“A questo mondo si paga tutto. E, a volte, con quello che si ha di più caro.”

Il 14 Febbraio 1999 andava in onda, sulla rete americana ABC, la prima puntata della miniserie “La tempesta del secolo”. Essa è composta da tre puntate, della durata di 90 minuti ciascuna, ed è stata scritta interamente da Stephen King per la regia di Craig R. Baxley.

TRAMA

La vicenda è ambientata nella fittizia isola di Little Tall, nel Maine. Essa è popolata da un ristretto numero di persone, che formano una comunità pacifica e molto unita. Tale coesione si manifesta chiaramente durante i preparativi atti ad affrontare una massiccia tempesta invernale che sta per abbattersi sulla piccola cittadina. Ciò che gli abitanti non possono immaginare è che un’altra minaccia, ben più grave, sta per sconvolgere le loro vite: uno straniero di nome Andre Linoge. Il misterioso individuo uccide brutalmente l’anziana signora Clarendon per poi consegnarsi allo sceriffo, Mike Anderson, senza opporre la benché minima resistenza. E’ pertanto una comunità sconvolta quella che si riunisce nel municipio, adibito a rifugio durante l’imperversare della bufera. Lo straniero sembra peraltro conoscere i segreti inconfessabili di gran parte dei cittadini ed appare in grado di esercitare un’influenza nefasta verso chiunque gli si avvicini. Chi è Linoge? Quali sono le sue motivazioni? Little Tall sarà costretta ad affrontare la risposta a queste domande nella maniera più dolorosa…

RECENSIONE

Dal punto di vista tecnico, “La tempesta del secolo” si mantiene su livelli più che buoni senza tuttavia eccellere. La regia è semplice, tipica di un prodotto televisivo, e la colonna sonora è azzeccata seppur non memorabile. La fotografia è molto fredda durante le scene in esterno, per virare su toni decisamente più caldi nelle scene ambientate nel municipio (quasi a simboleggiare il calore di una comunità molto affiatata). Per quanto riguarda il cast, la scena è dominata dal canadese Colm Feore, interprete di Linoge. Feore è riuscito ad incarnare un personaggio che risulta agghiacciante avvalendosi soltanto della propria mimica e di poche, perentorie, frasi pronunciate durante le tre puntate. Per certi versi la sua interpretazione è accostabile a quella, ben più ricordata, di Anthony Hopkins ne “Il silenzio degli innocenti”. Tanto Hannibal Lecter quanto Andre Linoge sono infatti figure carismatiche e calcolatrici, in grado di esercitare una pari quantità di fascino e disagio su chi viene in contatto con loro.

Come prevedibile, il pregio più grande di questa miniserie è la trama. Stephen King ci racconta ancora una volta del suo Maine, ambientando la vicenda nella stessa isola che faceva da ambientazione a “Dolores Claiborne”. E “La tempesta del secolo” è, ancora prima di un prodotto a tinte orrorifiche, proprio la storia di una comunità. Il modello è quello tipico del pacifico microcosmo che cela, sepolti in profondità, diversi segreti. E’ una ricetta (resa celebre da Twin Peaks e riproposta anche recentemente) che non annoia mai e che King ha rielaborato al meglio. Little Tall ci appare all’inizio come una cittadina ideale, separata dal resto del mondo e popolata da individui gentili e coesi nell’affrontare le difficoltà. Basta però l’arrivo di un singolo individuo a sconvolgere quello che appariva come un meccanismo ben oliato. Linoge porterà a galla verità scomode e, pian piano, farà perdere alla cittadina ogni parvenza idilliaca. Non bisogna però fraintendere: la “vera” Little Tall non è un luogo negativo, ma semplicemente un luogo realistico. Per assurdo, Linoge farà accadere avvenimenti straordinari con l’unico scopo di mettere in mostra che in quella piccola isola di straordinario non c’è proprio nulla.

Stephen King fa un cameo nei panni di un presentatore televisivo.

Per concludere, è bene fare anche qualche cenno al finale. Se non volete rovinarvi la visione, non proseguite nella lettura.

Con le sue tre puntate, “La tempesta del secolo” può essere letta facilmente sotto l’ottica del modello a tre atti (introduzione, conflitto e risoluzione). Là dove però ci dovrebbe essere la risoluzione del conflitto, è presente invece una sconfitta. La miniserie finisce difatti in maniera inequivocabilmente tragica. Non c’è proprio nulla ad alleviare l’amaro in bocca generato dagli avvenimenti finali. Eppure, da un certo punto di vista, non poteva essere altrimenti. Se King ci voleva raccontare la storia di una distruzione delle illusioni, quale migliore modo poteva esserci per farla finire se non…il peggiore?

Potete recuperare “La tempesta del secolo” su Prime Video.

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