Usciva nelle sale italiane il 16 aprile del 2004 Evilenko, scritto e diretto dall’ italiano David Grieco. Il film è tratto dal romanzo dello stesso Grieco intitolato “Il comunista che mangiava i bambini” ed è ispirato alla storia di Andrej Romanovič Čikatilo, uno dei più perversi Serial Killer di tutti i tempi.

La Trama

Alla fine degli anni Ottanta, l’ex Unione Sovietica è sconvolta da una serie di terribili delitti. Il caso viene affidato al giovane magistrato nonchè comunista modello Vadim Timurovic Lesiev. A lui tocca stanare il Mostro, il misterioso psicopatico colpevole di aver violentato, ucciso e divorato più di cinquanta ragazzini.
Andrej Romanovic Čikatilo alias Evilenko, insegnante di Storia Russa in un orfanotrofio di Mosca è il Serial Killer pedofilo e cannibale in questione ma, membro addirittura del KGB, sembra essere totalmente al di fuori di ogni sospetto…

Pellicola dalle atmosfere lugubri dovute al freddo grigiore che la fotografia di matrice espressionista riesce a trasmettere, il film non mostra i raccapriccianti dettagli degli omicidi, nè esplicita gli orridi atti commessi dal Mostro di Rostov, così come veniva chiamato. Il regista preferisce fornire un’analisi mirata alla psicologia del personaggio in questione architettando una riflessione sociale, politica e culturale sulle conseguenze psicopolitiche negli anni della Perestrojka.
Grieco vuole sottolineare gli aspetti più terrificanti della mente e del comportamento di un uomo, all’apparenza membro stimato del partito comunista, in realtà fortemente destabilizzato dal cambiamento della società. Per questo tende ad approfondire e delineare meno gli altri personaggi, secondari o antagonisti, rispetto a quello principale.

Due grandi interpreti


Il difficile ed ingrato compito di affrontare un personaggio del genere viene dato a Malcolm McDowell (Arancia Meccanica) che lo interpreta alla perfezione. Glaciale, dogmatico, crudele, l’attore riesce a trasferire tutta la perversione di Evilenko tramite il tratto principale del Serial Killer in questione: lo sguardo.
Tuttavia è da sottolineare il grandissimo lavoro che Giancarlo Giannini ha compiuto sul suo doppiaggio, donandogli una voce rauca che è al tempo stesso timida e effemminata, ma anche ferma e decisa esaltando così la crudeltà di questo individuo e completando perfettamente il lavoro di McDowell.


E’ principalmente per il suo interprete, infatti, che Evilenko è meritevole di essere visto. Grieco racconta la corretta evoluzione della vicenda ed i fatti così come si sono svolti, sorvolando sui dettagli macabri ma soffermandosi sui diversi arresti avvenuti e sul continuo sfuggire alle autorità di Čikatilo. Il ritmo forse non riesce sempre a mantenere alta la soglia dell’attenzione, ma la pellicola sottolinea le incredibili capacità ipnotiche del Mostro e conclude con un’ eccezionale confronto tra McDowell e Marton Csokas. Un finale degno di nota.

Il vero volto di Evilenko

Andrej Romanovic Čikatilo

Tra la pellicola e la realtà ci sono piccole differenze, quel che non cambia però è l’efferratezza dei delitti compiuti da Čikatilo.
Ma com’ è diventato Evilenko?
Andrej nasce nel 1936 in un piccolo villaggio e la sua infanzia, come quella di molti serial killer, fu particolarmente traumatica. L’URSS entrava in guerra con la Germania, e tra bombardamenti e la cattura del padre da parte dei nazisti, fame e povertà erano ovunque e Čikatilo iniziò a manifestare i primi problemi. I frequenti episodi di incontinenza notturna erano puniti fortemente dalla madre, con la quale dormiva, e il bambino veniva giornalmente umiliato e picchiato. Tuttavia, nonostante venisse deriso anche a scuola dai compagni (dai quali veniva considerato strano) ebbe dei buoni risultati nello studio e riuscì a ottenere il diploma. Crescendo i suoi problemi si trasferirono nella sfera intima. Andrej era di fatto impotente ma capì presto che il suo piacere sessuale era associato alla violenza. Non si sa come, però, dopo essersi sposato nel 1963 riuscì ad avere (nonostante una vita sessuale inesistente della quale la moglie si lamentava spesso) un figlio ed una figlia.

Andrej diventa il Mostro di Rostov

Dopo aver ottenuto una laurea in Lingua e Letteratura Russa provò la carriera di insegnante. Non riuscì però ad ottenere mai il rispetto dei suoi alunni continuando a sentirsi costantemente umiliato come quando andava a scuola da bambino. Ed è nel ruolo di maestro che iniziò ad abusare dei suoi studenti. Tuttavia le autorità scolastiche si limitarono a licenziarlo, piuttosto che denunciarlo alle autorità. Così trovò lavoro come commesso viaggiatore. Un’ occupazione perfetta, che gli consentiva di spostarsi continuamente e compiere così i suoi crimini sempre in luoghi differenti.

“E’ un uomo molto alto, dritto come una colonna, con occhi azzurri molto chiari. Non piaceva ai bambini. Abbiamo saputo che è stato mandato via, c’erano stati dei problemi perché molestava le bambine” (Testimonianza dei vicini di casa di Chikatilo quando questi insegnava)

Il primo omidio avvenne nel 1978, in una cittadina vicino a Rostov. Qui attirò una bambina di 9 anni in una vecchia casa e tentò di stuprarla. Quando la bambina provò a scappare la pugnalò e mentre la uccideva raggiunse l’apice del piacere sessuale. Questo episodio gettò le fondamenta del suo Modus Operandi, in quanto accoltellare donne e bambini (ed in seguito anche straziarne i corpi a morsi) divenne il suo unico modo di procurarsi piacere sessuale.

La casa dove avvenne l’omicidio

Durante i successivi 10 anni venne arrestato e rilasciato innumerevoli volte per differenti motivi. Mancanza di prove, conoscenze, sospetti errati. Uccise e cannibalizzò donne, adolescenti e bambini fino al 1990 anno del suo arresto definitivo. Andrej Romanovic Čikatilo confessò 56 omicidi indicando la posizione di corpi mai trovati, sepolti in boschi differenti nei dintorni delle città da lui visitate per lavoro.
Nonostante i suoi tentativi per fingersi pazzo e ottenere l’infermità mentale, il Mostro di Rostov fu condannato a morte dopo che il presidente russo Boris El’cin rifiutò un suo ultimo appello di grazia. Morì con un colpo di pistola alla nuca, nella prigione di Rostov il 14 febbraio 1994.

Il macellaio di Rostov durante il processo

Curiosità

  • Le splendide ed ipnotiche musiche del film Evilenko create da Angelo Badalamenti sono accompagnate dalla meravigliosa voce della compianta Dolores O’Riordan (Cranberries)
  • La storia di Andrej Romanovič Čikatilo era già stata portata sullo schermo nel 1995 in Cittadino X di Chris Gerolmo;
  • Nel film Evilenko è un agente del KGB, mentre nella realtà non ebbe mai alcun legame ufficiale con gli organi istituzionali;
  • La pellicola è stata realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
  • Si crede che Čikatilo riuscisse a ipnotizzare con lo sguardo i bambini per convincerli a farsi seguire senza resistenza;
  • E’ il film d’esordio di David Grieco che, fulminato dalla storia del Mostro di Rostov, agli inizi degli anni novanta partì per l’Ucraina per seguire il processo di persona.