Arriva oggi nelle sale italiane Watcher, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy. Watcher è un ottimo thriller psicologico diretto dalla regista Chloe Okuno con protagonista assoluta Maika Monroe, che torna al genere che l’ha resa celebre con l’iconico e acclamato It Follows di David Robert Mitchell.

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Accolto in modo straordinario al Sundance Film Festival dove è stato presentato in anteprima mondiale, Watcher è un thriller/horror psicologico d’autore e al femminile, capace di giocare con gli stilemi del genere mentre sviluppa con attenzione tematiche sociali d’attualità (gaslighting, stalking, alienazione per citarne alcuni). Ottima la prova attoriale di Maika Monroe, la quale è stata molto applaudita dal pubblico del Sundance e salutata con recensioni entusiastiche.

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A firmare la sceneggiatura (con Zack Ford) e la regia è la talentuosa Chloe Okuno, che debutta al cinema dopo una serie di cortometraggi e dopo essersi fatta apprezzare per aver diretto “Storm Drain”, considerato tra i migliori segmenti dell’antologia horror V/H/S/94.

Trama

Julia, una giovane donna, si trasferisce a Bucarest per seguire il marito nel suo nuovo lavoro. Mentre cerca di integrarsi nella nuova realtà, la città viene sconvolta dagli omicidi di un serial killer. Isolata e senza riuscire a comunicare, Julia si lascia suggestionare dagli avvenimenti fino ad accorgersi di essere costantemente osservata da un uomo dal palazzo di fronte. Tra realtà e paranoia, Julia sprofonda in un vero e proprio incubo ad occhi aperti a cui nessuno sembra credere. Nemmeno il marito.

Alienazione

Julia, una volta trasferitasi con il marito a Bucarest, inizia a soffrire terribilmente di solitudine. Totalmente alienata dal mondo esterno in quanto non parla la lingua del posto. Scelta molto interessante e senz’altro azzeccata è stata quella ( io ho visto il film in lingua originale, l’inglese) di non tradurre, nemmeno con i sottotitoli, i dialoghi in rumeno. Chi si trova a guardare il film empatizza molto con la protagonista. Diventa Julia stessa, spettatore della propria vita. Rimane totalmente esterno a certi dialoghi e da certi momenti, creando così un vuoto importante e un senso di non appartenenza.

Un film ansiogeno e angosciante. Una pellicola che purtroppo, come ha dichiarato la regista stessa, mostra una realtà molto spesso vissuta dalle donne: “Viviamo il mondo in modo diverso dagli uomini e quando proviamo a esprimere ciò che proviamo, veniamo spesso messe in dubbio, definite paranoiche, irrazionali o eccessivamente sensibili, e questo può farci cominciare a dubitare di noi stesse”.

Il film dura 90 min circa. Un’ora e mezza di tensione, solitudine, angoscia e rabbia. Rabbia di non essere credute, di rimanere a lottare sole. Una visione che mette alla prova lo spettatore per la grande frustrazione che proverà. Lo spettatore diventa Julia e come lei sa che ha ragione, sa che c’è qualcosa che non va. Percepisce gli occhi poggiati su di sè e l’impossibiltà di fuggire.

Ottima prova attoriale di Maika Monroe che si riconferma un’ottima attrice perfettamente calata nel ruolo. Ottima anche la figura di Weber, interpretato da un ottimo e in splendida forma Burn Gorman. Gorman è noto soprattutto per le sue interpretazioni in Il cavaliere oscuro-Il ritorno di Christopher Nolan. È apparso in numerose produzioni vincitrici di BAFTA ed Emmy®.

Un film assolutamente consigliato. Andate in sala a vederlo

Classificazione: 3.5 su 5.