Dune.
Curioso come siano solo 4 lettere ad incorniciare un’opera mastodontica come quella partorita dalla penna di Frank
Herbert
. “Senza Dune, Star Wars non sarebbe mai esistito” dichiarò un certo George Lucas.
Dopo un film del 1984 siglato David Lynch ed un leggendario non-finito targato Jodorowsky, serviva qualcuno dal grande talento e coraggio per raccogliere un’eredità simile e portarci nuovamente su Arrakis ad ammirare il suo oceano di dune ocra.
Serviva qualcuno come Denis Villeneuve.


Quello che troverete ad aspettarvi nelle sale è un film epocale.
Uno di quei lavori destinati a rimanere nell’indice del grande libro del Cinema per i tempi a venire, gargantuesco ed ipnotico come le volute di Spezia che avvolgono i Fremen nel loro girovagare e resistere contro il potere di un impero spietato, parassitario, opprimente.
Incredibile come le tematiche di un romanzo tanto “vecchio” possano adattarsi al nostro mondo ora più che mai, un mondo in cui trivellazioni, deforestazioni e catastrofi varie ed eventuali stanno dipingendo scenari tanto sinistri da non sfigurare al confronto con la “fantascienza”.

Chani, interpretata da Zendaya

Tecnicamente la pellicola di Villeneuve è un capolavoro.
Ci torviamo di fronte ad un affresco in perenne evoluzione e mutamento, regia e fotografia magistrali, un comparto sonoro capace di farvi venire la pelle d’oca ben più di una volta prima dello scorrere dei titoli di coda.
Dal design dei veicoli a quello dei personaggi, dalla scelta delle musiche a quella dei silenzi, Dune vi avvolgerà nel
caldo abbraccio di un deserto spietato, una distesa di rancore in cui ci si nasconde e ci si saluta “porgendo” la propria
umidità (sputando) perché l’aridità regna al di sopra di ogni altro potere.
Percepirete ogni ronzio, ogni sbuffo di vento sulla sabbia, coglierete ogni dettaglio di questo caleidoscopio di sensazioni ed istantanee eteree, eleganti, magnetiche.

La pellicola scorrerà liscia come olio per più di due ore e mezza e – credetemi – ne vorrete ancora…
Ma per questo dovremo aspettare il secondo capitolo, per il momento ben oltre la linea lontana dell’orizzonte.
Di una cosa a questo punto sono praticamente certo: ne varrà la pena.
L’epopea di Paul Atreides muove di nuovo i primi passi su quell’enorme schermo bianco che per mesi e mesi abbiamo dovuto salutare, e di fronte alle immagini che Villeneuve dipinge per noi un po’ di commozione non può mancare.
Grande, grande film dall’anima immensa.
Non commettete l’errore di perdervelo.

Dune, di Denis Villeneuve, nelle sale da giovedì 16 settembre 2021 con Warner Bros!

Leggi anche -> “Dune – Tra le sabbie del mito”, un saggio in attesa del film

Leggi anche -> Malignant, recensione no-spoiler del nuovo horror di James Wan