Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet (Scream V e VI), ci offrono una nuova esperienza horror con Abigail, in arrivo nelle sale italiane dal 16 maggio. Protagonista è la giovanissima Alisha Weir, attrice e cantante irlandese nota soprattutto per Matilda The Musical, qui nei panni di Abigail, una ragazzina con la passione per la danza e figlia di un misterioso volto della malavita, che viene rapita da un gruppo di criminali per ottenere un ingente riscatto e rinchiusa in una villa isolata. Il gruppo, però, si renderà presto conto che la ragazza è tutt’altro che ordinaria.

La locandina italiana ufficiale del film

Nei panni dei rapitori troviamo invece Melissa Barrera (Scream franchise, Sognando a New York – In the Heights), Dan Stevens (Gaslit, Legion), Kathryn Newton (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Freaky), William Catlett (Black Lightning, True Story), Kevin Durand (Resident Evil: Retribution, X-Men le origini – Wolverine) e Angus Cloud (Euphoria, North Hollywood), a cui il film è dedicato. Completano il cast Matthew Goode e Giancarlo Esposito.

La trama

Dopo che un gruppo di aspiranti criminali ha rapito una ballerina dodicenne, figlia di un noto personaggio della malavita, tutto ciò che devono fare per riscuotere un riscatto di 50 milioni di dollari è sorvegliarla per una notte. In una villa isolata, i rapitori iniziano a sparire uno dopo l’altro e scoprono, con crescente orrore, di essere intrappolati con una ragazzina vampiro.

Il trailer ufficiale italiano del film

Un rollercoaster di satira, autoironia e gore

Come per Scream (2022) e Scream VI (2023), Bettinelli-Olpin e Gillet farciscono questo film con un’abbondante dose di sarcasmo, black humor e sequenze gore. Una combinazione che soddisfa e funziona, ma soprattutto che intrattiene. Abigail evoca chiaramente le influenze di film iconici come Dal Tramonto all’Alba, dal punto di vista della trama. Il gruppo di criminali riuniti nello stesso posto e costretti a lottare contro mostri assettati di sangue, è il punto in comune tra questi due film così diversi e distanti. Dai riferimenti ai tipici strumenti “ammazzavampiri” – aglio, paletti di legno, croci e così via – alla citazione a True Blood e Anne Rice, Abigail è un film che non si prende volutamente sul serio. Non manca poi il collegamento con i classici Universal: il personaggio di Lambert (Giancarlo Esposito), potrebbe essere considerato un omaggio al regista Lambert Hyllier e al suo La figlia di Dracula (1936), aggiungendo quel tocco di nostalgia in più per gli appassionati del genere.

Da sinistra: Dean (Angus Cloud), Sammy (Kathryn Newton), Abigail (Alisha Weir, di spalle), Peter (Kevin Durand), Frank (Dan Stevens, background), Joey (Melissa Barrera) e Rickles (Will Catlett).

Un piccolo demonio in pizzi e merletti

Il fulcro del film è sicuramente il personaggio di Abigail, una giovane vampira dalla forza spaventosa. La sua presenza richiama a tratti il personaggio di Claudia di Intervista col Vampiro – interpretata magistralmente da una giovanissima Kirsten Dunst -, ma con un tocco di malizia e ferocia unico. La casa blindata diventa un palcoscenico perfetto per il confronto tra i banditi e la giovane vampira, creando tensione e intrighi in ogni scena. Da premiare, inoltre, il trucco ben fatto su Alisha Weir per la realizzazione dei denti aguzzi e inquietanti.

Alisha Weir as Abigail in Abigail, directed by Matt Bettinelli-Olpin & Tyler Gillett.
Abigail con il suo tutù insanguinato.

Una rielaborazione creativa degli stereotipi dell’horror

Presentare ad un pubblico sempre più esigente come quello odierno un altro film sui vampiri, non è di sicuro un compito facile. Eppure Abigail non si abbandona alla banalità, si distingue anzi per la sua capacità di partire dagli stereotipi tipici del genere horror per rielaborarli in una commedia nera splatter convincente e coinvolgente. I personaggi sono tutti dotati di una backstory, che li rende più originali e gradevoli. La sceneggiatura di Stephen Shields ((Hole – L’abisso, Zombie Bashers) e Guy Busick (Scream Franchise, Finché morte non ci separi), è coerente e lineare, fatta eccezione per alcuni momenti in cui rallenta un po’ la narrazione. I registi riescono a giocare con le aspettative dello spettatore, offrendo momenti di suspense lungo tutto il film. Il risultato è un’opera che riesce ad essere sia divertente che inquietante, mantenendo sempre un equilibrio delicato tra i due toni.

Melissa Barrera nel ruolo di Joey in una scena del film

Uno spassoso bagno di sangue

In conclusione, Abigail si rivela un’esperienza cinematografica appagante per gli amanti dell’horror che cercano qualcosa di fresco e innovativo. Con la sua combinazione di elementi comici, gore e suspense, il film offre una visione unica e divertente di questo sottogenere cinematografico del mondo horror. Se avete voglia di un film che possa strapparvi una risata e soddisfare il vostro gusto per lo splatter, Abigail non vi lascerà a bocca asciutta.

Classificazione: 3 su 5.

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