Nasceva il 13 giugno di 78 anni fa il mitico Malcolm McDowell! L’ attore inglese è divenuto famoso per aver interpretato il ruolo del capo dei drughi Alex DeLarge nel film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick che l’ha consacrato a livello internazionale. Mc Dowell però ha interpretato innumerevoli ruoli durante la sua lunghissima carriera che gli è valsa nel 2012 la stella sulla Hollywood Walk of Fame nella categoria Motion Pictures.

Evilenko, Halloween The Beginning, Halloween II, Excision, Silent Night… Sono solo alcuni tra i titoli di genere nei quali possiamo vederlo all’opera ma oggi voglio festeggiare il suo compleanno parlando di 31.

Scritto, diretto e prodotto da Rob Zombie, 31 è un film del 2016 che il regista ha totalmente finanziato tramite crowfounding per poter aver pieno potere decisionale e non dover rendere conto a nessuno. E si vede, perchè 31 è un film decisamente violento, con la giusta dose di perversione, il gusto barocco di Zombie mescolato al suo amore per i Seventies. Uno di quei prodotti che le Majors non avrebbero mai fatto arrivare nei cinema così com’è, senza tagli o aggiustamenti. In Italia l’ unica proiezione pubblica della pellicola è avvenuta al FiPiLi horror festival di Livorno nel 2017. Koch Media l’ ha distribuita per il mercato home video nello stesso anno, con il divieto ai minori di anni 18.

31 ottobre 1976

Un gruppo di giostrai ambulanti viene rapito e imprigionato all’ interno di un grande complesso chiamato “The Murder World”. Sono i concorrenti di 31, un sadico gioco dove dovranno cercare di sopravvivere per dodici lunghe ore in balia di un gruppo pazzi psicopatici e maniaci assassini. A godersi lo spettacolo tre individui vestiti da nobili dell’ 800, dove Father Murder (Malcolm McDowell) è colui che guida questo perverso gioco al massacro.

La trama è piuttosto semplice ma la forza di questo film è nei personaggi che la mente di Zombie ha partorito. A partire da lui, un Malcolm McDowell quasi irriconoscibile tra cipria, parruccone e pizzi. Inquietante e malvagio direttore d’orchestra di questo survival game che non ha altro scopo che non sia quello di intrattenere dei ricconi annoiati la notte di Halloween.
E’ proprio attraverso i characters che porta in scena che il regista riesce a “trattare” temi differenti e importanti come l’incesto, il nazismo, il divario tra le classi sociali, le malattie mentali. Lo fa in un modo tutto suo, lanciando e sfiorando l’argomento ma lasciando allo spettatore considerazioni e riflessioni. Damigelle di corte, schiave nude, culturisti in tutù, nani con baffetti e svastica, dove potremmo mai vedere tutto questo se non in un film di Rob Zombie?

La forza dei personaggi

Troviamo cosi il nano nazista che parla spagnolo, Sick Head, i gemelli armati di motoseghe, Psycho-Head e Schizo-Head, e la coppia di amanti, Death-Head e Sex-Head. Ma è con l’ultimo killer che Rob crea ed aggiunge una nuova icona alla sua collezione: Doom Head. Interpretato da un intenso e superlativo Richard Brake che lo ha reso un personaggio spietato ed angosciante, degenerato, depravato ed estremo. L’attore porta in scena un monologo da brividi ed un duello finale all’ ultimo sangue. E l’ epilogo è decisamente perfetto, l’ unico possibile per questo film e per i suoi protagonisti.

31 è un film che ha diviso parecchio ma che gli amanti del genere apprezzeranno per i dettagli e i rimandi al cinema del passato (bellissimi i titoli di testa, con quelle immagini in Super 8 che omaggiano Non aprite quella porta) e nel quale il regista infonde tocchi molto personali attingendo a mani basse dalla sua infanzia.
Un film lontano anni luce da “Le Streghe di Salem” e che non piacerà a chi cerca una regia curata e attenta. Qui la telecamera danza spesso e le immagini sono a volte confuse e frenetiche a sottolineare la drammaticità, l’agitazione, la lotta, la tensione. Ma nessuno come Zombie è in grado di creare Cattivi con i quali riesci a empatizzare, Villains che diventano protagonisti del film, Malvagi che ti conquistano e ti entrano nel cuore.

E questo è anche grazie al cast ed al gruppo di attori che lo circondano e che si porta dietro ad ogni film. Una grande famiglia tra i quali troviamo Jeff Daniel Phillips, Elizabeth Daily, Richard Brake, Malcolm McDowell e l’immancabile e bellissima moglie nonchè sua musa ispiratrice Sheri Moon Zombie.

Insomma, 31 non brilla certo per originalità della trama, finezze registiche, tecnica o fotografia, ma è un horror vecchio stile che vi farà amare i suoi personaggi e che vi intratterrà piacevolmente per tutta la visione. Un bagno di sangue con atmosfere malsane e un finale da pelle d’oca.