Il 30 Dicembre 1987 usciva nelle sale italiane Hellraiser, primo capitolo di quella che diventò poi una delle saghe più prolifiche e conosciute del genere horror. Grazie ad un cattivo davvero affascinante di nome Pinhead, nato dalla mente del mitico scrittore Clive Barker che di questo film è regista e sceneggiatore, i Cenobiti e la loro Scatola di Lemarchand sono entrati nell’immaginario collettivo e hanno guadagnato un posto d’ onore negli annali dei cattivi più iconici e famosi del nostro genere prediletto.

E mentre è già prevista per il 2022 l’ uscita del Reboot che costituirà l’ undicesimo capitolo della saga e che sarà diretto da David Bruckner (Il rituale) vi svelo qualche curiosità su questa pellicola imprescindibile per ogni amante del genere horror.

  • Il primo Hellraiser è ispirato a Schiavi dell’inferno (The Hellbound Heart) breve romanzo dello stesso Clive Barker, pubblicato nel 1986 dalla casa editrice Dark Harvest. In Italia uscì nel 1991, dopo il successo del film, edito dalla Sonzogno.
  • Hellraiser fu girato con un budget piuttosto limitato ed in una vera casa, il che costrinse Barker a essere il più creativo possibile. Lo spazio era piccolo e molte delle inquadrature sono fatte da un solo angolo perchè nelle stanze c’era spazio per una sola telecamera. Questo rendeva difficili anche i movimenti per gli operatori, costringendoli a ripetuti zoom alternati a movimenti verticali della cinepresa.
  • Solamente l’attico è stata ricostruito su un set cinematografico, benché il suo utilizzo fu limitato alle scene con effetti speciali. L’ effetto speciale più particolare e ingegnoso dell’ intero film è la rinascita di Frank, il cui corpo si ricompone poco per volta partendo dal sangue. Il trucco è stato ottenuto facendo sciogliere un manichino creato con la cera, per poi montare il girato al contrario. Geniale.
  • Per il look dei cenobiti si guardò al mondo del sadomaso e ad elementi punk e metal notati in alcuni club di New York e Amsterdam. Un connubio tra cuoio, catene e pvc che ben si sposa con l’ immaginario di piacere e dolore, pilastro fondamentale della filosofia dei cenobiti di Hellraiser.
  • Ci sono diverse differenze tra il racconto ed il film, una tra tutte riguarda Pinhead. Mentre nel racconto non vi è una sostanziale differenza di ruoli tra i Cenobiti, nel film la figura di Pinhead spicca decisamente sugli altri demoni (anche nei titoli di coda, il personaggio viene identificato come “leader dei Cenobiti“, non avendo ancora il soprannome ufficiale.)
  • Il personaggio di Pinhead in Hellraiser, interpretato dal mitico Doug Bradley, è ispirato ad uno dei Cenobiti del racconto di Barker ma con alcune differenze. Il personaggio possiede il volto trafitto da spilli, ma è descritto con un aspetto molto effemminato e un tono di voce femminile. Questo aspetto sarà ripreso dal futuro Reboot di Bruckner.
  • Quando le riprese terminarono vi fu una festa di fine produzione durante la quale Doug Bradley venne ignorato dal resto del cast. L’ attore ne rimase costernato dicendo che gli sembrava di essere andato d’ accordo con tutti durante le riprese. Il problema in realtà fu che nessuno del resto del cast lo avesse visto prima senza trucco e pertanto nessuno lo riconobbe durante il party.

Non sono più solo voci, e nel nuovo Hellraiser Pinhead sarà interpretato da una donna. Un reboot che ricalcherà più fedelmente il racconto di Barker, così è stato annunciato da Bruckner, il regista. Staremo a vedere ma, nel mio cuore e scommetto anche in quello di molti di voi, Pinhead sarà sempre collegato al viso di Bradley e alla sua interpretazione in questo primo, immenso, Hellraiser.