Arriva al cinema la trasposizione di un racconto breve di Stephen King, in The Boogeyman scopriremo cosa si nasconde nel buio

Uscito nel 1978 negli Stati Uniti, all’interno della raccolta A Volte Ritornano, The Boogeyman (da noi tradotto Il Baubau) era una storia di appena 13 pagine ma di grande impatto per il lettore. La paura del buio è qualcosa di ancestrale e King fu bravo a sfruttarla per parlare di una creatura dell’ombra. Un mostro che si nutriva di bambini, uccidendoli senza pietà! Il film di Rob Savage (geniale con il pandemico Host) espande il racconto inglobandolo in una storia più ampia.




Non guardate sotto al letto

Il protagonista del racconto era Lester Billings (qui interpretato dal bravo David Dastmalchian) che si reca nello studio del dottor Harper dopo che i suoi 3 figli erano morti in circostanze misteriose. Solo in seguito alla morte di Andy, il più piccolo, cominciò a capire che tutti i suoi figli erano stati uccisi dal Boogeyman. Quella non era una stupida parola creata dalla fantasia dei bambini ma era un incubo pronto a colpire nel buio.

Non posso andare da un prete perché non sono cattolico. Non posso andare da un avvocato, perché non ho fatto niente per cui debba rivolgermi ad un avvocato. Tutto quello che ho fatto è stato di uccidere i miei bambini. Una alla volta. Di averli uccisi tutti.

(Lester Billings al dottor Harper)

La descrizione dei cadaveri dei bambini, la discesa nella follia di Lester e il clamoroso colpo di scena finale (che evito di spoilerare per chi non lo avesse mai letto): rendono il racconto uno dei migliori scritti dal Re.

Come detto, questa storia viene inglobata ed ampliata nel film di Savage con l’introduzione delle famiglia del dottor Harper. L’uomo, da poco vedovo, deve crescere due figlie da solo. Sadie, interpretata dalla lanciatissima Sophie Thatcher (Yellowjackets), forte ed indipendente; e Sawyer (Vivien Lyra Blair, giovane principessa Leia nella serie su Obi Wan), più spaventata ma caparbia.

Interessante che, nonostante il film sia di proprietà Disney, non abbiano avuto il permesso di usare una spada laser giocattolo, al posto del globo luminoso che ha sempre Sawyer. Sarebbe stato un perfetto easter egg! Il film vede per protagonista Sadie che cercherà di scoprire da dove arriva il Boogyman. Per farlo andrà a scavare nel passato di Lester. Più a fondo cercherà, più capirà come questo Male sia profondamente antico e mortale.

Un film riuscito in parte

Nei suoi 99 minuti, The Boogeyman risulta un film anche scorrevole ma che non riesce a convincere mai del tutto lo spettatore più esperto. Non fraintendetemi, il film ha anche alcune trovate riuscite. Tra i punti di forza, oltre ad integrare molto bene la materia originale, abbiamo una regia che sa regalare almeno un paio di momenti di alta tensione. Il primo è nello studio di un’altra psicologa, la dottoressa Weller, la quale tenterà di scacciare gli incubi di Sawyer con una lampada rossa ad intermittenza.

Il secondo momento riguarda sempre Sawyer, durante una partita alla Playstation sul divano. La scena è costruita con un brillante uso delle luci dello schermo e dell’ambiente. L’uso dei movimenti di macchina riesce a far trattenere il fiato anche allo spettatore per alcuni minuti.

Tra gli aspetti negativi alcune semplificazioni eccessive per arrivare alla risoluzione finale. Compresi un paio di colpi di scena telefonati. Ed un Boogeyman interessante dal punto di vista del design, ma a cui si ricorre solo grazie alla CGI.

Non ho voluto rivelare troppo, essendo sicuro che saranno molti quelli che apprezzeranno questa nuova incarnazione del mostro che ci osserva mentre abbiamo tutte le luci spente, in queste calde notti estive!

Classificazione: 2.5 su 5.

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