Usciva nelle sale italiane esattamente 33 anni fa il primo capitolo della saga di Hellraiser, tratto dall’omonimo romanzo di Clive Baker (lo stesso Baker alla regia e alla sceneggiatura del film). Un film destinato a segnare irrimediabilmente lo sviluppo del cinema horror dei decenni a seguire

Personaggi iconici e terrificanti, effetti speciali incredibilmente realistici e perturbanti, una storia passionale e infernale che esplora i sottili confini del dolore e del piacere. Con questi elementi e un intreccio appassionante Hellraiser incide nel panorama del cinema horror (e non solo) un segno indelebile, tracciato a colpi di scene splatter, slasher e mistiche.

Oggi, per il suo 33esimo anniversario dall’uscita del cult nelle sale italiane, ripercorriamo insieme i momenti più iconici e terrificanti della pellicola che nel 1988 invase i nostri cinema, creando non poco scompiglio.

La storia

Larry e la moglie Julia si trasferiscono, insieme alla figlia di lui Kristy, in una tranquilla villetta non lontano da Londra. L’abitazione è vuota da anni, ma qualcosa di strano sembra cominciare ad accadere…
Un essere mostruoso senza forma, prende vita grazie ad alcune gocce di sangue… Ma di chi si tratta?
Il legame tra la misteriosa creatura e la famiglia in realtà è più stretto di quanto si pensi. Si tratta infatti del cadavere di Frank, cognato e amante di Julia. L’uomo, quando era ancora in vita, si era imbattuto in uno strano e misterioso oggetto: Il Cubo di LeMerchant, un mistico meccanismo che porta in un’altra dimensione di terrore e dolore e evoca i suoi emissari, i cenobiti, demoni del dolore e della tortura.

Sarà Kristy a decidere di sfruttare il potere del cubo e i cenobiti per cercare di annientare Frank e Julia che, ormai travolta nuovamente dalla passione e dalla follia, è pronta a tutto per tenere in vita il suo amore.

Il tentativo di portare in salvo la propria famiglia, l’amore passionale che sfocia in follia, la tortura degli esseri dannati provenienti da un’altra dimensione. Una storia travolgente e disturbante, ricca di suspance che, unita a degli effetti visivi maniacalmente dettagliati e realistici, genera alcuni dei momenti e dei personaggi più memorabili del panorama del cinema horror. In particolare, l’arrivo sullo schermo della personificazione dell’opera di Clive Barker, la ritroviamo in due entità separate che incarnano alla perfezione tutto il film. Rivediamo insieme la loro comparsa nel primo capitolo della saga di Hellraiser.

L’arrivo dei cenobiti

I cenobiti, (supplizzianti nel primo capitolo della saga, successivamente chiamati Cenobiti, Cenobites nella versione originale), vengono evocati grazie all’apertura del Cubo di LeMerchant. E da quel momento, inutile dirlo, la scena è tutta loro.

Il fascino e l’eleganza brutali con le quali questi personaggi arrivano è sconvolgente.
La famosissima battuta di Pinhead che li descrive come “demoni per alcuni, angeli per altri” riassume alla perfezione tutta la potenza di questi essere repellenti e affascinanti alla stesso tempo, realizzati con una precisione e un realismo in maniera assolutamente pionieristica rispetto al panorama cinematografico del tempo.

La loro forza risiede proprio nella loro doppia anima: dolore e piacere, orrore e curiosità, bellezza e repulsione. Barker riesce a dare vita a dei personaggi che sono molto più di un semplice “villain” maledetto, e lo fa giocando le sue carte su un terreno poco esplorato: quello dell’erotismo e del confine tra dolore e piacere. Decisamente all’avanguardia per gli anni, soprattutto se si parla di cinema di genere. Impossibile non restare affascinati.

Frank

Sempre restando in tema effetti visivi, impossibile non menzionare Frank. L’uomo subisce infatti dall’inizio del film una trasformazione straordinaria dal punto di vista visivo, raccapricciante e incredibilmente realistica. Il suo corpo si scompone e ricompone, nutrendosi del sangue delle vittime che tanto amorevolmente la devota Julie gli recupera, attraverso una stratificazione progressiva di pelle, muscoli, liquidi.

Veramente di impatto, oltre a quello visivo, è il rapporto tra i due folli amanti. La passione e l’erotismo che la coppia scaturisce sullo schermo, trascende anche la repulsione fisica dell’amato, gettando Julia in un vortice di morte e devastazione ma, sempre, in nome del suo grande amore.

Hellraiser. Demoni per alcuni, angeli per altri.

Forse è proprio così che la pellicola è stata accolta nelle sale italiane 33 anni fa: un’esperienza ricca e sconvolgente che, forse, non tutti erano pronti ad apprezzare. Certo è che l’opera di Clive Barker, con le sue note splatter e il suo erotismo sadomasochista assolutamente all’avanguardia, travolge la storia del cinema horror e crea un prodotto destinato non solo a generare un franchising di successo (fatto da ben 8 capitoli) ma a rimanere iconico grazie al potere visuale delle sue creazioni e la storia ricca di fascino e passione.