Uscito il 17 dicembre su Amazon Prime Video, Weekend è un thriller italiano che merita assolutamente di essere visto. Seppur con qualche difetto, il film di Riccardo Grandi è sicuramente un buon prodotto.

Trama

Quattro amici si risvegliano in una baita di montagna in mezzo al niente dopo essere stati sedati e rapiti. Mentre fuori infuria una tempesta di neve, trovano un biglietto che rivela perché sono stati portati lì: uno di loro sa di più sulla morte di Alessandro, un loro amico deceduto in circostanze misteriose sette anni prima, e il prezzo per la libertà è che questo segreto venga confessato.

Recensione

Non è un tipico giallo, ma nemmeno un thrilling (giallo all’italiana): il soggetto e lo sviluppo della trama non sono forse così originali a livello internazionale ma sicuramente non caratterizzano i filoni tipici della produzione nostrana.

Un’ambientazione vincente

La novità, quindi, sta proprio nel distacco dalla produzione italiana recente e passata, per una narrazione dai tratti più internazionali. A essere senza dubbio molto suggestiva è l’ambientazione: una baita immersa nel nulla, circondata da boschi ricoperti da neve. I protagonisti sono completamente isolati: non possono fuggire, non possono chiedere aiuto. L’unica speranza è che uno di loro quattro confessi la verità. Vincente anche l’alternanza tra esterni e interni: la baita viene ben sfruttata fin dall’inizio in quanto nucleo della narrazione. Anzi, delle narrazioni, in quanto parallelamente ci vengono mostrati anche molti flashback, ambientati nello stesso posto: una notte di divertimento, spensieratezza e sesso, una notte che culminerà con la morte di Alessandro avvenuta appunto sette anni prima. Anche l’uso degli esterni è appropriato: all’inizio e alla fine, quando il climax raggiunge il livello più alto.

I personaggi principali

Anche i quattro personaggi principali (più il quinto, nei flashback) sono piuttosto interessanti: costituiscono quattro (micro)mondi, mondi pieni di segreti, rimorsi e rancori, mondi che purtroppo vengono solo abbozzati in una narrazione (quella cinematografica) costretta a condensare tutto in nemmeno un’ora e mezza.

Sicuramente Weekend avrebbe funzionato ancora meglio se sotto forma di miniserie: i personaggi sono interessantissimi e potevano essere approfonditi in maniera più minuziosa, evitando di cadere in stereotipi e banalizzazioni che in più di un caso diventano la soluzione scelta per non allungare e complicare la narrazione. In poche parole, quindi, nonostante l’ottimo risultato, si poteva osare di più soprattutto, appunto, nello sviluppo del background di alcuni personaggi (due di questi, purtroppo, finiscono per rivelarsi terribilmente banali). Il film, però, funziona e questo non si può negare: l’ambientazione suggestiva, un mistero che, come un gomitolo, si srotola pian piano rivelando sorprendenti verità e un uso intelligente dei colpi di scena, fanno sì che ogni spettatore resti incollato allo schermo fino al finale.

Conclusioni

Weekend è un film che merita di essere premiato, una ventata d’aria fresca nel nostro panorama cinematografico (e in particolar modo nel thriller italiano). Tuttavia, resta un po’ d’amaro in bocca perché, forse, si poteva fare meglio.

In ogni caso guardatelo: non ve ne pentirete.