Da poco uscito nelle sale cinematografiche italiane, Freaky è la nuova commedia horror di Christopher B. Landon, già regista di Manuale scout per l’apocalisse zombie (2015) e dei due riuscitissimi film del dittico Auguri per la tua morte. Prodotto dalla Blumhouse, il film ripropone le vicende già viste nei film Freaky Friday (quello del 1976 con Jodie Foster e Barbara Harris e quello del 2003 con Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis) ma in salsa slasher.

Trama

Millie Kessler (Kathryn Newton) è un’adolescente timida ed emarginata che con i suoi due migliori amici cerca di sopravvivere in quella giungla che è il liceo, popolato da bulletti ostinati e insegnanti che non perdono occasione per mortificarti. Con alle spalle una famiglia composta da una sorella poliziotta e una madre alcolista, che cerca ancora di superare la morte del marito, Millie ha difficoltà relazionali – non si dichiara al ragazzo che le piace e cerca di evitare la partecipazione al ballo scolastico – e si lascia “vivere” dagli avvenimenti, senza prendere mai in mano la situazione. La sua vita subirà una svolta quando diventa l’obiettivo di un serial killer (Vince Vaughn): quando questi la pugnala con un’arma dai magici poteri, i due si scambiano i corpi, trovandosi a vivere l’una la vita dell’altro.

Lo schema

La tendenza di Landon, almeno negli ultimi film, è quella di utilizzare il canovaccio di commedie famose per poi costruirci su scenari slasher; l’abbiamo visto con Auguri per la tua morte, in cui riprende Ricomincio da capo, mentre ora con Freaky ci troviamo di fronte all’espediente dello scambio dei corpi e, quindi, delle vite, visto in numerose commedie oltre che nei già citati Freaky Friday. Il killer psicopatico si ritrova quindi intrappolato nel corpo di un’esile biondina sedicenne, mentre Millie cercherà di fermarlo girando nel suo grosso e ingombrante corpo da uomo di mezza età. Inoltre, il film ci dice, se i due non riusciranno a ritornare nei rispettivi corpi entro la mezzanotte, lo scambio sarà definitivo. Mentre nello schema delle commedie lo scambio dei corpi serve ai due protagonisti, che inizialmente battibeccano, per imparare a comprendersi in modo tale che giusto allo scoccare della mezzanotte i due, tornati nei propri corpi, possano abbracciarsi e dimenticare le divergenze, in Freaky i personaggi sono mossi da ben altro. Lui, grazie al suo nuovo aspetto rassicurante, può attrarre più facilmente le vittime e di certo non intende rinunciare a questo nuovo privilegio; lei, frustrata dalla prospettiva di rimanere per sempre così e di essere di fatto ricercata, mentre il vero killer continua indisturbato la mattanza, comincia a rendersi conto di dover iniziare ad agire – ora che la sua vita le sta sfuggendo di mano.

Se nelle commedie i due protagonisti collaborano per risolvere la situazione e far tornare tutto alla normalità, in Freaky è solo lei che lotta per ristabilire l’equilibrio iniziale, mentre lui proverà ad ostacolarla a tutti i costi. Ma Millie non è certamente sola nella sua quest, siccome può contare sull’aiuto dei suoi due migliori amici per recuperare il pugnale magico, sequestrato dalla polizia, che le servirà per compiere il rituale finale.

I personaggi di Freaky

Millie e i suoi due amici sono il trio perfetto di outcasts, forse anche troppo tipici. La nostra protagonista viene da una famiglia distrutta dalla morte del padre e in difficoltà economica, Josh (Misha Osherovich) è omosessuale mentre Nyla (Celeste O’Connor) è nera: condizione sociale, orientamento sessuale ed etnia vanno a formare la marginalità dei tre amici che, in questa surreale situazione, trovano una posizione dalla quale iniziare a muoversi. La loro amicizia è talmente forte da superare lo shock iniziale dato dalla nuova “forma” dell’amica, che riesce a convincerli di essere proprio lei, e da spingerli a mettere in pericolo le loro stesse vite pur di aiutarla. Oltre ai due amici c’è l’interesse amoroso di Millie, Booker (Uriah Shelton), il quale collaborerà mosso proprio dall’amore che anche lui nutre per la protagonista. Anche il personaggio del killer è molto bello: inizialmente minaccioso e muto, come un Michael Myers o un Jason Voorhees, costituisce il quarto outcast della situazione. Mosso solo dal suo istinto omicida, forse lui non imparerà nulla dall’esperienza, se non ad essere più “chiacchierone” e che lo scopo della sua vita, quello che vuole realmente fare, è proprio quello che ha sempre fatto, ovvero uccidere.

