La terza, e attualmente ultima, stagione di Slasher è uscita su Netflix il 23 maggio 2019 ed è intitolata “Solstizio”. Anche questa, come le due stagioni precedenti, è composta da 8 episodi ed è del tutto indipendente dagli eventi che hanno caratterizzato “L’Esecutore” e “Colpevoli” (prima e seconda stagione).

Recensione

Se la prima stagione era ambientata in una piccola cittadina e la seconda in un rifugio di montagna, qui gli autori hanno optato per un’ambientazione diversa, discutibile (da certi punti di vista) ma senza dubbio originale: un complesso di appartamenti. Un’ambientazione meno suggestiva di quella di “Colpevoli” e indubbiamente limitante da un punto di vista narrativo: la storia gira intorno ai personaggi che abitano gli appartamenti e questo rende, come nella seconda stagione, la trama a tratti un po’ scontata e prevedibile. Non è difficile, infatti, immaginare quali siano i personaggi che moriranno e anche l’identità dello spietato killer non è poi così imprevedibile.

Personaggi diversi

Molto interessanti sono alcuni dei personaggi che vivono nei diversi appartamenti: uomini e donne completamente diversi tra di loro, incompatibili, con alle spalle un vissuto torbido pronto a riemergere in un presente pieno di fantasmi e ossessioni. Un passato che ci viene mostrato gradualmente nel corso degli episodi ma che all’inizio ha il grande difetto (a causa anche dell’elevato numero di personaggi) di rendere la narrazione confusionaria e, a tratti, noiosa. Ed è proprio per questo motivo che i primi quattro episodi potrebbero scoraggiare alcuni spettatori.

Tuttavia, i pezzi di un puzzle che sembra destinato a non comporsi mai, piano piano si legano tra loro rendendo la trama interessante e creando anche connessioni forti quanto impensabili tra personaggi apparentemente molto diversi, ma pronti ad accettarsi e a comprendersi se messi di fronte al timore della morte. Tutto questo, accompagnato dalla curiosità di scoprire come si concluderà la vicenda, rende le ultime quattro puntate davvero ottime e dà un senso al quadro, apparentemente superfluo, creato precedentemente intorno ad ogni personaggio.

Slasher & Gore

Come nelle altre stagioni tra i punti di forza ci sono gli efferati omicidi del killer, che questa volta indossa un’inquietante maschera al neon: ogni omicidio si presenta come una sorta di contrappasso in quanto il killer uccide ogni sua vittima in base a determinate colpe ed ossessioni del malcapitato. E anche in questa terza stagione le scene degli omicidi sono estremamente crude, esplicite ed originali: dettaglio che sicuramente verrà apprezzato dagli amanti del gore e del genere slasher stesso.

Conclusioni

Seppur ci metta un po’ ad ingranare e a coinvolgere lo spettatore, la terza stagione di Slasher è un ottimo prodotto: le sfaccettature dei numerosi personaggi arricchiscono la narrazione e non ricreano semplici stereotipi e macchiette come alcuni delle stagioni precedenti. E in un condominio popolato da rancori, rimorsi e rimpianti i pochi condomini che sopravvivranno fino in fondo si troveranno a stringere legami forti quando inaspettati pur di sfuggire a una morte sicura quanto feroce…

 

VOTO: 7