delle fiabe. Fra incubi e ricordi, Salvatore si ritroverà ad affrontare la scelta più difficile: assecondare la sua vera natura o combatterla per scoprire la verità sepolta nel suo passato.

“Una ferita aperta”, primo romanzo di una trilogia, prende spunto da fatti realmente accaduti a Gravina, con la vicenda di Ciccio e Tore.

una ferita aperta

La storia che Salvo Fuggiano racconta ne UNA FERITA APERTA, pubblicato da Les flaneurs editore, è una di quelle che facilmente potrebbero trarre in inganno il lettore. Si parte con le tradizionali tonalità di un romanzo tranquillo, che conduce chi lo legge pagina dopo pagina in un mondo che poco si discosta da quello che conosciamo, per poi attrarlo in un baratro di “silenzio” dal quale difficilmente si riesce ad uscire. Si tratta di un giallo che mette al centro delle vicende Salvatore, un giornalista freelance trasferitosi in Abruzzo, che ad un certo punto decide di dedicarsi alla stesura di un giallo. Ma in un giorno qualunque, mentre è intento a scrivere, riceve una telefonata che cambierà il lineare scorrere degli eventi: infatti, Cosima, la badante della madre, lo informa della morte della donna. Così, a distanza di anni, Salvatore si ritrova a far ritorno nel suo paese , paesino del sud Italia che gli ha dato i natali: un ritorno alle origini, un miscuglio di emozioni e ricordi che porteranno l’uomo in un mondo che credeva dimenticato, dove si dipanano le pagine del giallo che sta scrivendo, una storia cruenta di delitti e di colpe, una vicenda di bambini innocenti e di atroci morti. E proprio a partire dal ritorno nel suo paese che la narrazione diventa più serrata, i personaggi infittiscono la loro psicologia e da apparenti comparse si trasformano in attori principali di azioni colpevoli ed omicide. Persino l’innocenza dei bambini viene corrotta all’interno della narrazione . Si tratta di un romanzo capace di metterci di fronte il male che quotidianamente si nasconde negli anfratti della nostra vita e che, sempre più spesso, emerge grazie a tristi colonne di giornale.

Una ferita aperta

Fatti di cronaca nera che si trasformano in narrazione e che romanzano ciò che, in realtà, così romanzato non è. Il testo è suddiviso in due diverse narrazioni, che si diversificano per lo stile con cui vengono scritte. Il lettore potrà perdersi, pertanto, lungo questi due sentieri che vengono tracciati, per poi tornare ad un centro, che tira le fila dei fatti narrati e raggruppa tutte le vicende in un unico finale mozzafiato.

Il regista Dario Piana (Le morti di Ian Stone) sta lavorando per farne una fiction. Il libro su Amzon e’ tra i primi 100 ebook piu’ venduti nella categoria thriller.

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