A partire dagli anni 2000 l’horror spagnolo, al pari di quello francese, ha vissuto dei veri anni d’oro per merito soprattutto della Filmax, società di produzione e distribuzione cinematografica spagnola, che in quegli anni lanciò veri e propri talenti del calibro di Jaume Balagueró e Paco Plaza.
Ma fu anche grazie a Películas para no dormir, una serie televisiva antologica dell’orrore scritta e diretta da Narciso Ibáñez Serrador che, strizzando l’ occhio all’americana Masters of Horror, riunì i più promettenti registi del genere in un’ unica produzione creando così un collegamento tra i film del passato come Le tombe dei resuscitati ciechi di Amando de Ossorio (1972) Ma come si può uccidere un bambino? di Narciso Ibáñez Serrador (1976) o Tras el cristal di Agustí Villaronga (1986) ed una nuova generazione che aveva dimenticato che i bei film non sono solo di produzione americana.

Il boom vero e proprio ebbe inizio nel 2001 con il bellissimo (e famosissimo) The Others di Alejandro Amenábar, che, complice l’ intensa interpretazione di Nicole Kidman, riporta all’attenzione della massa un genere spesso di nicchia. Nello stesso anno usciva anche La Spina del Diavolo, scritto e diretto da Guillermo del Toro della quale ad onor del vero bisognerebbe riportare quasi l’intera filmografia. Ma ci sono altri film, anche di produzioni minori, che sono meritevoli di attenzione. Se volete avere un’ infarinatura generale sugli horror spagnoli, eccovi alcuni titoli che mi sento di consigliarvi.

Los sin nombre (1999) di Jaume Balaguerò

Una donna riceve la telefonata della figlia, morta cinque anni prima. Inizia così una ricerca disperata, con l’aiuto di un giornalista esperto in fenomeni paranormali e di un ex poliziotto. Scoprirà una terrificante realtà fatta di gruppi occultisti, malvagità e tentacoli estesi nel tempo e nello spazio.
Conosciuto col titolo Nameless- entità nascosta, è ispirato al romanzo La setta di Ramsey Campbell. Questo film, troppo spesso tralasciato, mescola horror e thriller e gioca sulle atmosfere, tese e cattive, grazie anche allo stile del regista che riesce a sottolineare il fascino del male e della perversione.

El Orfanato -The orphanage (2007) di Juan Antonio Bayona

Laura, assieme a suo marito Carlos ed al figlio Simon, comprano il vecchio orfanotrofio dove la stessa è cresciuta, per riaprirlo come casa famiglia per bambini meno fortunati. Simon però inizia da subito a parlare con diversi amici immaginari ed un giorno scompare, senza lasciare tracce…
Vincitore di ben sei premi Goya, dalle atmosfere gotiche ed intriso di mistero e tristezza, questo film horror spagnolo è una ghost story che si snoda sapientemente in bilico tra ragione e follia, tra terreno e ultraterreno. Una storia perfettamente bilanciata dalle scelte di luci e ombre e magistralmente sottolineata dall’ ottimo uso del sonoro. Gli ultimi venti minuti vi toccheranno particolarmente culminando in un finale che vi farà stringere il cuore.

Mama – La Madre (2013) di Andrés Muschietti

Dopo aver ammazzato la moglie ed in procinto di uccidere anche le due figlie un uomo viene fermato da un’entità sovrannaturale. La stessa seguirà poi le due bambine quando verranno prese in affidamento dallo zio e si trasferiranno nella nuova casa.
Tra thriller sovrannaturale e horror, il fulcro di tutto è l’ amore di una madre che persiste a discapito del tempo e della morte, scavalcando ogni cosa e continuando a vivere. Le atmosfere cupe sono ben realizzate anche grazie ad una attenta fotografia. Seppur l’uso della cgi sia per me troppo presente, lo si può perdonare per la bravura delle interpreti e per come il film riesce a mantenere la curiosità dello spettatore fino alla fine pur senza inventare nulla di nuovo.

