A Venezia… un dicembre rosso shocking (titolo originale Don’t look now) è un film del 1973 diretto da Nicolas Roeg, con Donald Sutherland e Julie Christie. Citato come ispirazione per il suo Ultima notte a Soho da Edgar Wright, Don’t look now è considerato oggi un classico dell’horror, nonostante le aspre critiche ricevute dopo l’uscita.

Trama

I coniugi Laura e John Baxter (Julie Christie e Donald Sutherland) sono sconvolti dalla morte della figlia Christine, avvenuta mentre la bambina stava giocando nei pressi di un laghetto vicino casa. Dopo alcuni mesi, i coniugi si recano a Venezia per lavoro: John è impegnato nella restaurazione della chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, mentre la moglie, che lo ha accompagnato, combatte contro la depressione. L’incontro con una donna cieca, che dice di essere una sensitiva e di aver visto Christine, riesce a risollevare Laura, mentre John è sempre più preoccupato che la moglie si stia aggrappando all’illusione propostale dalla sedicente medium pur di non affrontare il lutto. Nonostante l’apparente scetticismo, forse anche John riesce a percepire qualcosa. Nel frattempo, un killer sta mietendo vittime per Venezia.

Il film si apre già con la tragedia; la piccola Christine, bionda e con un cappottino rosso, muore senza che i genitori possano fare nulla per salvarla. Il padre però sembra aver sentito – percepito – qualcosa, e per questo si precipita fuori. Da questo momento, il film instilla già nella mente dello spettatore il dubbio. C’è un mondo “altro” rispetto al nostro? Lo spirito di Christine aleggia sui genitori? E John, quello che sembra più razionale, è in grado davvero di vedere “oltre”? La porzione ghost story del film è costituita da continui rimandi a Christine, resi possibili da un montaggio impressionista che “incolla” rapidissimamente immagini evocative: il cappotto rosso, un vetro che si rompe o semplicemente dell’acqua. L’acqua è fondamentale, siccome in acqua trova la morte la bambina e l’acqua continua a circondare John e Laura a Venezia. È sempre lì, a simboleggiare il lutto, elemento portante di Don’t look now. Nicolas Roeg, infatti, voleva raccontare le conseguenze che la morte di un figlio può avere su una coppia, siccome, secondo lui, il lutto può dividere anche la coppia più felice del mondo.

Don’t look now ha anche una componente di giallo all’italiana. C’è un killer, che però resta sempre sullo sfondo, e c’è il suo smascheramento alla fine. Inoltre, è impossibile non vedere delle similitudini con Chi l’ha vista morire? di Aldo Lado del 1972 (qui ne ho parlato nel dettaglio). Ma Don’t look now è, soprattutto, molto hitchcockiano: ad esempio John, innocente, diviene sospettato di essere il killer, e c’è la sempreverde questione dello scambio d’identità. La piccola figura con indosso un cappotto rosso, come quello che portava Christine al momento della morte, che si aggira per i canali veneziani, sembra proprio essere la bambina. Per questo motivo John inizia a seguirla nel finale, scena clou e rivelatrice, la quale spinge lo spettatore a rivalutare quanto visto fino a quel momento. Secondo alcuni, infatti, Don’t look now mette in scena un’inevitabile finale, annunciato fin dall’inizio come un presagio. Tornando al tema del doppio, numerosi sono i riferimenti alla duplicità durante tutto il film. Oltre alla figura con il cappotto rosso, ricorrono immagini riflesse nell’acqua dei canali; lo stesso mestiere di John, restaurare, prevede il “creare un doppio” rispetto all’originale, qualcosa di simile ma diverso che va a sovrapporglisi. Nel suo geniale gioco di rimandi, anche questo motivo è anticipato all’inizio del film da una battura pronunciata da John: niente è come sembra.

Niente è come sembra, neppure Don’t look now. Ghost story, giallo e dramma si attraversano continuamente, al punto che il film trova una vera identità solo nella loro amalgama. Innovativa soprattutto per la tecnica di montaggio, è senza dubbio un’opera che non smette di suggestionare. Un film da riscoprire (ancor meglio poi se in questo periodo dell’anno).

Qui 10 curiosità su A Venezia… un dicembre rosso shocking.