I temi

È evidente una certa queerness in Freaky. Un uomo adulto si ritrova nei panni di una ragazzina, una ragazzina in quelli di un uomo adulto, innescando una serie di equivoci ma anche situazioni in cui si va aldilà dell’aspetto esteriore: Booker esprimerà il suo amore per Millie proprio mentre lei si trova in quel corpo maschile. Della serie, non mi interessa come appari, mi interessa che dentro sei la Millie che mi piace. C’è una sola piccola scena tra Booker e Millie (non vado più nel dettaglio, chi ha visto già il film sa) che io ho visto come estremamente tenera e significativa e non come un tentativo di far ridere lo spettatore.

La stessa cosa non so se posso dirla di altre scene che coinvolgono il personaggio interpretato da Misha Osherovich, non-binary nella vita reale, la cui omosessualità performata in maniera “esagerata”, con tutti gli stereotipi e le gag del caso, non ho ben capito se fosse una presa in giro di un certo tipo di rappresentazione o se fosse proprio messa in quei termini per far ridere. Quello che mi sono chiesta, in altre parole, è stato: Josh è l’amico-gay-spalla-comica o un personaggio realmente umano? La risposta che mi sono data è che può sembrare una rappresentazione caricaturale, con tanto di consapevolezza che la sua queerness non lo farà sopravvivere a lungo (“Io sono gay, tu sei nera: siamo morti!”), ma nonostante tutto credo sia un personaggio intenzionato ad aiutare sinceramente l’amica – così come Nyla. Non è lì per fornire un comic relief o per essere usato dai compagni di scuola che vogliono esplorare il proprio orientamento sessuale. Anzi, nonostante all’inizio del film Josh dica di non vedere l’ora che qualche bel ragazzo si ubriachi al ballo scolastico e capisca di essere “fluido” per provarci, nel momento in cui questo desiderio si concretizza sullo schermo, Josh non è più interessato. E qui era facile scadere in una scena di passione che avrebbe rafforzato l’idea che la dimensione sessuale – e caricaturalmente sessualizzata – dei personaggi omosessuali sia la loro caratteristica principale. Caratteristica che probabilmente avrebbe portato alla morte di entrambi i ragazzi, in uno slasher convenzionale. E invece no, sia perché Freaky non è uno slasher convenzionale, sia perché Josh ha altre priorità e obiettivi e gli sceneggiatori (lo stesso Landon è omosessuale così come il co-sceneggiatore Michael Kennedy) sono stati bravi a sottolinearlo.  

Considerazioni finali

Se il film inizia come uno slasher canonico – sul serio, le prime scene sembrano uscite da un contemporaneo Scream – poi vira inevitabilmente verso il comico, con la ri-proposizione degli elementi classici del suddetto sottogenere, danze di equivoci e uccisioni stupendamente efferate che avvengono on screen. Anche qui è presente un’iconica scena del risveglio, forse non iconica come quella di Auguri per la tua morte, ma va benissimo così. I riferimenti ci sono tutti, dai già citati Scream, Venerdì 13 e Halloween fino a Nightmare e Non aprite quella porta, con la partecipazione di motosega e uncino, armi “ex machina”.

L’interpretazione del final man (?) Vince Vaughn è semplicemente stupenda, al punto da oscurare quella che sarebbe dovuta essere la vera final girl e protagonista. Kathryn Newton entra di diritto tra le nuove protagoniste bionde e bellissime dei film horror degli ultimi anni (Jessica Rothe, Samara Weaving), anche se in un ruolo diverso, siccome interpreta per la maggior parte del film il cattivo, mentre lo spettatore fa il tifo per la Millie di Vince Vaughn. Per rimediare a questo, nel finale Landon ci regala uno scontro tra killer ed eroina, stavolta ciascuno nel proprio corpo, andando a chiudere il cerchio. Ecco, se si guardano solo la prima e l’ultima scena, si ha un film slasher. Nel mezzo però, vi assicuro, c’è la parte più bella.

Vi ricordo che Freaky è al cinema e che presto uscirà in home video.