Ultime battute per la XXII edizione de I mille occhi che prosegue ancora domani, 29 settembre online e il 30 settembre nella notte di Fuori Orario.
Protagonista delle ultime due giornate sarà Louis Skorecki a cui va il premio Anno uno, assegnato ogni anno a maestri del cinema e sguardi coerenti con lo spirito  del festival.

“Il Premio Anno uno della XXII edizione del festival I mille occhi viene assegnato a Louis Skorecki, l’ultimo grande esponente della critica cinematografica francese diventato anche regista, nella vicenda critica che nella seconda metà del 900 ha rivelato tutta la forza, la bellezza e la profondità del cinema. Dopo aver fondato con Serge Daney la rivista di soli due numeri “Visages du cinéma”, egli ha scritto negli anni 60 per “Présence du cinéma” e “Cahiers du cinéma”, per diventare nei decenni successivi il critico di culto del quotidiano “Libération”. Meglio di tutti ha unito l’amore “macmahoniano” per il grande cinema americano con la scoperta del più intimo cinema d’autore europeo: da Jacques Tourneur, Raoul Walsh, Leo McCarey a Stavros Tornes. Come regista ha realizzato film segreti, di personaggi che appaiono e scompaiono, in una metafisica sensibilità dell’infinitezza del cinema”. (Sergio M. Grmek Germani)

Dalle 11 di domani venerdì 29 settembre, sarà online sul sito www.imilleocchi.com la conversazione realizzata il 16 settembre 2023 tra Skorecki, il direttore artistico Giulio Sangiorgio, il fondatore Sergio Grmek Germani e il critico e programmatore di Fuori orario Roberto Turigliatto, che insieme ricostruiscono la carriera del grande critico e regista francese e affrontano le sue posizioni eretiche.

Infine il sabato 30 settembre dalle 1.30 alle 7.00 , Fuori orario – Rai3  proporrà CONTRO LA NUOVA CINEFILIAPremio Anno Uno a Louis Scorecki, a cura di Roberto Turigliatto.

Questo il programma:
CONVERSAZIONE CON LOUIS SCORECKI (I PARTE)
(Italia, 2023, col., dur., 25’ca)         PRIMA VISIONE TV
Di: Sergio M. Grmek Germani, Giulio Sangiorgio, Roberto Turigliatto
Conversazione registrata il 16 settembre 2023
Scorecki ripercorre il suo lavoro di critico  e di cineasta. Il suo testo “Contro la nuova cinefilia”, pubblicato dai “Cahiers du Cinéma” nel 1978, è stato oggetto di discussioni e polemiche che non si sono ancora spente ed è ormai un classico della critica cinematografica.

L’UOMO LEOPARDO 
(The Leopard Man, USA, 1943, b/n, 64′, versione italiana )
Regia: Jacques Tourneur
Con: Dennis O’Keefe, Margo, Jean Brooks
Tratto liberamente da “L’alibi nero” di Cornell Woolrich. In una cittadina del Nuovo Messico una cantante di cabarert pensa di poter fare colpo sul pubblico tenendo al guinzaglio un  leopardo, che fugge durante uno spettacolo e uccide due ragazza. Ma la ballerina e il suo impresario scopriranno un colpevole inaspettato. Splendore del buio nell’ultimo film di Tourneur per la RKO e il produttore Val Lewton, tra i massimi capolavori del regista.
Considerato da Scorecki “il più compiuto, perfetto e rappresentativo della serie dei tre film prodotti da Val Lewton”, dopo Cat People e I Walked with a Zombie.

CONVERSAZIONE CON LOUIS SCORECKI (II PARTE)
(Italia, 2023, col., dur., 25’ca)
Di: Sergio M. Grmek Germani, Giulio Sangiorgio, Roberto Turigliatto
Conversazione registrata il 16 settembre 2023
Scorecki ripercorre il suo lavoro di critico  e di cineasta. Il suo testo “Contro la nuova cinefilia”, pubblicato dai “Cahiers du Cinéma” nel 1978, è stato oggetto di discussioni e polemiche che non si sono ancora spente ed è ormai un classico della critica cinematografica.

IL PIRATA BARBANERA
(Blackbeard the Pirate, USA 1952, col., 97’, versione italiana )
Regia: Raoul Walsh
Con: Robert Newton, Linda Darnell, Keith Anders
Un classico dei film di pirati, in cui il famoso e crudele Barbanera è mostrato alle prese col suo rivale, il capitano Henry Morgan, a sua volta sospettato di complicità con la pirateria.  Inìzialmente previsto dalla RKO sotto la direzione di Val Lewton e interpretato da Boris Karloff. Alla morte di Lewton, nel 1951, la regia è affidata a Raoul Walsh che sceglie come interprete principale Robert Newton.
“Opera minore di Walsh e tuttavia indispensabile alla sua filmografia. (…) “Barbanera non è mai stato rappresentato così bene nella sua truculenza, amoralità dismisura. Possiede tutti i vizi e le brame proprie dell’uomo, ma portati a una dimensione sovrumana, che evidentemente affascina e met0te di buonumore il nostro regista. Walsh lo rappresenta in un’atmosfera plastica raffinata che non sembra costargli alcun sforzo. (…) Disegna dei quadri in movimento fugaci e magistrali, degni sovente per il loro splendore, dei grandi pittori spagnoli” (Jacques Lourcelles)

UN GRANDE AMORE
(Love Affair, USA, 1939, b/n, 87’32”, v.o. sott., it.)
Regia: Leo McCarey
Con: Irene Dunne, Charles Boyer, Maria Ouspenskaja, Lee Bowman, Astrid Allwyn
Sulla nave da crociera su cui si è imbarcato per raggiungere a New York l’ereditiera promessa sposa, un play boy francese spiantato che aspira a diventare pittore incontra una cantante americana di cui s’innamora. In uno scalo a Madera l’uomo fa incontrare la sua nuova conoscenza alla vecchia nonna, in un’atmosfera mistica, che rivela ai due delle sensazioni mai provate. All’arrivo decidono di mettere alla prova il loro amore e di rivedersi un mese dopo sulla cima dell’Empire State Building “la cosa più vicina la Paradiso che abbiamo a New York”). Ma un incidente cambierà il corso della storia.
Capolavoro di Mc Carey che ne realizzerà il remake nel 1957 (Un amore splendido, con Cary Grant e Deborah Kerr).
“La prima delle due versioni di un incontro d’amore realizzate da uno dei massimi cineasti: l’esistenza stessa di questo film e del suo “remake” (termine obbrobrioso in questo caso) è l’immagine più vera dell’amore, di corpi (non solo degli amanti, ma anche della nonna nella sua duplice incarnazione) che rinviano il loro incontro. Ed ecco il cinema più necessario, che quando pare finire inizia infinitamente.” (Sergio M. Grmek Germani)

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