Approdato nelle sale 15 anni fa, la pellicola diretta da Jaume Collet-Serra raccoglie l’eredità dei più famosi teen horror del decennio precedente, regalandoci un excursus tra gli elementi più significativi del genere visti dagli occhi dei teenager.

La maschera di cera, originariamente ispirato al racconto dello sceneggiatore americano Charles Belden, fa la sua prima apparizione sul grande schermo addirittura nel 1933 con Mystery of the Wax Museum, pellicola diretta da Micheal Curtiz. Precisamente venti anni dopo il regista André De Toth, presenta il primo remake della pellicola (primo film realizzato in 3D dalla major Warner Bros, girato con tecnica stereoscopica) e House of Wax 3D, si piazza in testa alle classifiche box office per quell’anno.

Nel 2005, la fortunatissima e inquietante storia arriva infine alla sua terza e ultima apparizione sul grande schermo con La maschera di cera (House of Wax), esordio cinematografico del regista catalano Jaoume Collet-Serra.

La maschera di cera si presenta come una storia ricca di elementi teen, disseminati all’interno di un intreccio classico con elementi visivi potenti.  

Sei ragazzi pronti per affrontare la loro nuova vita al college, si dirigono, a bordo dei loro americanissimi pick-up, verso un’importante partita di football. Carly e Paige, reginette di bellezza alle prese con i problemi con i fidanzati Nick e Blake, e Wade e Dalton, i cattivi ragazzi (forse solo un po’ incompresi) sempre in cerca di guai, rimangono bloccati a causa di un guasto alla macchina nei pressi di una misteriosa e inquietante cittadina, al centro della quale si erge un ambiguo museo delle cere…

Il film parte quindi con tutte le premesse necessarie per esplorare quegli elementi tipici del genere teen-horror: giovani adulti alle prese con i primi problemi che la vita gli presenta. Gravidanze inaspettate, improvvisi trasferimenti in altre città alla ricerca di un futuro migliore, sesso… Ma soprattutto un evento che fa passare tutti questi problemi in secondo piano in un solo istante: un villain dal passato tormentato che non vede l’ora di poter mettere le mani sulla giovane combriccola.

Ripercorrendo le tappe fondamentali del cinema horror teen, vediamo come La maschera di cera raccolga l’eredità di tutti quegli elementi che ritroviamo all’interno dei film che hanno avuto più impatto sul genere e sulla cultura pop dagli anni 80.

I riferimenti ai teen horror più d’impatto: i protagonisti e la genesi del mostro.

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Gli eroi della storia si definiscono sempre come un gruppo affiatato di adolescenti all’interno del quale si delineano in maniera precisa i ruoli: l’immancabile reginetta di bellezza (basti pensare all’iconico ruolo di Sara Michelle Gellar in So cosa hai fatto del 1997, o alla biondissima Drew Berrymore in Scream – 1996), rigorosamente accompagnata dal quarterback della squadra di football. Il bello e tenebroso outisider, sempre in cerca di guai e solitamente con una storia strappalacrime alle spalle.

Ogni gruppo di teenager si ritrova quindi a lottare contro una forza malvagia esterna al fine di compiere il proprio arco per superare i limiti della sua vita di tutti i giorni e tornare, adesso più forte che mai, alla normalità. Sempre che riesca a sopravvivere.

È interessante osservare come in contrapposizione ad un gruppo di giovani che rappresentano i vincitori della società, venga giustapposto un villain che, anche nel caso di personaggi sovrannaturali come ad esempio il temutissimo Freddy Krueger in Nightmare del 1984, si pone invece come individuo che è stato posto ai margini, che incarna l’archetipo del perdente e, solitamente, segnato da un’esperienza traumatica del passato che lo ha trasformato nel mostro nel presente. Lo stesso Micheal Meyers nel seguitissimo franchising Halloween, ha incarnato perfettamente l’individuo gettato ai margini della società civile isolato e portato all’estremo della sua sete di vendetta e massacro.

Vediamo infatti come gli stessi Vincente e Bo Sinclair, i sadici antagonisti del gruppo teen ne La maschera di cera, siano intenzionati a mantenere “viva” la cittadina di Ambrose nel loro inquietante modo per completare il lavoro iniziato dalla madre, incapaci di superare i traumi del loro doloroso passato.

L’horror teen e i loro giovani protagonisti, nonostante le premesse talvolta ripetitive e prevedibili, si pone invece come un genere che ha sempre riscosso grande successo all’interno del panorama generale del cinema horror, dando vita ad alcuni dei personaggi più iconici e indelebili all’interno della cultura del genere.

Questo forse perché l’horror teen, come più in generale tutto il genere horror, è principalmente un’esperienza di aggregazione, destinata proprio a quei gruppi che poi saranno gli eroi della storia stessa, che si sentono uniti e più forti davanti alla condivisione di questa esperienza. Eroi che, affrontando il Male in prima persona, riescono per prima cosa ad affrontare se stessi; cosa che, per i teenagers, talvolta spaventa più del dover affrontare un serial killer.

Se vi interessa approfondire il dietro le quinte de La Maschera di Cera, potete trovare un approfondito making of prodotto da MTV dal titolo Movie Life: House of Wax, un documentario girato durante le riprese del film in Australia, che seguì il lavoro degli attori e della troupe passo passo.