El secreto de Marrowbone (2017) Sergio G. Sánchez

Per non essere separati dopo la morte della loro madre, quattro fratelli tacciono al mondo la sua dipartita vivendo nascosti nella loro fattoria dove sono minacciati da un’invisibile presenza.
Un cast di giovani talenti (tra i quali la bravissima Anya Taylor-Joy) per una favola gotica che si snoda elegantemente mescolando horror, thriller sovrannaturale, ghost story e love story. Dove l’ amore trattato è quello fraterno e familiare, questo sofisticato horror spagnolo si svolge sovrapponendo diversi piani temporali in un progressivo cammino verso la verità. Per leggere l’articolo completo cliccate qui.

Rec (2007) di Jaume Balagueró e Paco Plaza

Una giovane giornalista e il suo cameraman seguono per una notte una squadra di pompieri per mostrare in cosa consiste il loro lavoro. Si troveranno bloccati in un condominio a combattere per la sopravvivenza.
Questo horror spagnolo è stato una ventata di aria fresca nel panorama del sottogenere Zombi. Mescolandosi con il mockumentary ha riportato in auge un genere che aveva già detto tanto rendendolo moderno e realistico. Claustrofobico, ansiogeno e ad alta tensione, è un gioiellino che non potete perdervi.

El Hoyo – Il Buco (2019) Galder Gaztelu-Urrutia

In un futuro distopico un carcere dalle celle disposte verticalmente e che cambiano casualmente posizione, i prigionieri aspettano il cibo che scende dall’alto, sfamando i primi piani e condannando alla fame gli ultimi.
Uscito direttamente sulla piattaforma Netflix è una metafora sulla lotta di classe ma, e soprattutto, sulla responsabilità individuale. Un argomento quanto mai attuale trattato in modo originale e con la giusta dose di violenza e sangue. Uno dei migliori horror uscito in periodo di pandemia quando era in atto il saccheggio dei supermercati e quando tutti eravamo rinchiusi in casa. Un film che, guardato nella giusta ottica ed andando oltre le apparenze, vi instillerà nella mente tante domande e vi lascerà con un pochino di amaro in bocca.

Malasana 32 (2020) Albert Pintó

Siamo nella metà degli anni 70 quando la famiglia Olmedo si trasferisce, da un paese di campagna, nella grande città in cerca di fortuna. La casa in cui si trasferiranno, però, sembra già abitata poichè alcuni strani avvenimenti non tardano ad accadere.
Uscito con il titolo di Possession – L’ appartamento del diavolo, questo film sfrutta la nomea di un famigerato quartiere di Madrid che ha visto, nel corso dei secoli, vari truci accadimenti guadagnadosi il titolo di “infestato“. La storia vi saprà di già visto e di sicuro non è molto originale ma vi assicuro che è un film che intrattiene e che presenta degli espedienti narrativi ben escogitati. Il regista costruisce bene la tensione e con l’aiuto della fotografia e delle buone prove attoriali il risultato non è affatto male. Alcuni riferimenti a grandi classici del genere e qualche jumpscare (nei punti giusti) rendono questo horror spagnolo una piacevole visione sino al plot twist finale.

Akelarre – Il sabba (2020) diretto da Pablo Agüero

Nel 1609 alcune ragazze vengono accusate di stregoneria e, nell’ attesa del processo durante l’ inquisizione, cercheranno il modo di riuscire a sopravvivere.
Candidato a ben 9 premi Goya ho inserito questo film in lista, pur non essendo propriamente un horror, perchè vale veramente la vostra visione. E’ il racconto, ovviamente romanzato, di quanto realmente accaduto in quella zona durante l’ inquisizione della chiesa cattolica. Le giovani protagoniste sono molto brave e recitano in lingua basca. Il film è un dramma storico ma intriso di mistero che vi lascerà a bocca aperta nelle suggestivi immagini finali del sabba. Ed alla fine non vi rimarrà che un dubbio sulla reale sorte ed identità delle protagoniste e del loro aguzzino.
Se volete leggere l’ articolo completo lo trovate qui. Io vi consiglio di guardare questo gioiellino che trovate facilmente su Netflix. Non perdetevelo.