In Zombie revival, di Francesca Mogavero, c’è spargimento di sangue e budella, ma anche situazioni bizzarre, personaggi indimenticabili, e tanta ironia

Negli anni della pandemia una rimpatriata fra ex compagni di scuola si trasforma in una lotta per la sopravvivenza quando uno  zombie penetra nella villa dove il gruppo si è riunito per i festeggiamenti. L’incubo ha inizio!

Francesca Mogavero è nata e cresciuta a Torino, ma è di origine lucana e siciliana – se andiamo ancora più indietro, nel suo sangue si scontrano e si conciliano greci, normanni, arabi e rumeni, sarà per questo che ama viaggiare e all’università ha scelto lettere antiche. È nata il 3 luglio 1986 in un pomeriggio di grandine, quindici anni esatti dopo la morte di Jim Morrison. Le sue elucubrazioni non si trovano stampate sulle magliette né sui biglietti dei cioccolatini e non fuma perché è asmatica, preferisce il vino rosso; però, come il Re Lucertola… anzi, come una lucertola e basta, corre veloce, ha una pelle che col sole va d’accordo e se perde la coda dopo ricresce più forte. Un dinosauro di quasi un metro e ottanta, insomma. È un’editrice indipendente, ha lavorato come libraia part-time, scrive recensioni e racconti, offre servizi editoriali e una volta alla settimana parla di lettura, scrittura ed eventi letterari su Radio G.R.P. Appena può va a Londra e ai concerti, oppure si rifugia tra gatti, remainder e colline, ascoltando dischi e guardando film e qualche partita in ottima compagnia. Nel 2021-2022 ha vinto una borsa di studio per la Scuola Annuale di Scrittura Belleville (Milano).

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«Pallino!» sobbalza Ludovico. Non sembra felice, anzi, a un tratto appare pallido.
Il felino si trascina per la cucina a testa bassa, lasciando macchie di umido e di terra e un odore pestilenziale dietro di sé.
«È tuo?» Abbiamo in comune l’amore per i mici, non lo sapevo! Certo il suo ha un nome imbarazzante ed è anche uno zozzone.
«Sì… era» balbetta.
«Era?»
«È morto l’altro ieri»