Attitudini, debolezze e peculiarità contraddistinguono l’essere umano. Sulla Terra e negli Oceani, tuttavia, vivono almeno altre 8,7 milioni di specie animali. Madre Natura ha riversato le proprie folli idee, visioni e perversioni negli esseri che ogni giorno disorientano la scienza. Vertebrati e invertebrati meravigliano e spaventano, stupiscono e inorridiscono. Ma ripugnanza, brutalità e dissolutezza sono nullaggini. Ciò che conta è sopravvivere: l’istinto di autoconservazione plasma le più eccentriche assurdità animali.

La Saiga, o antilope delle steppe, risalta per la flessibilità e l’imponenza del suo naso. Grazie al particolare apparato respiratorio, l’animale filtra l’aria calda durante la stagione estiva e la riscalda prima che giunga ai polmoni in inverno.

Animali: quando il maschio è soltanto sperma

Perché i maschi dovrebbero essere grandi quanto le femmine, avere organi complessi e condurre una vita indipendente… se devono soltanto fornire lo sperma per la continuazione della specie? Spesso lottano per l’accesso alle femmine: i più grossi hanno un vantaggio. Altre volte i maschi contribuiscono all’allevamento della prole. Ma ci sono casi in cui non è richiesto nulla di tutto ciò. Trovare una femmina per farsi nutrire è una tendenza di invertebrati marini, che vivono spesso a grandi profondità; ma anche di certi vertebrati come i lifiiformi ceratioidi: un gruppo di pesci che comprende 100 specie, tra cui il pesce rospo. Una femmina di ceratioide può essere lunga, ad esempio, 25 cm, mentre il maschio può faticare a raggiungere i 4 cm. Quest’ultimo, come è facile immaginare, deve soltanto trovare una partner. Dopodiché, trascorrerà la sua esistenza saldato al corpo della femmina, per farsi nutrire e fornire sperma.

Alcune femmine di rana pescatrice hanno più di un maschio attaccato. Il record noto è di otto.

La sula di Neboux e il cerchio invalicabile

La sula di Neboux è un uccello marino. Può vantare delle zampe azzurre, oltre a delle abitudini particolari. Essa infatti non costruisce nidi: depone le uova per terra. Per tracciare la zona di delimitazione si serve del guano, che schizza intorno a sé formando un anello bianco. Una volta schiuse le uova (da una a tre), i piccoli si ritrovano in un cerchio prodotto da escrementi d’uccello. E guai, a lasciarlo! La sula non ammette eccezioni: se un piccolo è all’interno dell’anello, ne ha cura; se è fuori, lo ignora. Il biologo Stephen Jay Gould riporta la sua esperienza personale:

Bastava che un singolo dito dei piedi si posasse dentro l’anello per suscitare subito una tempesta di grida rauche, di atteggiamenti minacciosi e beccate.

È possibile, tuttavia, insinuare un dito attraverso la parte più esterna dell’anello e non ottenere reazioni da parte dell’animale. Ciò accade perché il vero confine è rappresentato da un cerchio invisibile alla metà dell’anello.

Sula di Neboux su una roccia vulcanica.

Gli animali che sfidano Dio

Alcuni pensano che la natura sia una creazione o un dono di Dio. Gli icneumonidi, un gruppo di imenotteri affini alle vespe, potrebbero offrire una prospettiva diversa sulla questione. Tali animali depongono le uova in un ospite ancora in vita (bruchi, afidi, ragni…) Da Introduction to Entomology (Kirby e Spence, 1996):

In quest’operazione strana e apparentemente crudele, una circostanza è davvero degna di nota. La larva dell’icneumonide, pur cibandosi ogni giorno, forse per mesi, all’interno del bruco, e pur avendone divorato infine quasi ogni parte eccezion fatta per il tegumento e per gli intestini, evita sempre con cura di ledere gli organi vitali, come se si rendesse conto che la sua esistenza dipende da quella dell’insetto da lei predato!… Quale impressione farebbe su di noi un caso simile fra le razze dei quadrupedi? Se per esempio si dovesse trovare che un animale… si nutre all’interno di un cane, divorandone solo quelle parti che non sono essenziali alla vita, facendo bene attenzione a non offenderne il cuore, le arterie, i polmoni e l’intestino, non dovremmo considerare un tale caso un perfetto prodigio, un esempio di un controllo di sé istintivo e quasi miracoloso?

Vespa icneumonide che depone le uova in un bruco.

Folletto, squalo o alieno?

Squalo della Groenlandia, squali tappeto, squalo coccodrillo, squali dal collare: Madre Natura ha plasmato gli squali con un certo virtuosismo. Nessuno, però, può fronteggiare la bizzarria dello squalo goblin.

Anche detto “squalo folletto”, per la sua somiglianza con un folletto giapponese, è una creatura abissale. Possiede un muso a forma di lama, proteso sulle mascelle estendibili ricoperte da denti. Tale “corno” gli permette di cogliere le minime variazioni di carica elettrica dell’acqua provocate dalla preda. La pelle è rosea, poiché semitrasparente. Lo squalo goblin vive nell’oceano, a centinaia di metri di profondità. Qualcuno è riuscito a pescarlo al largo delle coste giapponesi, del Portogallo, della Nuova Zelanda e del Messico. Ma non solo. Si tratta infatti di una specie ancora avvolta nel mistero: soltanto studi e ricerche potranno mistificare l’ombra che incombe su tale creatura. Finché non accadrà, lo squalo goblin resta degno di essere paragonata ad un alieno.

Incesti animali

Esistono delle specie in grado di cambiare sesso. Il motivo? Raggiungere il massimo numero di nascite o equilibrare i gruppi. In un ambiente dove sono presenti dieci femmine e un maschio, ad esempio, un esemplare femmina che decida di trasformarsi in maschio avrà una ricompensa maggiore.

L’eccezione al fenomeno è rappresentata da un acaro parassita: l’Histiostoma murchiei. In questo caso, le femmine possono “creare” i propri mariti. La femmina depone le uova. Nascono dei maschi, che si riproducono con la suddetta e muoiono. La femmina, adesso, è in grado di produrre centinaia femmine diploidi – cioè con un doppio patrimonio genetico: quello del padre e della madre, a differenza dei maschi nati in precedenza, che ne avevano soltanto uno ed erano perciò aploidi. In altre parole, Histiostoma murchiei può deporre uova senza essere fecondato. La specie, cioè, ha acquisito la capacità di riprodursi anche in assenza di maschi. Il tutto avviene attraverso un incesto. Le ultime nasciture sono il risultato dell’accoppiamento tra la loro madre e i fratelli ormai morti.

Histiostoma murchiei.

La tavolozza della vita attinge da un punto misterioso nell’infinità dell’universo. Pellicce, piumaggi, criniere, pelli e squame colorano il mondo. Oltre le pendici del monte Morte, creature di ogni specie sussurrano all’uomo il principio di non attaccamento. Accettare il ciclo di morte e rinascita. Non crucciarsi per l’eterno divenire. Ricordare le parole di un saggio indiano:

“L’uomo appartiene alla Terra. La Terra non appartiene all’uomo”.

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Fonti: Quando i cavalli avevano le dita (Stephen Jay Gould, 1983); Il libro degli esseri a malapena immaginabili (Caspar Henderson, 2012).